Amore travolgente ma inaspettato

Caro Lucam,
Mi piacerebbr tanto poterLe dare dei veri e propri suggerimenti sul come fare, in realtà noi psicologi possiamo farlo indirettamente: aiutiamo la persona a comprendersi meglio, ad ampliare la propria visione della realtà e riuscire a guardare le cose da altri punti di vista. In questo modo poi è la persona, alla luce di nuove consapevolezze che sente di poter affrontare situazioni che magari prima non riusciva ad affrontare.
Quello che mi colpisce del suo racconto è la descrizione di una lotta tra due parti di sè una più razionale che vuole preservare la famiglia che ha costruito e un'altra travolta dalla passione per una nuova fiamma. Come si vede tra un anno? Si vede ancora con la sua famiglia? Cosa prova attualmente per sua moglie?
Spero di averLe dato piccoli spunti per riflettere meglio sulla situazione. Avesse bisogno di uno spazio per approfondire questi aspetti La aspetto online per una videoconsulenza.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Gentile Luca,
in 28 anni di matrimonio non si parla necessariamente di crisi ma si potrebbe parlare del fatto che il sentimento si modifica o si è già modificato. Ciò non toglie che si possa essere comunque felici e amare la persona che si è scelti anni e anni prima, a comunque siamo esseri umani, cambiamo, e con noi anche i nostri sentimenti e i nostri bisogni. Può essere che, in questo momento della sua vita, abbia bisogno di qualcosa o qualcuno di diverso nella sua vita, ed è proprio questo il dilemma. Quel qualcosa si deve ricercare al di fuori del matrimonio o nello stesso matrimonio ci può anche essere qualcosa di nuovo? Di quel qualcuno ne abbiamo davvero bisogno perchè proviamo attrazione e amore o perchè ci manca qualcosa? Sono tutte domande su cui può iniziare a lavorare, magari appoggiandosi a un percorso psicologico.
Rimango a disposizione

Saluti!
Erica Simoni

Buongiorno Luca
Dopo 28 anni di vita coniugale credo le siano mancate quelle emozioni che proviamo durante la prima fase dell'innamoramento.
Di fatto non credo che lei ami ancora sua moglie, prova probabilmente affetto e rientra in una zona di confort che lei non intende minimamente mettere in discussione per una serie di motivi tra cui la stabilità, lo status , la comodità.
L'altra donna non mina di fatto il suo matrimonio in quanto a sua volta sposata e con figli.
Queste situazioni portano a relazioni extraconiugali vissute di ritagli di tempo.

Afferma di soffrire, ora le faccio una domanda a cui desidero risponda dentro di sé: se sua moglie scoprisse questa sua passione soffrirebbe di più o di meno? Sicuramente soffrireste in due e perderebbe ogni fiducia in lei.

La invito a riflettere
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Gentile Lucam,
Quello che viviamo in ogni relazione è unico e speciale, tuttavia non sempre ogni persona con cui scegliamo di passare la nostra vita può soddisfare appieno i nostri bisogni o le nostre aspettative. Lei riferisce di non essere in crisi con sua moglie ma non è obbligatorio che ci sia proprio questa per essere attirati da un'altra persona,che magari in questo momento, rappresenta quello che lei desidera o non ha nell'attuale coppia. Tutto sta nella valutazione di cosa ognuno di noi cerca e quali significati attribuisce all'altro. Sicuramente un'analisi di queste caratteristiche, attraverso un percorso psicologico, la aiuterebbe ad orientarsi meglio.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Gloria Giacomin

Buongiorno Sig. Luca,
nella speranza di poterla aiutare le lascio qualche riflessione, anticipandole però che un buon percorso con un professionista può darle gli strumenti migliori per gestire tali dinamiche e i vissuti spiacevoli che sta affrontando.
Dalla conclusione del suo messaggio mi sembra che, ciò che sarebbe il suo obiettivo (che non si sente in condizioni di perseguire) è "uscire senza fare danni" dalla relazione con la collega, preservando le situazioni famigliari. L'obiettivo di uscire da questa relazione potrebbe essere una scelta che vorrebbe fare perché in linea con i suoi scopi, valori e idee, ma che però non riesce a compiere: è quindi importante comprendere perché non si sente in condizioni di farla.
Dal suo testo sembra che ciò che la ferma sia che " non riesce a rinunciare all'idea" di conquistarla e vivere una relazione intima e passionale. Le lascio quindi degli spunti di riflessione che possono portarla ad una miglior comprensione di cosa la blocca.
A suo parere cosa perderebbe di significativo per lei, rinunciando a questa relazione con la collega? Cosa sente di perdere o teme di perdere rinunciando ad una relazione intima con la collega? come si vedrebbe nel rinunciare a tale rapporto?
Quando scegliamo rinunciamo sempre a qualcosa...può aiutarla capire cosa pensa questa relazione le darebbe e cosa quindi pensa di perdere troncandola. Cosa teme di più dell'interruzione di questa relazione extraconiugale? Forse teme di perdere qualcosa che in realtà non è presente solo ed esclusivamente nella relazione con la collega, o potrebbe addirittura aver paura di perdere qualcosa che non è detto ci sia all'interno di quella relazione extraconiugale. Potrebbe anche temere le emozioni/ sensazioni spiacevoli che potrebbe provare...In ogni caso raggiungere una buona consapevolezza di cosa sia in ballo per lei la può aiutare a compiere la scelta che sente rispecchiare meglio la persona che vuole essere. Uno/a psicologo/a la può accompagnare in questo: nel prendere una sua decisione e nel comprendere e gestire le emozioni e le sensazioni derivanti. Le auguro il meglio!
Hillary Pontalto