Il mantenimento di un’adeguata reciprocità di coppia

Se il nostro partner ha fatto qualcosa che ha stimolato sentimenti di trascuratezza, lo stesso sentimento emergerà in questioni banali. Ci avevate mai fatto caso?

9 MAR 2018 · Tempo di lettura: min.
Il mantenimento di un’adeguata reciprocità di coppia

Il mantenimento di un'adeguata reciprocità di coppia è continuamente "minato" dai problemi della quotidianità. A tutti capita di attraversare periodi in cui si litiga più spesso su questioni banali della vita quotidiana: chi porta giù il cane? Chi compra il latte? Non hai fatto questo...non hai fatto quello!

Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Patrizia Mattioli.

Nei conflitti riguardanti le banalità c'è tutto il nostro mondo e tutto il mondo della coppia. Le emozioni che innescano i piccoli conflitti quotidiani sono gli stessi che accompagnano i dibattiti sulle grandi decisioni o che si attivano stimolate dai comportamenti del partner.

Nei momenti di forte attivazione emotiva ognuno dei due partner ha difficoltà a riconoscere come legittimi i bisogni e i sentimenti dell'altro: il senso di appartenenza e di reciprocità si indeboliscono e potrebbe essere necessario fare ricorso all'intervento di uno specialista per ritrovare la sintonia perduta e prendere consapevolezza delle dinamiche che allontanano.

Come abbiamo già visto in un articolo precedente, i contrasti tendono a stimolare reazioni emotive che, se non vengono focalizzate ed elaborate - cioè riconosciute e riempite di significato e distinte tra una parte emozionale che ci appartiene e che riconosciamo come nostra anche in altre aree della vita e che rappresenta una modalità personale di vivere le cose, e un'altra parte emozionale stimolata dagli atteggiamenti e dai comportamenti del partner - vanno ad aumentare la sensibilità personale a certi fatti, al punto che ogni evento futuro della coppia sarà valutato alla luce di quella sensibilità e non importa se si parlerà di questioni importanti o di come si usa il tubetto del dentifricio, l'aspetto principale diventerà la ridefinizione o la messa alla prova della relazione e non il contenuto della discussione.

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Abbiamo visto che se lui o lei ha fatto qualcosa che ha stimolato sentimenti di trascuratezza, lo stesso sentimento emergerà in questioni banali, se per esempio si è dimenticato/a di comprare il latte o di fare qualcosa che gli/le è stato chiesto. Uno sguardo, una distrazione, una parola, basteranno ad attivare o meglio riattivare i più svariati sentimenti di trascuratezza, responsabilità, inadeguatezza, insicurezza, rifiuto...che a seconda delle modalità personali di attribuzione, potranno essere attribuiti a se stessi o al partner.

L'attribuzione totale a sé può essere all'origine di profonde cadute dell'umore: si fa riferimento a una propria presunta negatività, la dimenticanza o la distrazione del partner viene vissuta come la prova della propria inadeguatezza, del proprio non essere all'altezza, della propria incapacità di stimolare attenzione, con un senso di sé negativo.

L'attribuzione totale all'altro può stimolare irritazione e rabbia: si fa attenzione soltanto alle dimenticanze e/o scorrettezze del partner che sembrano la prova della sua inadeguatezza, del suo egoismo, del suo disinteresse nei propri confronti, con una perdita dell'immagine che si aveva di lui/lei e un conseguente distacco affettivo.

Ma, come abbiamo già detto, non si possono mai attribuire le proprie reazioni emotive completamente a se stessi o all'altro: esse sono piuttosto il risultato del proprio modo di essere e di reagire alla vita, che si attiva allo stimolo del partner ma non dipende completamente da lui.

Può essere ogni volta una sorpresa scoprire quante risorse ha una coppia per elaborare e superare i piccoli e grandi turbamenti che si susseguono durante il tratto di vita che si percorre insieme e quante capacità hanno i partner di trovare un equilibrio nell'attribuzione delle reciproche responsabilità: sono elementi importanti per il mantenimento di una buona reciprocità e indicatori predittivi della stabilità del legame.

Hai bisogno di ulteriori informazioni su questo tema? Chiedi informazioni privatamente alla Dott.ssa Patrizia Mattioli.

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Scritto da

Dott.ssa Patrizia Mattioli

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Socio ordinario della Sitcc. Consulente scolastico. Lavora da trent’anni in campo clinico e scolastico. Ha pubblicato Itinerario di Psicologia (2008), Uno Psicologo nella Scuola (2015) e Attaccamenti a Scuola (2017). Autrice di numerosi articoli pubblicati nel web e su riviste di settore. Blogger per Il Fatto Quotidiano

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