​Paura, ansia e panico: tre sorelle molto diverse

Una breve descrizione delle differenze che possono esserci tra paura, ansia e panico e alcuni modi di affrontarle

15 MAG 2019 · Tempo di lettura: min.
​Paura, ansia e panico: tre sorelle molto diverse

Nel linguaggio di tutti i giorni ci capita di usare paura, ansia e panico come se fossero sinonimi. Tuttavia, queste tre parole hanno significati ben distinti. A volte, se ci pensiamo, possiamo anche intuire la differenza tra queste tre sfumature di sofferenza, ma spesso poi nel quotidiano le confondiamo.

Le parole sono un aspetto molto importante della nostra conoscenza e del nostro modo con cui leggiamo noi stessi e il mondo, per cui imparare ad usare bene questi termini ci può dare maggior benessere o quantomeno una maggiore consapevolezza del nostro malessere.

La paura

Iniziamo dalla paura. La paura è una delle emozioni di base. Secondo certe teorie, è perfino scritta nel nostro codice genetico ed è innata, secondo altre teorie la impariamo nei primi mesi di vita. La paura è quella emozione che si attiva nel momento in cui ci sentiamo in pericolo o poco protetti. Se per esempio, un cane ci ringhia contro possiamo sentirci spaventati per un momento, ma questa paura si disattiva nel momento in cui scopriamo che il cane è legato. Oppure possiamo spaventarci perché abbiamo dimenticato di fare una cosa importante: in questo caso la paura è legata al pensiero che possa succederci qualcosa di male. Come tutte le emozioni la paura è bene che esista perché permette di comunicare a noi stessi e agli altri uno stato di allerta. Se un bambino non avesse mai paura e non fosse in grado di comunicarla, rischierebbe di avere dei danni fisici importanti. Se non ho paura di morire, rischio continuamente di perdere la mia vita.

Il problema non è mai la paura in sé ma quando e come si attiva. Il problema nasce quando la paura diventa ansia.

L'ansia

L'ansia è uno stato psicofisico spesso cronico correlato da sensazioni fisiche quali batticuore, respiro affannato, tensione muscolare, sudore e spesso rimuginio, ovvero un turbinio di pensieri e ragionamenti che non portano mai ad una soluzione concreta.

La differenza sostanziale tra ansia e paura è nella qualità, nella quantità e nelle tempistiche con cui si verificano certe sensazioni.

La paura diventa ansia nel momento in cui le sensazioni provate sono più intense e non si placano nemmeno una volta che sono al sicuro. Potrei continuare ad avere le stesse sensazioni di paura per tutto il giorno od ogni volta che ricordo l'evento spaventoso. Posso iniziare anche ad avere paura di queste reazioni ed evitare luoghi dove possono verificarsi eventi ansiogeni. L'ansia anticipatoria è, infatti, molto diffusa in chi soffre d'ansia ed è spesso la causa principale del suo malessere poiché non permette di partecipare a situazioni piacevoli, evitandole per paura di stare male.

Il panico

Il panico è una sensazione psicofisica che ci comunica la presenza di un pericolo inaffrontabile e impossibile da evitare. È diverso dalla paura poiché questa ci mantiene connessi con le altre persone e ci dà la possibilità di comunicare il nostro disagio a terzi. Il panico, invece ci pone in uno stato di oppressione tale che non siamo in grado nemmeno di chiedere aiuto, di ragionare, di trovare una soluzione che non sia scappare o rimanere paralizzati.

Il panico, al contrario della paura, ci sconnette col mondo. Inoltre, vi è una diversità in termini qualitativi: mentre nell'ansia rimaniamo più o meno padroni di noi stessi, in un attacco di panico tendiamo a perdere il controllo, a non avere più il senso dello spazio e del tempo. Anche e soprattutto in questi casi l'ansia anticipatoria dell'evento è invalidante per molti aspetti della vita.

Paura, ansia e panico: tre elementi diversi

In conclusione, si può dire che paura, ansia e panico sono tre elementi diversi per qualità, quantità e conseguenze.

  1. La paura ci permette di sopravvivere e valutare quali eventi sono pericolosi e meritano di essere affrontati con prudenza e con un aiuto;
  2. l'ansia, se è cronica, ci complica la vita e ci fa sentire come se fossimo sempre in pericolo e non in grado di farcela da soli;
  3. il panico è soverchiante, ci porta a non ragionare e a non capire quello che ci succede intorno.

È importante cogliere la differenza tra questi elementi perché questo ci permette di dare un nome e di gestire la sofferenza. Non sempre siamo in grado di farlo da soli e in quel caso possiamo rivolgerci ad un amico, un parente che ci aiuti oppure ad uno specialista psicoterapeuta che ci aiuti a capire i meccanismi dell'ansia, le strategie per gestirla e le cause scatenanti in modo da prevederle e avere un maggior conforto.

Articolo del dottor Stegano Bugiani, iscritto all'Ordine degli Psicologi del Piemonte.

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Scritto da

Dott. Stefano Bugiani

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