Violenza psicologica: come riconoscerla

Le conseguenze della violenza psicologica possono essere devastanti a livello psicologico e fisico.

23 AGO 2016 · Tempo di lettura: min.
Violenza psicologica: come riconoscerla

Quali sono i segnali della violenza psicologica? Ecco alcuni consigli per riconoscerla.

Non esiste solamente la violenza fisica. La violenza, infatti, può presentarsi su diversi livelli, da quello culturale a quello psicologico. In alcuni casi questi livelli possono presentarsi contemporaneamente, essere l'uno la conseguenza dell'altro o manifestarsi da soli. Rispetto ad altri tipi di violenza, quella psicologica è più complicata da identificare perché non lascia segni visibili, anche se le conseguenze sono ugualmente gravi. In generale, si è in presenza di questo tipo di violenza quando una persona utilizza nei confronti dell'altra atteggiamenti denigranti che si ripetono e sono sempre più costanti nel tempo con l'obiettivo di avere il controllo.

Gelosia, minacce, umiliazioni e disprezzo sono solo alcuni dei comportamenti che permettono che si instauri un vero e proprio meccanismo di controllo fra aggressore e vittima. Questi comportamenti possono rientrare in altre situazioni, come ad esempio una lite momentanea in una coppia ma, se si tratta di violenza psicologica, si protrarranno nel tempo, diventando sempre più gravi.

La violenza psicologica non colpisce solamente le donne ed esiste anche al di fuori delle coppie, potrebbe infatti manifestarsi anche all'interno della famiglia, nel rapporto genitori-figli. Le conseguenze della violenza psicologica possono essere devastanti per il fisico e per la psiche; se si è vittima di questa situazione è indispensabile rivolgersi il prima possibile a degli esperti, sia a livello legale che psicologico.

Alcuni campanelli d'allarme

Nonostante sia più complesso riconoscere dal di fuori la violenza psicologica, ci sono numerosi campanelli d'allarme che ci possono allertare di una situazione di questo tipo. Se vi riconoscete in questi segnali o conoscete qualcuno che li sta vivendo, è indispensabile reagire quanto prima. Ecco alcuni dei segnali che caratterizzano la violenza psicologica:

Controllo. Attraverso la gelosia ingiustificata (che può trasformarsi in stalking) e con la scusa della protezione, l'aggressore isola l'altra persona attraverso un controllo sistematico di diversi elementi quali il modo di vestire, gli amici e le chat del telefono.

Aggressione verbale. Il controllo della vittima e la sua svalutazione avvengono principalmente attraverso le parole. Sarcasmo ingiustificato, insulti, critiche e minacce trascinano l'altra persona in una situazione di inferiorità, causando la perdita dell'autostima e la paura costante di far arrabbiare l'altro.

Minimalizzazione e vittimizzazione. Spesso, le persone vittime di violenza psicologica non si rendono conto di trovarsi in un rapporto tossico perché l'aggressore tende a far pensare che la situazione sia normale e che quindi sia l'altra persona ad essere esagerata o troppo sensibile. Questo sentimento di colpa rende la vittima ancora più isolata e indifesa. In alcuni casi l'aggressore potrà mostrare falso pentimento per le sue azioni e convincere l'altro a restare nella relazione.

Riduzione dell'autonomia. Questi e altri comportamenti portano la vittima a sentirsi in una vera e propria prigione attraverso una perdita costante dell'indipendenza psicologica e, spesso, anche di quella economica. Questa gabbia non fa altro che alimentare la relazione tossica e mantenere la vittima legata a doppio filo con il suo aggressore.

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Commenti 8
  • Alfons Karrica

    Purtroppo l'argomento è molto vasto. La violenza comincia già con il rifiuto di ascoltare (cantando o tappando le orecchie). Poi questa violenza può essere farcita con il disprezzo e con l'offesa per poi proseguire con l'abbandono totale. Si può aggiungere tutto ciò che può provocare o irritare il partner, lei lo sa benissimo. È mia moglie e sapere che il mio amore venga considerato come prosciutto agli occhi mi fa sentire ancora peggio. State aventi ai falsi e ipocriti.

  • Anonimo

    Sono vittima di un complotto nella scuola di Mantova...la dirigente scolastica mi minaccia che non devo accettare il ruolo che mi compete e per essere forte contro di me favoreggia le mie colleghe dicendo che non devono collaborare con me ma in cambio a loro le da il suo appoggio.....cosa devo fare dato che sono alle prime esperienze?

  • Luli Vocaj

    E importante riconoscere. Certe volte siamo vittime e giustifichiamo "ma lui mi ama..." quando si tratta di limitarsi, di avere vincoli, di agire nella paura. Se riconosciamo ci proteggiamo, il problema è quando ci si mette il prosciutto negli occhi!

  • Elisabetta antonelli

    Il mio ex marito lo ha fatto per tanti anni e io alla fine l'ho mandato via ma dentro di me è rimasta tutta la sua rabbia e di conseguenza sto riversando verso di lui.

  • Carola

    Anche io ho subito in passato violenza psicologica e nonostante il tempo trascorso e il distacco dal soggetto "aggressore", avverto ancora qualcosa d'irrisolto dentro di me.

  • Antonio Galluccio

    In ambito lavorativo cioè sul posto di lavoro, sarebbe utile o necessario filmare, attraverso una videocamera addosso, le violenze per poi portarle in una eventuale sede di dibattimento giudiziario?

  • LAURA

    Ho vissuto questa situazione per anni e la sto vivendo ancora adesso con mia madre. Insulti pesanti, controlla la mia chat appena ne ha l'occasione, sono andata in depressione e mi sto curando da quattro anni. L'ho fatta parlare con la mia psichiatra ma lei non cambia, aspetto di trovare un lavoro e andare via di casa.

  • Mariangela Ferrarini.

    Penso che mia mamma eserciti su di me questa violenza psicologica, controllo esasperato del mio modo di vestire e insulti pesanti e denigratori...devo segnalarla? Le faccio fare il trattamento sanitario obbligatorio? Mi vien l'istinto di farla legare, di ricambiarla con gli stessi metodi...

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