Scappate da quello che vi sembra insufficiente nella relazione

Se sono solo briciole, perché rimanere? L'ambivalenza protratta nella relazione amorosa ha un impatto negativo sulla nostra autostima e sul senso di fiducia

20 APR 2017 · Tempo di lettura: min.
Scappate da quello che vi sembra insufficiente nella relazione

Elisabetta, Roberta, Barbara, Alessia...donne innamorate, donne che sono rimaste in attesa di qualcuno che diceva loro di non essere pronto ad impegnarsi in una relazione impegnativa, di qualcuno già impegnato ma apparentemente disponibile.

Donne che hanno sopportato un'ambivalenza eccessiva per tanto, troppo tempo. Un'oscillazione fra la presenza (intensa, intima, esclusiva) e improvvise assenze. Sono tante le donne che in terapia raccontano di essere incappate in questa tipologia di uomini.

Quelli che ti tengono lì. Quelli che sembra ti potranno dare tutto quello che ti è mancato fino a quel momento.

Uomini capaci di amare senza amarti. Di dare senza dare niente. Capaci di confonderti, di riacciuffarti ogni volta che tenti di allontanarli. In questo sono eccezionali...colgono esattamente il momento oltre il quale ti avrebbero persa e con una parola o un piccolo gesto (sempre piccolo) fanno in modo che neanche questa volta sia arrivato il momento giusto per andartene definitivamente. Ad un certo punto, con queste persone, capisci che il dolore non è dato dall'assenza ma da una costante insufficienza. Loro ci sono ma è sempre troppo poco. E tu speri che sia perché, come ti raccontano, ci vuole ancora un po' di tempo per abbandonare una situazione che trascinano da anni, che non è il momento giusto, che "proprio in questo momento hanno un sacco di casini sul lavoro...cerca di comprendermi".

E intanto il tempo passa anche per te che stai ad aspettare loro che aspettano che sia il momento giusto.

Sono micro delusioni quelle che si sommano. Peccato che questi tizi siano bravi nello stesso identico modo, ad assentarsi ma anche a ripresentarsi, a convincerti con una "buona" motivazione, a sdrammatizzare dicendoti che "te la prendi troppo".

Scappate. Scappate dall'insufficienza. E andate verso l'unica dimensione possibile che possa caratterizzare una relazione significativa: la reciprocità. E riponete fiducia in ciò che sentite non nelle parole che vi vengono dette.

Non è semplice sottrarsi ad una relazione che ha avuto per noi implicazioni emotive consistenti. Cominciate con l'osservare ciò che di concreto fanno per voi. Quanto vi potete appoggiare a loro nei momenti di difficoltà. Quanto vi danno...se stringete il pugno è probabile che tra le mani vi rimarranno solo poche briciole.

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Scritto da

Studio Psicologia Volpi

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Commenti 1
  • Marisa Brancato

    Mi è capitato ed è dura venirne fuori, visto il coinvolgimento e i forti sentimenti.

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