Buongiorno, sono una ragazza di 29 anni e da quando ho circa 14 anni soffro di attacchi di panico, ansia e pensieri intrusivi che non riconosco miei, che non riesco a scacciare e mi generano un forte disagio. Non ne soffro continuamente ma ormai mi ritrovo almeno una volta all'anno e per almeno un mese/ un mese e mezzo, in questo limbo che mi affatica.
Questi pensieri solitamente mi scatenano le crisi di panico e sono di natura che non comprendo proprio perchè non li sento miei. Passano dalla strana sensazione di voler morire e quindi suicidarmi a quella di poter fare del male ai miei cari e questo mi genera paura. E dalla paura, comincio a stare male.
Ho seguito una cura psicologica quando avevo 19 anni e circa fino ai 24 non ho più avuto nulla, poi con la chiusura di 5 anni di fidanzamento e l'inizio della carriera lavorativa sono tornati con maggiore intensità e durata ( da una settimana ad un mese appunto ). Sono stata in cura da un neurologo che per un paio d'anni mi ha fatto prendere citalopram 20mg aumentati a 30mg dopo tot mesi. Poi la cura è finita circa otto mesi fa ed ora che ho perso il lavoro è risalito tutto a galla. Non mi hanno mai fatto una vera diagnosi riconducendo tutto a stress ed attacchi di panico. Vorrei però ricevere un consiglio e capire come muovermi. Provo nuovamente un ciclo con lo psicologo o forse devo direttamente cercare uno psichiatra? Grazie in anticipo.
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24 GEN 2018
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Gentile Alessia,
sembra evidente che il suo disturbo, i cui sintomi principali sono gli attacchi d'ansia e i pensieri intrusivi/ossessivi, si riacutizza sistematicamente a seguito di difficoltà e/o eventi stressanti.
Poichè gli psicofarmaci non educano e non possono sostituirsi a colloqui clinici interattivi per arrivare a risolvere le cause prime del suo disturbo, il consiglio è quello di intraprendere un secondo percorso di psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale) che sia però di durata adeguata per ottenere miglioramenti stabili nel tempo e soltanto in un secondo momento si valuterà se è opportuno associare un supporto farmacologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
16 DIC 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Alessia
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di sé
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda
26 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno.
Sono il dr. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).
24 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
La chiusura di un lungo fidanzamento e poi la perdita del lavoro sono certamente eventi stressanti che riattivano le nostre paure e le nostre insicurezze se non si sono affrontate in maniera profonda. Considerato che la prima esperienza ha, a quanto ci dice, sortito l’effetto desiderato perché non ha avuto più ne’ attacchi di panico ne’ pensieri intrusivi fino a 24 anni, le consiglio di iniziare un nuovo percorso di terapia con uno psicoterapeuta il che, una volta compreso il quadro generale della situazione attuale, non esclude che il professionista le fornisca il nominativo di uno psichiatra di sua fiducia per un sostegno anche farmacologico.
24 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gent.ma Alessia,
penso che sia giunto il momento di fare una diagnosi certa e porre fine ai circoli viziosi da lei descritti.
L’ossessività con cui si presentano i pensieri disturbanti, il dubbio che inducono in lei di poter causare danno agli altri, il conseguente senso di responsabilità e colpa che ne deriva, sono causa di una forte risposta emotiva. Il risultato della percezione di perdere il controllo culmina nella forte paura.
L'ansia e il Panico si associano a diverse patologie psichiatriche, pertanto, si rende necessario un approfondimento dei sintomi che accusa e un'analisi differenziale al fine di circoscrivere il disturbo.
Consulti uno/a psicoterapeuta della sua zona e si faccia aiutare.
Resto disponibile per eventuali chiarimenti
Molti Saluti
Dott.ssa Silvana Zito (Milano
24 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Alessia,
È giusto che intraprenda un percorso che sia risolutivo e che non faccia sentire meglio solo a tratti. Per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta in prima istanza valutando solo successivamente il trattamento psichiatrico...
La sintomatologia che descrive è certamente molto invalidante: è giusto che provi a stare meglio.
Saluti
Virginia Valentino
24 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno. Le consiglio di fare una psicoterapia con l ausilio dell emdr per elaborare eventuali ricordi traumatici che causano gli attacchi di panico. Buonagiornata
23 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Alessia chiedo scusa se assumo una posizione così netta ma perché tentare di nuovo con i farmaci che come ha notato non risolvono ? Il suo non è affatto un disturbo grave anche se potrebbe sembrarlo per il contenuto di certi pensieri. È una cosa su cui ho aiutato con successo tante persone in modo definitivo e sopratutto veloce. Basta disporre degli strumenti tecnici adeguati per affrontarlo
23 GEN 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Alessia,
dal suo scritto è possibile evidenziare come la sintomatologia a cui fa riferimento si acutizzi in particolar modo in periodi in cui si ritrova ad affrontare situazioni stressanti. In questa sede non è possibile aiutarla, le complessità della sua storia meritano di essere affrontate in una sede idonea. A tal proposito, per rispondere alla sua domanda, le consiglierei di rivolgersi quanto prima ad uno psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale con cui poter meglio analizzare la sua storia ed intervenire efficacemente sugli attacchi di panico e sui vissuti d’ansia a cui fa riferimento, ed iniziare un percorso che possa esserle di sostegno e che la aiuti a ristrutturarsi nel modo per lei più efficace.