Da un anno ormai sono bloccata con la tesi di laurea (triennale).
Non ho mai avuto problemi con lo studio. Almeno per quel che riguarda i risultati, perché al livello d’approccio di problemi ne ho avuti e come. Soprattutto a partire dagli ultimi anni di liceo, e durante tutti gli anni dell’Università, è diventato via via più forte il bisogno di perfezionismo, di sapere tutto, di studiare tanto fino allo sfinimento e non solo per i voti, ma per il perverso piacere di sentirmi stanca sapendo di aver fatto il mio dovere, di aver sacrificato quasi tutto allo studio. Perché “è così che è giusto fare” (mi diceva una voce nella testa) e perché in questo avevo iniziato ad identificarmi, cioè nella ragazza iper studiosa (esattamente come a 15 anni avevo iniziato ad identificarmi con il mio peso - ho sofferto di DCA). Ho sviluppato così i primi veri e propri problemi di ansia (un po’ ansiosa lo sono stata sempre).
Arrivata alla tesi la situazione è degenerata terribilmente. Sono entrata in crisi, profondissima.
Credo di non aver sofferto così tanto neanche durante il periodo del disturbo alimentare.
Ho provato a prendermi un periodo di pausa, da aprile a settembre (durante l’estate ho lavorato) e ho iniziato a vedere una nuova psicologa.
Però l’angoscia, la tristezza, la paura, la sensazione di essere in trappola (sparite durante l’estate perché d’accordo con la psicologa quello era il periodo di pensare ad altro che non fosse la tesi) sono ormai una costante delle mie giornate.
È vero, qualche passo in avanti rispetto allo scorso aprile, dal punto di vista della tesi, è stato fatto. Tra mille difficoltà ho trovato un argomento ed un percorso da seguire per sviluppare la tesi e ho mandato una bozza di una decina di pagine al Professore. Ma paradossalmente non riesco a stendere una scaletta e nemmeno riesco ad elaborare quella bozza, ad ampliarla per tirarne fuori i tre capitoli. Non riesco ad elaborare i concetti che ho in testa, se li elaboro e li scrivo non sono soddisfatta del risultato oppure ho paura che siano tutte scemenze. Ho la sensazione che di informazioni importanti ce ne siano troppe e sento di non essere in grado di organizzarle.
Non sono in grado anche perché sento di non averne le forze, mi sento stanca, troppo stanca per un lavoro che mi sembra difficilissmo (un lavoro, quello di tesi, che temo dal primo anno di università).
Per inciso, non credo che possa essere un problema la facoltà scelta: studio lettere e la letteratura mi è sempre piaciuta tanto (e ironia della sorte quand’ ero piccola persino scrivere mi piaceva, e a detta di molti ero anche brava).
È diventato un incubo alzarsi la mattina, sapendo che ciò che mi aspetta è fissare lo schermo del computer sperando di riuscire a riempire almeno un foglio di word.
Intanto il tempo passa, il Professore aspetta mia notizie, i miei pagano le tasse e l’affitto della casa (sono studentessa fuorisede).
Da qualche giorno poi mi tormenta l’idea che sia arrivato il momento di mollare, di lasciare l’università e mettermi a lavorare. E però questa è una strada che non riesco a prendere perché ho paura del giudizio degli altri, ho paura di essere abbandonata dagli altri perché non ritenuta più una persona interessante; ho paura di ritrovarmi con un lavoro che mi renda più triste di quanto non sono ora; ho paura di non godermi più la vita.
Mi sento una bambina capricciosa e piagnucolona. Mi sento un peso per i miei genitori che mi supportano, mi consolano, mi sono vicini.
Non so più cosa fare.
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8 FEB 2023
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Ha fatto confluire tutta la sua storia personale nella battitura della sua tesi. Perché?
Se deve completare il percorso non le serve ricordare che da bambina soffriva di mal di pancia. La questione è che concludere il percorso la rende inquieta rispetto al futuro e così è andata a pescare nel passato.
Peschi nel presente e ci aggiorni.
6 FEB 2023
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Buonasera.
Le difficoltà nella stesura di una tesi possono risultare molteplici, che potrebbero non riguardare soltanto lo scrivere in sé, poiché concludere un percorso universitario ha delle conseguenze, come decidere cosa fare della propria vita, quale strada intraprendere, quali obiettivi porsi. A volta si rischia di focalizzarsi solo sul problema nel qui ed ora, ma la invito a interrogarsi su quale ruolo stia svolgendo il blocco della tesi nella sua fase di vita.
6 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Carissima,
credo che il tuo problema sia derivante da un profondo sentimento di inadeguatezza che ti ha fatto sempre confrontare con un ideale di te stessa molto elevato. Per essere accettabile per te e per gli altri devi dare tutto e neanche così è sufficiente!
Prova a riflettere sulla possibilità che la considerazione di te stessa non dipende dai risultati accademici ma sul tuo essere unica come è unico ogni essere umano viva su questa terra. Prova a vivere come relativa l'importanza che dai alla riuscita universitaria. Così diventerai veramente adulta, che poi è il progetto che ti porti sulle spalle. Lascia perdere il confronto con gli altri, e pensa solamente al valore che puoi riconoscere nel volto di chi ti vuole bene. Forse i tuoi genitori ti hanno molto incentivato a studiare perfettamente, ma credimi il tuo valore non dipende da questo.
Ti consiglio di insistere nel tuo percorso terapeutico.
Se ti fa piacere fammi sapere come ti vanno le cose.
Colgo l'occasione per augurarti un buon 2023.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova
6 FEB 2023
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Per prima cosa si sente quanta sofferenza questa situazione le sta generando e immagino debba essere molto difficile.
Generalmente gli snodi principali della nostra vita, per ciò che riguarda la realizzazione personale, mettono a dura prova le nostre emozioni: da un lato c'è la paura di diventare adulti e autonomi, dall'altra il rischio del fallimento.
Mi ha colpito leggere di questa voce che sente essere molto aggressiva e giudicante e che sembra prevalere su tutte le altre parti della sua personalità che certamente possiede e potrebbe mettere in gioco.
Riprenda un percorso di terapia e si faccia aiutare a capire quali sono i meccanismi che la spingono a funzionare così, si dia una nuova opportunità.
In bocca al lupo
4 FEB 2023
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Buon pomeriggio
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta
Per superare questo periodo , di un tutori universitario che l aiuti a concettualizzare, i vari capitoli della tesi..
Fare la tesi porta ad un cambiamento, che a volte, non accettiamo.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
4 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
il periodo della stesura della tesi è per molti studenti un momento difficile. Mi sembra però di capire che in lei si stia instaurando una sofferenza importante nonostante le ottime risorse personali che mi sento di sottolineare. Alcune volte fare tutto da soli costa molta fatica, cosa ne pensa di affiancarsi un professionista psicologo che possa accompagnarla in questo periodo difficile? Potrebbe aiutarla a comprendere maggiormente l'origine della sua ansia e sbloccarla nella stesura della tesi.
Rimango a disposizione, un saluto.
Dott.ssa Ylenia Ferrara
4 FEB 2023
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Buongiorno ,
da quello che scrive qui la tesi e le prestazioni in questo momento della sua vita la fanno stare male.
Lei dice di provare ansia , angoscia , tristezza , e poi invece d'estate tutto migliora ...
Oltre all'ansia per le sue performance , alla fine lei si giudica da sola , si sente capricciosa e si sente un peso per i suoi genitori.
In questo caso lei può chiedere un supporto psicologico , che la aiuti a gestire meglio le sue ansie e le sue emozioni .
Può chiedere qui, sia dal vivo che on line.
4 FEB 2023
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Buongiorno,
a mio avviso affidarsi nuovamente ad un percorso di supporto psicologico l'aiuterebbe ad affrontare l'ansia che sta provando in questo periodo. Inoltre, l'aiuterebbe a sbloccarsi per le questioni più pratiche, come la tesi di cui parla; questo avrebbe influenze positive sulla sua autostima e sul suo senso di autoefficacia.
Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti ed eventuali approfondimenti.
4 FEB 2023
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Buongiorno RCV, fare tutto da sola costa molta fatica, sofferenza e, soprattutto l'impossibilità di un sano confronto che le permette di agire senza il timore del giudizio e/o della svalutazione. In passato un percorso di terapia le è stato d'aiuto, come lo vede oggi? Quello che le sue parole dicono è che gli strumenti e le risorse non le mancano, considerati i cambiamenti che è riuscita a mettere in atto; si affidi per gestire al meglio l'ansia ed i pensieri negativi. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
4 FEB 2023
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Faccia un piccolo percorso di psicoterapia. Credo che le serva imparare a gestire la sua ansia e dopo vedrà che la sua qualità di vita cambierà radicalmente....
