Bambina di 8 anni non vuole più andare a scuola

Inviata da kikakika · 6 mar 2024 Psicologia infantile

Buongiorno, mia figlia di 8 anni da una settimana piange tutte le mattine e ha l’ansia perché non vuole più andare a scuola.
La bambina è sempre stata molto attaccata ai genitori, alla materna, i primi due anni non ha mai voluto dormire insieme ai suoi compagni, andavo a prenderla prima del riposino, mentre nell’ultimo anno di materna non dovendo più fare il riposino pomeridiano, rimaneva volentieri fino alle 16.30-17.00 e spesso quando andavo a prenderla mi diceva che era troppo presto perché lei voleva ancora giocare.
Quando ha iniziato la prima elementare non abbiamo avuto problemi di nessun tipo, ha fatto amicizia con tutti e andava volentieri. Nel secondo anno sempre bene, poi ad un certo punto ( ho collegato adesso ) ha iniziato a dire che ha la nausea la mattina. Non abbiamo dato troppo peso, perché poi la bambina andava a scuola volentieri. Continuando con l’ansia mattutina, abbiamo fatto le e analisi del sangue e altre cose che ci ha indicato la pediatra. I risultati sembrano essere nella norma.
Con l’inizio della terza elementare tutto bene, nessun problema per la scuola, qualche volta lamentava nausea la mattina, ma entrava lo stesso, felice e tranquilla. Poi mi diceva le era passata subito dopo entrata la maggior parte delle volte.
Si e sempre trovata bene con tutti a scuola e anche con la maestre ha un buon rapporto é molto molto brava a scuola.
Qualche volta mi raccontava alcuni battibecchi con altre bambine sui giochi da fare, su le cose da decidere, cose che succedono normalmente tra i bambini, nulla di preoccupante.
Una sera mi dice che si è sentita esclusa ( la sua miglior amica con la quale ha molta confidenza perché si conoscono dal nido, era a casa ammalata da una settimana). Voleva giocare e inserirsi nelle attività delle altre bambine e non ha trovato consenso. Ne abbiamo parlato tranquillamente, le ho spiegato che può capitare che a giochi iniziati sia difficile inserirsi, che sicuramente non l’hanno fatto con cattiveria ( con queste bambine é sempre andata d’accordo). Riporto questo episodio per essere piu esaustiva possibile, non so se c’entra qualcosa con la situazione che si poi sviluppata.
Altri episodi vicini all’episodio sopra citato:
La maestra di matematica che è un pochino più dura, ma non urla e non fa altre cose gravi con i bambini l’ha sgridata perché ha dimenticato per la prima volta in tre anni ( la bambina ha puntualizzato proprio questo con me) il libro di geografia, rispondendole “ti arrangi” con fare molto duro, lasciandola senza libro per il tempo che gli altri lo hanno usato.
Io le ho detto che sicuramente non voleva offenderla, magari la maestra era un po’ nervosa e ha reagito come alcune volte fa anche la mamma, sbagliando.
Sembrava convinta.
Sono successi alcuni episodi a distanza ravvicinata sempre con questa maestra, sempre a mio avviso non importanti o per lo più non così come la bambina ha percepito l’accaduto. É chiaro che tutto va visto e capito dal punto di vista della bambina che non sicuramente gli strumenti per elaborare come un adulto potrebbe avere.
Qualche giorno dopo questi episodi, la bambina, una mattina davanti a scuola mi ha detto che le viene da piangere e non sa perché. Non voleva entrare a scuola a detto sua perché se le chiedevano il perché del suo pianto, non avrebbe saputo dare spiegazioni. Ho cercato di tranquillizzarla dicendole che anche a me capita di piangere senza motivo, che è una situazione normale e se vuole provare ad entrare può farlo. Ho riferito davanti alla maestra la situazione così che lei si sentisse tranquilla, la maestra ( quella che lei sembra temere di punto in bianco) l’ha coccolata, le ha detto di andare ad aiutarla con la matematica con i bambini che non hanno capito alcune cose, alla fine è entrata. Ma maestra poi mi ha ribadito quello che ci aveva già detto ai colloqui, che la bambina è bravissima in tutte le materie, che in matematica non ha mai dato avanzato a nessuno ma a lei sì perché è davvero brava, arriva e anticipa prima le soluzione ecc. Era molto perplessa ma allo stesso tempo tranquilla dicendo che puoi capitare.
Il problema si è presentato anche il giorno dopo, poi nel fine settimana era felice come sempre, alla domenica sera già un po’ in pensiero. Lunedì mattina aveva una grande ansia, dolore al petto e diceva che vuole andare a scuola ma le viene da piangere e le manca la mamma.
Il giorno dopo ancora la stessa situazione.
In questi giorni dal primo accaduto all’ultimo ho chiesto alla bambina varie volte il motivo del suo stato e del pianto. Abbiamo cercato insieme di ragionare se fosse successo qualcosa a scuola o in famiglia che abbia avuto impatto su di lei.
La bambina ha sempre detto non so perché piango, mi viene così, poi quando piango mi manchi e piango di più.
Ieri sera arrivata da scuola, ha giocato serenamente o così sembrava, dopo ha dovuto studiare una pagina di geografia. L’ho trovata in camera che piangeva. Non sapeva dirmi il perché. Le ho chiesto se era il fatto di dover studiare a creare quel problema, lei ha detto di sì che ha paura che la maestra ( sempre la stessa) la sgridi. Poi ha pianto per due ore anche di più dicendo che il suo problema è la maestra, la paura che ha di lei.
Premetto che io credo, ovviamente non ho detto queste cose alla bambina, che la maestra in questione può anche non essere dolcissima sempre, ma in linea di massima è una bravissima maestra, non ho mai sentito episodi brutti su di lei, magari rispondere alcune volte con un tono deciso, questo sì, incute sicuramente un po di timore nei bambini, ma non è assolutamente una maestra con comportamenti fuori il buon senso.
Mi chiedo come mai mia figlia vive così male questa situazione, é una scusa che lei ha trovato con se stessa per dare un nome al suo malessere o é solo ed esclusivamente la maestra a causare in lei tutto questo?
E se così fosse come posso fare per farle capire che nella vita incontriamo persone che possono ferirci o essere in disaccordo con noi, ma non per questo noi dobbiamo stare male.
Mi scuso per la lunghezza, ho provato ad essere esaustiva per fare avere a voi un quadro più o meno generale della situazione.
Ringrazio anticipatamente per le risposte

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