Vivere una relazione che sembra non mi appartenga.

Inviata da Elisa · 23 mag 2023 Terapia di coppia

Buonasera, cercherò di essere il più breve possibile e coincisa.
Dopo una relazione distruttiva, complicata, fatta di alti e bassi mi sono trovata purtroppo o per fortuna a fare i conti con i miei demoni passati e interiori.
Da sei mesi sto seguendo un percorso di psicoterapia in seguito ad ansia, attacchi di panico, senso di vuoto e angoscia lasciati dall ultima relazione intrapresa. Questo percorso mi sta aiutando molto a capire molte sfumature di me, che avevo lasciato in sospeso, pensando di aver rimosso ma che si sono ripresentate in seguito ad una relazione. Non cerco risposte ai miei problemi per quello sono seguita ma semplicemente un ulteriore parere. Conosco quest'uomo due anni fa, più grande mi me di 20 anni. Sposato. Ho iniziato questa relazione inconscia di tutto lo tsunami di emozioni che mi si è scaraventato addosso nei mesi seguenti. Sono partita non pienamente convinta di questa frequentazione, diciamo con il freno a mano inserito. All inizio volevo solamente divertirmi, ma poi ci sono finita dentro fino al collo. Sapendo fosse Sposato, ho subito rifiutato ma lui mi ha sempre rassicurato che con la moglie erano separati in casa, che entrambe sapevano che il loro matrimonio era in crisi o quasi finito e che erano liberi entrambe solamente convivevano sotto lo stesso tetto. Passano I mesi e mi prendo sempre di più di quest'uomo, ci innamoriamo follemente entrambe. Lui alla fine decide di lasciare la moglie e andare via di casa. Successivamente ho iniziato a notare qualcosa di strano, si sentivano continuamente anche se lui negava, e andando avanti scopro che tutto ciò che mi ha detto non era vero. Si,il loro matrimonio era in crisi ma la moglie era all oscuro della separazione in casa, il matrimonio era in crisi si ma solamente per lui. Successivamente scopro che era anche falso il fatto che non avessero rapporti. Fatto sta che comunque lui decide di andarsene di casa e lasciarla davvero. Io rimasi molto delusa dal fatto che mi avesse mentito, perché in lui ho sempre visto una persona sincera, sicura di sé, protettiva e diversa da chi ho frequentato prima. E di qui i problemi, perché ho iniziato a dubitare di tutto ciò mi dicesse. Continuavo a chiedere rassicurazioni. Dentro di me sentivo continuasse a mentirmi, diceva di non sentirla più, ma in realtà non era vero. Mi diceva che ero esagerata, pazza, paranoica che non la sentiva. Così iniziai il mio calvario con me stessa. Sapevo mi mentiva, ma non riuscivo a staccarmi da lui, perche mi dimostrava amore, nonostante dubitassi di tutto ciò mi dicesse. Mi sentivo bloccata. Ho iniziato a dubitare di me stessa. Sentivo fosse la relazione sbagliata, ma qualcosa mi impediva di slegarmi. Mi colmava un vuoto, qualcosa che mi è sempre mancato, un legame viscerale. Come poteva dimostrarmi così tanto amore e nel frattempo mentirmi, farmi del male ed essere così egoista?. Passa un anno, decide di fare la separazione ufficiale, burocratica. Ma qualcosa lo legava sempre alla sua ex moglie. Continui messaggi di sensi di colpa per aver distrutto il loro matrimonio, tutta la sua famiglia contro di me a sottolineare quanto io fossi sbagliata perché troppo giovane rispetto a lui. In tutto questo caos decido di trasferirmi da lui, abitavamo a 500km di distanza. E di lì inziai ad avere i primi attacchi di ansia, e panico. Sentivo di vivere una relazione che non mi apparteneva, una sensazione di gabbia, come se mi impedisse di essere libera. Ma mi legava a lui questo senso di protezione, di amore. Io sono una persona molto libera, creativa, sognatrice. Lui una figura autoritaria, buona posizione lavorativa, buono stipendio, schematico. Insomma il mio opposto. Arriva il giorno, in cui litighiamo, mi dice di andarmene. Dopo tutto quello che ha fatto per me io continuavo a dubitare. Così torno nella mia regione. I mesi a venire sono stati un incubo, ansia, attacchi di panico sentivo di aver perso una parte di me, mi sentivo persa, non ero più io. Così è iniziato un tira e molla durato ulteriori mesi. Dove lui si è riavvicinato alla moglie, prendendola come confidente, raccontandole ciò che mi dava fastidio, il perché facevo così con lui. Ma questo non ha fatto altro che allontanarmi sempre di più. Chiudendomi in me stessa. Mi sono sentita tradita, si sentivano tutti i giorni, lui mi diceva che non era una problema che erano solo messaggi, che ero esagerata. Ma come vuoi riprovare con me, mettendo di mezzo e sentendo la causa della nostra separazione? Così decido di allontanarmi definitivamente. Perche lui mi diceva che non faceva nulla di male, che lei scriveva solo per sapere come stava. Ma alla fine sentivo fosse solo una tattica di quella donna per farlo tornare da lei. E difatti il tempo ha dato le sue risposte. Non appena ha capito a cosa puntava, ha tagliato i rubinetti e difatti lei ha iniziato a "rovinarlo" burocraticamente. Da li lui è tornato chiedendomi scusa, dicendo che ho sempre avuto ragione, ma che lui aveva troppi sensi di colpa verso quella donna essendoci anche un figlio di mezzo, voltare completamente le spalle aveva paura e si sentiva in colpa. E pensava io esagerassi. Il fatto sta che nel mentre ho innalzato un muro, ho iniziato una psicoterapia, portando a galla problemi di infanzia avuti con mio padre. Sensazione di rifiuto, di sentirmi sbagliata, mani addosso per un niente. Problemi che sono rimasti semi silenti per 30 anni ma che mi sono usciti fuori in questa relazione. Fatto sta, che mi manca, sento un vuoto enorme, ma sono bloccata. Solo il pensiero di tornare con lui mi viene l ansia, mi sento chiusa. Nonostante io provi davvero tanto bene verso questa persona nonostante tutto. Credo comunque ci tenga davvero, ma nel mentre ho capito di essere troppo diversi. La mia domanda è questa, perché nonostante avverta questa sensazioni io sento questo vuoto enorme, e non riesco a staccarmi completamente da lui?! Io non lo odio per le bugie. Posso anche forse immedesimarmi e non credo lo abbia fatto con cattiveria perche di base sul resto non mi ha mai fatto mancare niente. Anche se mi ha ferito molto. Ma è possibile che mi senta legata a lui per l amore che mi ha dato colmando quello della figura paterna? E rifiutandolo perché nel profondo lo vedo come una figura autoritaria come mio padre, una figura che possa farmi del male?. Non capisco queste sensazioni. Mi ha dato amore, potrei perdonarlo ma non riesco. Nonostante questo sto male perche mi manca il suo amore. È una contraddizione. Oppure è riuscito a colmare il mio vuoto, ma aver preso consapevolezza di non essere fatti per stare assieme. Fatto sta che ho ancora un po di difficoltà ad allontanarlo totalmente da me.

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