Ci sono differenze tra il 1 colloquio e una seduta normale di terapia?

Inviata da vincenzo donati · 1 ago 2014 Orientamento professionale

se nel primo colloquio, finalizzato a fornire indicazioni su come funziona una consulenza o una psicoterapia non si parla del proprio disagio e della propria storia. Quali sono i parametri e le considerazioni che mi permettono di capire effettivamente che il professionista con cui mi sto relazionando è quello giusto?

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Miglior risposta 5 AGO 2014

Gentile Utente,
la prima seduta è la più complessa.
- Avviene il primo incontro tra due persone, di cui una chiede aiuto e l'altra si offre di darlo; si guardano, si studiano reciprocamente; nel paziente deve scattare la fiducia di poter parlare ed essere accolto, nel terapeuta la fiducia di poter aiutare e che il proprio aiuto venga accolto.
- Il terapeuta ascolta con attenzione e partecipazione. Nel contempo cerca di capire quale sia la "domanda profonda" che la persona pone. Intendo dire che non sempre quanto la persona chiede, corrisponde a quello di cui ha bisogno. Ad es.: Come far cambiare il fidanzato che la tratta male; in realtà la domanda può essere "come posso cambiare IO affinchè lui non mi tratti male, aiutami."
- Il terapeuta descrive il proprio approccio, tariffe, cadenza delle sedute ecc. Raramente formula una diagnosi o proprne un progetto tarapeutico. Per fare ciò abbisognono 3/4 sedute.
Per tutto ciò la prima seduta è intensa e particolare e i 50 minuti regolamentari possono essere poco adatti perchè insufficienti.

Dott. C.M.Brunialti
Psicologa europea, Psicoterapeuta, Sessuologa Clinica

Dott. Carla Maria Brunialti Psicologo a Rovereto

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20 AGO 2014

Gentile Vincenzo
pure in ritardo desidero fare qualche considerazionein merito alla sua interessante domanda:
il primo colloqui credo che sia molto importante e molto delicato in quanto non conoscendosi in questo primo approccio "ci si studia" a vicenda nel senso che oltre le parole e i racconti (forniti dal paziente) e i commenti e le eventuali delucidazioni di metodo (fornite dal Terapeuta) c'è una "corrente sotterranea" di impressioni che passa e che agisce in modo sottile portandoci al di là del Detto ad un Sentire ...ed è proprio questo sentire che ci indica che il terapeuta è Giusto per noi. Credo che Giusto stia a significare una serie di qualità che avvertiamo presenti: competenza, affidabilità, interesse umano, capacità di elaborazione dei problemi, capacità di porsi in modo semplice e paritario sul piano umano (poi chiaramente il ruolo comprende competenze in più); sopra tutte queste qualità comunque una spicca maggiormente ed è l'Empatia e capacità di Con-Tatto. La persona che si reca da uno psicoterapeuta è solitamente in uno stato emotivo di allarme e di disagio e deve sentire di potersi Fidare nell' Affidare ad un altro i suoi disagi senza, per questo, essere svalutato o giudicato.
Per questi motivi penso che, in effetti, trovare lo Psicoterapeuta Giusto non sia facile ... e se le sensazioni provate nel colloquio non sono buone .....è meglio cercare un altro terapeuta prima di iniziare una terapia;infatti il Paziente/Cliente ha il diritto di sentirsi Compreso e a proprio agio e deve fidarsi delle sue sensazioni interiori; solo in questo modo una Psicoterapia può iniziare su una base proficua.
Cordiali saluti Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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4 AGO 2014

Gentile Vincenzo,
non ci sono delle modalità standardizzate di affrontare il primo colloquio, anche se credo di poter parlare per tutti i professionisti affermando che, contrariamente a quanto pensa, il primo colloquio è dedicato in gran parte all'ascolto della problematica portata dalla persona.
Inoltre, per quanto riguarda il mio personale modo di lavorare, prima di proporre un progetto terapeutico vero e proprio mi prendo del tempo per formulare una diagnosi corretta (2/3 incontri) fondamentale per il proseguo.

Restiamo in ascolto

Dr Mori Francesco Psicologo a Siena

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4 AGO 2014

Egregio signor Vincenzo,
il professionista "giusto" non è sempre quello che si interessa e interviene da subito sulla lamentala del paziente. Non è facile capire da un solo incontro chi è quello "giusto". La trasparenza iniziale penso sia importante: chiarezza nei costi da sopportare, nei pagamenti, nei tempi, nelle fattività di cure e interventi e negli obiettivi da raggiungere. Se quanto espresso nel primo incontro viene mantenuto nel tempo (soprattutto negli obiettivi prefissati) il professionista è per lo meno corretto.
dr paolo zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale e cognitivo a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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1 AGO 2014

Salve Vincenzo,
solitamente nell’ultima parte del primo colloquio (per quanto mi riguarda ad esempio utilizzo gli ultimi 10-15 minuti) si forniscono le indicazioni sull’approccio che si andrà ad utilizzare e altri aspetti della terapia (costi, tempi, luoghi ecc..), mentre la prima parte è dedicata all’ascolto della problematica che la persona presenta e alle motivazioni che la spingono a ricercare la terapia o il sostegno psicologico. Penso che da questi primi scambi la persona possa già formarsi una prima idea su come si potrà sentire nel rapporto con un dato terapeuta, ad esempio se si sente accolto, ascoltato, compreso, o piuttosto se percepisce freddezza, distacco o imbarazzo. Quindi se la sua domanda “è quello giusto” si riferiva a ciò, penso sia possibile comprenderlo fin da subito. Se invece faceva riferimento al fatto di capire se quel tipo di terapia fa per lei e le darà i risultati sperati, allora si, è necessario intraprendere la terapia e vedere come và! Anche se solitamente il rapporto terapeutico e il fatto di sentirsi a proprio agio e compresi è già un elemento importante, che spesso supera l’applicazione di specifiche tecniche e strategie. Per questo spesso diciamo che è essenziale stabilire un buon rapporto con il professionista piuttosto che ricercare uno specifico orientamento psicologico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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1 AGO 2014

Caro Vincenzo, lo psicologo giusto e' quello con cui si trova a suo adagio a parlare fin dal primo momento, per il resto non è chiaro a cosa si riferisce quando parla di parametri
Dott. Dario Grigoli
Pinerolo

Dott. Dario Grigoli Psicologo a Pinerolo

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