Ansia ipocondriaca e problemi nella relazione

Inviata da Gaia · 4 lug 2022 Ipocondria

Salve sono una ragazza di 22 anni..
Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un disturbo da ansia ipocondriaca in seguito ad un episodio di svenimento dopo la quale la mia vita è profondamente cambiata. Dopo svariati mesi ho iniziato cura con uno psichiatra con paroxetina che ho sospeso quest’anno. I disturbi che avevo, erano ansia invalidante, tachicardia fortissima, profonda tristezza, avere sempre la sensazione di star svenendo, attacchi di panico, fissazione di vederci male, puntini neri.
Ad oggi, posso dire che questa terapia mi abbia aiutato, ma che sarebbe stato meglio affiancare una psicoterapia (sconsigliata dal mio psichiatra e che non ho intrapreso per questo motivo) comunque sia i disturbi sono molto più leggeri e riesco a vivere la mia vita tranquillamente, tranne qualche piccolo episodio dove riprende la tachicardia, mi manca l’aria, penso di nuovo di star male e di stare per svenire… ma riesco a controllarmi a differenza di prima. Questa mia ansia si riversa anche nei rapporti con gli altri, infatti è la mia relazione che mi preoccupa, ed è ciò di cui vorrei parlare.
Sto con il mio ragazzo da 5 anni e abbiamo una relazione bellissima, abbiamo anche stabilito la data del nostro matrimonio, solo che dopo aver progettato tutto, lui ha dei dubbi sul matrimonio perché vorrebbe cambiare lavoro, quel lavoro sulla quale abbiamo progettato tutto.. e perché vorrebbe iniziare l’università.
Questa situazione mi ha creato moltissimi dubbi e dal quel momento, dal fatto che lui abbia messo in dubbio una cosa così importante dopo aver progettato tutto insieme, per me è cambiato qualcosa, e non riesco a capire se lo amo ancora e se voglio continuare a stare con lui.
Non so se è soltanto la mia ansia… perché poi non riesco ad immaginarmi senza lui però a volte mi prende questa sensazione, come se l’avessi perennemente con lui.
Inoltre quando abbiamo parlato del matrimonio, del fatto che probabilmente avremmo dovuto annullarlo, io ero arrabbiata, e dicevo a lui di essere delusa, ma in realtà mi andava anche bene. Io non riesco a capire …spero che riesca a riflettere meglio e a capire cosa io voglia davvero. Secondo voi è soltanto la mia ansia che mi fa sentire sempre così?

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Miglior risposta 28 LUG 2023

Buongiorno Gaia
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di se stessa
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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5 LUG 2022

Gent.ma Gaia,
la terapia farmacologica è stata utile a gestire il disturbo d'ansia che descrive come invalidante, ritengo che sia ugualmente necessario iniziare un percorso psicologico per comprendere i motivi della sua ansia e per acquisire gli strumenti per poterla gestire in modo più funzionale (la maggior efficacia spesso è dimostrata nell'effettuare i due percorsi in modo congiunto). Sarebbe utile focalizzarsi sulle difficoltà nelle relazioni interpersonali ed in particolare soffermarsi sulla relazione con il fidanzato che è attualmente motivo di sofferenza; comprendere vissuti, bisogni e il punto di vista del fidanzato.
Resto a disposizione, cordiali saluti
Alessandra Voltolini

Dott.ssa Alessandra Voltolini Psicologo a Milano

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5 LUG 2022

Salve Gaia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Tenga conto che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più psicoterapia; anzi, spesso la psicoterapia risulta avere a lungo termine dei risultati più efficaci e stabili rispetto alla sola farmacologia dunque ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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5 LUG 2022

Gentile Gaia, le faccio intanto i complimenti per aver intrapreso un percorso di cura per gestire la sua ansia ed i suoi attacchi di panico e sono contenta che ora stia meglio.
Lei racconta che spesso questa ansia si riversa sui rapporti con gli altri, ma non è chiaro in che modo e con quali modalità questo accade. È difficle dire in che modo e quanto entri in gioco la sua ansia nella vostra relazione in questo momento senza conoscerla, ma sembra che per lei il momento di rottura sia avvenuto dopo questa discussione sul matrimonio e sul futuro insieme, quando tutto è diventato incerto e lei ha iniziato a vedere il suo compagno con occhi diversi. Vi consiglio di valutare un percorso di coppia con un collega, se anche il suo compagno è d'accordo. La invito inoltre a parlare direttamente col suo compagno di come si è sentita, di cosa prova adesso per lui, di come sia cambiato il rapporto e decidere insieme se ci sono i presupposti per poter lavorare su questa rottura insieme, magari accompagnati da un professionista.
La ringrazio per la condivisione.

Saluti.

Dott.ssa Irma Bassani

Dott.ssa Irma Bassani Psicologo a Firenze

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