Ansia e dubbi ricorrenti stanno rovinando la mia relazione

Inviata da Nicky · 10 set 2015 Ansia

Salve, sono una ragazza di 29 anni, e da poco più di un anno ho una relazione con un ragazzo mio coetaneo. La nostra è stata fino ad ora una relazione a distanza (2 ore circa, per cui ci vediamo nei fine settimana e quando capita anche una sera durante la settimana), ma di recente lui ha deciso di spostarsi nella mia città per darci una vera possibilità e abbiamo deciso di andare a vivere insieme, cosa che dovrebbe succedere all'inizio del prossimo mese.
A causa del fattore della distanza, unito al fatto che lui non rappresenta l'ideale di ragazzo che immaginerei al mio fianco (e qui il primo "mito"), pur nutrendo forti sentimenti per lui, ho sempre avuto forti dubbi riguardo la nostra relazione. Siamo parecchio diversi caratterialmente, e spesso vediamo le cose in maniera talmente diversa da entrare in conflitto. Credo di avere delle forti convinzioni su come un ragazzo dovrebbe comportarsi all'interno di una coppia, e appena il suo comportamento esce da questi schemi, mi ritrovo a pensare che tra noi non possa funzionare, che ci dovremmo lasciare, che se continuiamo a stare insieme avremo sempre tanti problemi, che non troveremo mai un punto di incontro ecc ecc.
Più volte ho cercato di interrompere la relazione, soprattutto per il problema della distanza, ma poi parlandone meglio con lui ci ho ripensato, perché lui in genere mi rassicura dicendomi che troveremo una soluzione e che andrà tutto bene.
Le prime settimane dopo aver deciso di andare a vivere insieme ero molto contenta e pensavo che finalmente mi sarei sentita più tranquilla e serena. Invece altri suoi comportamenti che non mi sono piaciuti mi hanno creato ancora più dubbi, perché ora so che intraprenderemo questo passo insieme e ho paura di sentirmi senza via d'uscita una volta che vivremo insieme.
Una cosa che mi preoccupa è che lui, appena abbiamo deciso di vivere insieme, mi ha chiesto se in un futuro vicino sarei disposta a spostarmi con lui in un'altra città, con più possibilità di lavoro per lui, dove inizierebbe un progetto lavorativo con un amico. Io sarei disposta a fare ciò`, ma mi ha deluso il fatto che lui già si stia concentrando su questo nuovo progetto invece di dedicare le sue attenzioni al nostro nuovo progetto. Da lì sono iniziati i primi dubbi e preoccupazioni, anche sul fatto che se tra noi non dovesse funzionare, dopo aver vissuto insieme sarà più difficile separarci e soffrirò di più`.
Un altro aspetto di lui che non mi piace è che a volte esagera col bere, quando siamo in compagnia, e finisce con l'essere quello più ubriaco. Non fa niente di male, ma vederlo così, che non capisce nemmeno cosa gli sto dicendo, mi infastidisce davvero tanto. Questo è successo in due occasioni nell'ultimo mese, e quando gli ho detto che la cosa mi infastidisce davvero tanto, mi ha detto che cercherà di non farlo più succedere. Io credo succederà ancora, e non riesco a passarci su, così che nelle ultime due settimane abbiamo discusso in più occasioni perché io non volevo bevesse più di un tot.
Inoltre in queste ultime settimane, sono scoppiata a piangere davanti a lui in diverse occasioni in cui lui tirava fuori il fatto di andare a vivere insieme, stressata dai miei dubbi e pensieri che in un attimo venivano tutti a galla. Così, invece di comunicarglieli in modo più sensibile e calmo, glieli ho riversati addosso con la stessa agitazione che è emersa in me come un fiume in piena. Non sono proprio riuscita a controllarmi.
Ora ovviamente anche lui si sente insicuro e dubbioso, e quando me l'ha detto ieri sera, io mi sono sentita ancora peggio. Ora mi sento in ansia. Da un lato ho paura che lui ci ripensi e che decida di non continuare la relazione, ma dall'altra io stessa non so più cosa voglio. Persino i momenti belli vengono oscurati da questi dubbi e incertezze, e io non mi sento più la stessa. Non so più cosa sia vero e cosa no, quale sia la realtà oggettiva e quale quella creata dalla mia mente.
A volte sento che se potessi sparire e andarmene da qualche altra parte (in passato ho viaggiato per circa 6 anni, cambiando luogo ogni 1-2 anni), lo farei senza voltarmi indietro, il che mi fa pensare che i miei sentimenti per lui non siano poi così forti.
Se mi chiedo se vedo un futuro accanto a lui, la risposta è non lo so, o non credo. E allora perché andarci a vivere insieme? Eppure con lui generalmente ci sto bene..
Aggiungo che nelle occasioni in cui ha bevuto parecchio, ho notato che fissava una mia coinquilina, e da lì ho spesso controllato dove guardava ecc. Nei momenti in cui non beve non me ne preoccupo perché non vedo in lui questo atteggiamento, ma in quelle due particolari occasioni non riuscivo a smettere di controllare dove guardava e sentirmi sempre peggio perché effettivamente lui la fissava. In generale non mi da motivo di essere gelosa di lui, ma ora non riesco a levarmi questo pensiero dalla testa, che è un'altra di quelle cose che mi fa pensare che tra noi non possa funzionare.
Non riesco proprio a capire se sono io ad ingigantire i lati negativi di questa relazione, o se effettivamente la relazione non fa per me. Soprattutto vorrei sapere come fare per gestire meglio questi pensieri e l'ansia. Attualmente sto facendo delle sedute Skype con uno psicologo/psicoterapeuta, ma non sto vedendo grandi risultati.
Grazie in anticipo per l'attenzione.
Saluti

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Miglior risposta 15 SET 2015

Gentile Nicky
dal suo lungo resoconto emerge il suo bisogno di certezze assolute che nessuna storia d'amore ne' nessun uomo potrà mai soddisfare in pieno ( a meno che lei non ricorra all'idealizzazione).
In questo senso la invito a riflettere sul dove collocare la sua insoddisfazione: se dentro o fuori di sé.
Inoltre il continuo rimuginare crea un effetto di estraniamento per cui più si rimugina più si perde il "senso" di ciò su cui si fanno convergere i pensieri; questo per dirle che piu' si fa domande sulla vostra storia più rischia di sentirsi estranea e lontana dai suoi sentimenti (e dunque confusa).
Le faccio inoltre presente che su skype non si può fare psicoterapia ma solo colloqui di sostegno, che sono evidentemente insufficienti per un sostanziale cambiamento dei propri modelli operativi interni.
Cordialmente
Dott.ssa Stefania D'antuono - Venezia

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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11 SET 2015

Cara Nicky, leggendo i dettagli del suo vissuto e della situazione che sta vivendo mi è venuto subito da pensare a difficoltà e timori che si annidano ben più profondamente rispetto all'attualità della sua relazione. Emerge dalle sue parole un certo bisogno di fuggire dall'eventualità di una sofferenza ed una parallela necessità di verificare ogni margine di errore o delusione. Credo davvero che la sua confusione e l'ansia che pare essere sempre in agguato meritino di trovare uno spazio liberatorio in cui essere accolte, raccolte e chiarificate. E credo che in tel senso i colloqui su Skype non siano così incisivi quanto un rapporto che può stabilirsi attraverso sedute di tipo più tradizionale. Rimango disponibile per eventuali chiarimenti e le mando un caro saluto. Dott.ssa Sabina Orlandini

Dott.ssa Sabina Orlandini Psicologo a Torino

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10 SET 2015

Gentile Nicky,
mi sembra che lei sia aggredita da troppi dubbi per iniziare sotto buoni auspici una convivenza e credo che abbia fatto bene a bloccare, almeno per adesso, questo progetto.
Se poi il suo ragazzo vorrà decidere di rompere sarà una conferma che lei ha fatto bene a frenare. Tuttavia è anche vero che lei ha delle paure e delle insicurezze a prescindere da questa decisione sulla convivenza; di questo e di altri temi immagino che ne stia parlando col suo terapeuta ma forse la terapia è iniziata da poco e tante cose devono ancora essere affrontate.
Non capisco però la scelta di una terapia online che può essere, a mio avviso, fatta solo quando ci sono gravi impedimenti oggettivi per una normale psicoterapia ( ad es. malattie invalidanti per cui non ci si può spostare, residenza in paese straniero di cui non si conosce la lingua o altre cause di forza maggiore).
Per lei una buona psicoterapia è veramente indispensabile per cui se non si sente sufficientemente aiutata, le suggerisco di optare per un terapia tradizionale vis à vis con altro professionista.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 SET 2015

Gentile Nicki,
ci porta un dubbio:
"Non riesco proprio a capire se sono io ad ingigantire i lati negativi di questa relazione, o effettivamente la relazione non fa per me."
che denota come lei tenti di capire se stessa e i suoi desideri, i suoi sogni per se stessa e per una relazione a lei affine, ma se questo è un buon progetto per un lavoro su se stessa, è difficile da gestire nell'osservazione costante di come è fatto l'altro e su come si comporta, è come se lei preferisse osservarsi ed osservare la relazione più che lavorarci passo passo accettando se stessa, i suoi timori e l'altro per come si mostra a lei. Ci dice che sta facendo un percorso via Skipe, parli con il terapeuta proprio come a fatto qui, ma tenga presente che le sedute in presenza potrebbero essere per lei importanti proprio per scongiurare questa tendenza che si riscontra (da quello che ha scritto) nell'esserci e nel non esserci.
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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10 SET 2015

Cara Nicky,
la sua insoddisfazione tocca diversi aspetti: caratteristiche personali di lui, il nuovo progetto lavorativo proprio ora che lei desidererebbe le attenzioni che merita l'inizio della convivenza, l'uso di alcol, l'interesse per la sua coinquilina.

Le succede spesso di essere insoddisfatta di qualcosa o qualcuno? Se sì, come si comporta di solito? Va o resta?

Penso che sarebbe bene parlasse con il suo psicologo non solo di questi aspetti ma anche della sua insoddisfazione verso gli esiti del trattamento.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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