Bugie del mio ragazzo e dubbi sul suo lavoro

Inviata da unpoconfusa · 22 feb 2024 Terapia di coppia

Salve, vi espongo la situazione dal principio cosicché possiate avere tutti gli elementi necessari per analizzare la situazione.
Da qualche mese sono fidanzata con un ragazzo più piccolo di me di un anno.
Quando ci siamo conosciuti, lui si era presentato dicendomi che faceva l'università e che abitava a *città famosa Italiana* e quando gli chiedevo dell'università o di questa città, lui rispondeva convintamente, fornendomi dettagli sia sul percorso di studi intrapreso che sul posto dove abitava.
Ero contenta, sembrava sincero... poi al terzo appuntamento mi ha portato a casa sua, che scopro essere però non proprio in quella città (come lui mi aveva fatto credere) ma in un paesino non proprio vicinissimo a quella città. Un po' sospettosa e titubante ho deciso comunque di andare da lui.
Era una casa spoglia, angusta, dove abitavano 5 persone... non nego che ci sono rimasta molto male, soprattutto perché mi aveva detto una cavolata, però ne abbiamo parlato e l'ho perdonato per la "menzogna" perché ho capito che si vergognava della condizione economica della sua famiglia, cosa che comunque non gli ho fatto pesare, perché per me non era così importante, non mi sarei mai permessa di giudicarlo per questo e poi lui in quel momento mi piaceva tanto.
In quella occasione gli ho detto che se c'era altro che doveva dirmi, di dirmelo in quel momento, perché era la sua occasione per essere completamente sincero e, ma lui ha negato di avermi detto altre cavolate e ha detto che da quel momento sarebbe stato al 100% onesto con me.
Un altro giorno, sempre a casa sua, a tavola con la sua famiglia salta fuori il discorso dell'università e del liceo. Scopro da sua madre (che credeva che il figlio mi avesse informato) che lui non aveva affatto cominciato l'università e anzi che era stato bocciato in quarta superiore, dunque aveva finito il liceo nell'estate del 2023. Mi cade il mondo addosso, quelle che mi aveva detto erano tutte bugie allora? Io avevo cominciato il mio terzo anno di università e lui era appena uscito dal liceo! Gli avevo anche dato la possibilità di dirmi la verità e invece... Se mi aveva mentito su quello che faceva e su dove abitava chissà quali altre cazzate mi aveva detto... Furiosa, gli dico di riaccompagnarmi a casa... poi, spinta da non so quale buonsenso (o stupidità) gli dico che non riuscivo ad andarmene senza aver prima chiarito (per me la comunicazione è fondamentale, devo parlare per riordinare il caos in me e non riesco a lasciare le cose in sospeso).
Insomma, abbiamo parlato e mi ha detto che lui si era presentato in quel modo perché era quello che la sua famiglia si aspettava da lui, che gli hanno messo sempre pressioni, che doveva essere il figlio (tra i tre) che doveva andare bene a scuola e che doveva essere la "promessa", ma che invece aveva deluso tutti con la sua bocciatura, e che allora si era creato (forse anche un po' per autoconvincersi) il personaggio che tutti si aspettavano che diventasse.
Io gli ho risposto che ovviamente non mi potevo più fidare di lui, che questo mi aveva avrebbe fatto fare un passo indietro, ma che capivo la sua situazione, che lui mi piaceva come persona e che non mi importava cosa faceva o cosa studiava. Quindi decido di continuare la conoscenza, questa volta però tenendo a mente l'accaduto e stando ovviamente sempre un po’ sull’attenti.
Passa il tempo, ci vedevamo ogni weekend dato che abitiamo a un’ora di distanza… intanto tutta questa situazione di semifiducia mi faceva pensare alla mia precedente relazione anche con un po’ di nostalgia e qualche volta mi chiedevo se non avessi sbagliato a lasciare il mio precedente ragazzo. Però mi rispondevo che forse mi mancava più la relazione in sé che la persona, che passato questo momento mi sarei trovata bene anche con questo attuale ragazzo.
E in effetti mi sono affezionata sempre di più, ci siamo messi insieme e ho riacquistato abbastanza fiducia (anche se ci sono stati altri episodi che mi hanno fatto un po' dubitare della sua sincerità, ma li abbiamo sempre affrontato parlandone e ho capito che lui è profondamente insicuro di sé), ho visto che si impegnava anche per trovare un percorso di studi a lui adatto (anche se non lo vedevo molto convinto…) e un lavoro per farsi un gruzzoletto in quest’anno sabbatico.
Poi, un mese fa lui ha cominciato a lavorare in uno di quegli uffici di vendita dove prendono un sacco di giovani perché di fatto sono un po’ ingenui e possono sfruttarli per un lavoro full-time ma con una paga miserrima.
Inizialmente ero comunque contenta perché vedevo che era super entusiasta, che si trovava bene con i suoi colleghi e che finalmente si era fatto degli amici dato che prima non ne aveva (solo due online…). Però di recente ho cominciato a notare che questo lavoro sotto ha del marcio, che lo sfruttano e lui non se ne accorge, che forse anche per la sua situazione economica familiare non è il massimo perché tra spostamenti e altro va a spendere più di quando guadagna. Ma lui non coglie, forse perché si sente finalmente in un posto stabile e sicuro? Non so, però anzi lui idolatra questo lavoro, ma gli stanno facendo il lavaggio del cervello e non vede per niente le criticità che ha davanti e che questo impiego non potrà mai valorizzarlo, difficilmente avrà grandi opportunità di carriera.
Così nelle ultime settimane gli ho posto davanti la possibilità di frequentare dei corsi (alcuni totalmente gratuiti) professionalizzanti che la regione mette a disposizione, maagri dall'anno prossimo. Durano un paio di anni, sono molto pratici e adatti a chi non vuole studiare, coprono diversi ambiti e con il diploma rilasciato l’85% trova un lavoro redditizio entro l’anno.
Nonostante il fatto che mi informi tantissimo per lui e gli voglia aprire gli occhi sul suo lavoro attuale, lui sembra aver messo i paraocchi e aver già deciso che questo è il lavoro che fa per lui (tutti i giovani scappano da quel lavoro, quando si rendono conto…), fa finta di informarsi su questi corsi ma in realtà non lo fa veramente.
Solo che a me tutto questo non sta bene. Io studio Medicina, ho tante ambizioni nella mia vita, non voglio giudicare, so che non è per tutti lo stesso ma pensare che un ragazzo intelligente, profondo e acuto come lui (nonostante i difetti e le bugie iniziali...) si sia fermato e accontentato al primo lavoro che ha trovato mi turba e non so come superare la cosa…
Ringrazio chi mi risponderà e vi auguro una buona giornata

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