Una vita strana

Inviata da Noemi Albani · 19 feb 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera. Sono Noemi Albani ed ho 24 anni. Di questi 24 anni non sono riuscita a fare granché. Vi spiego in breve che cosa è successo e che cosa non è successo. Ho fatto tutte le scuole regolarmente, stidiando, ma non mi sentivo mai li quando studiavo, solo che ovviamente mica me ne accorgevo, però andavo comunque avanti e andava bene così in quel momento. Alla fine delle scuole superiori, dopo aver fatto L’esame di maturità, decisi di iniziare un percorso accademico in lingue. La prima estate studiai poco e per poco non passai , quindi non entrai in università. Durante quell’anno, andai in crisi e non riuscii a combinare nulla. Provai ad andare a cercare lavoro, ma c’erano corsi da dover fare, cose da tenere a mente e non ero proprio sicura di che cosa dovessi fare. C’è da dire che la scelta di lingue fu sbagliata perché volevo dare retta a mia madre e non a me, che in realtà volevo fare fisioterapia, ma non provai neanche il test perché c’erano davvero pochi posti in tutta Italia. Il secondo anno, seconda estate, studiai per entrare a lingue, anche se studiai pochissimo perché all’epoca mi sentivo troppo sicura di me stessa e riuscii comunque ad entrare. Iniziai a vivere da sola all’età di 19 anni, a livello effettivo. Andò male. Andò male perché non sapevo organizzarmi, avevo il ragazzo lontano e mi chiamava fino a tarda notte,spesso non mi svegliavo per andare in università e poi alla fine studiavo davvero poco. Ero più concentrata rispetto alle superiori, ma mi riducevo all’ultimo nano secondo. Il primo anno portai a casa solamente due esami e poi… iniziai a pensare che studiare non era per me… dopo un esame preparato in poco tempo che comunque era anche abbastanza discorsivo. Fuori dall’aula ricordavo comunque molte informazioni, ma entrando poi lascia in bianco: mi venne un attacco di ansia molto forte. Sconsolata, andai a cambiare le gomme della macchina e poi tornai a casa dicendo: non voglio più fare l’università, forse questa non è quella giusta per me. Non sapevo più cosa fare… le materie a scuola comunque mi piacevano abbastanza è quasi tutte, tranne la matematica. Decisi di prendermi un anno sabbatico cercando di seguire varie lezioni universitarie. Andai a sentire una lezione di filosofia: mi passò in dieci minuti un’ora e mezzo. Uscii e pensai: cavolo, filosofia è davvero una materia interessantissima da studiare e ti apre anche tanto la mente. Ma poi pensai: e dopo la triennale? Che fai, insegni? Il lavoro è precario e tu non ti accontenteresti. Tu vuoi diventare ricca e guadagnare di più. Lascia perdere questa cosa e accantonai. Nel periodo in cui andai a seguire le lezioni già non stavo bene… perché ho avuto periodi dai 16 anni in poi in cui perdevo la memoria, poi la riacquistavo, la riperdevo, la riacquistavo, mi sentivo confusa, poi non più e non riuscivo a capire fino in fondo perché succedesse questo tipo di cosa. Eppure nella mia testa volevo fare tante cose, mi sentivo un fuoco dentro e una volontà di fare le cose, ma non riuscivo mai a metterle sul lato pratico. Durante il secondo periodo in cui perdetti la memoria di brutto, mi feci seguire da una psicologa e da uno psichiatra (dalla psicologa ci vado da quando ho 14 anni, ma non è mai cambiato nulla, forse perché io non mi sapevo spiegare e non riconoscevo il problema). Lo psichiatra mi disse che ero ritornata ad essere una ragazza di 12 anni… piano piano con la volontà, riuscii ad uscire da questo tunnel. Feci i test di ingresso per la facoltà di scienze e tecniche di psicologia cognitiva ed entrai, studiando tutta l’estate, ma anche concedendomi svago, andando in discoteca, facendo tardi e tutto (tornassi indietro, mi dedicherei alla cura di me stessa, alla lettura di libri di crescita personale e a fare tanta palestra, ma allora ero un po’ stupida…anche se sto parlando di quasi 4 anni fa). Allora, felicissima, tornai di nuovo a vivere a Trento e cominciai a frequentare l’università. Rispetto a lingue, avevo conosciuto anche un gruppo di persone e uscii con loro, feci casino, andai in vacanza, insomma… mi sembrava di aver risolto tutti i miei problemi e mi sentivo in paradiso e felice. In quei due anni macinai esami, anche se riuscii a concentrarmi di più sotto sotto, la media non era alta, a me dispiaceva, rifiutai dei voti di vari esami perché aspiravo a di più. Quindi, successe che diedi metà esami esatti all’università, poi quando si laurearono le persone che conosco, tutto cambiò: iniziai a deprimermi, a chiudermi di nuovo come avevo fatto già in passato, a essere distratta (anche se distratta ci sono da tutta una vita letteralmente) e.., sorpresa… iniziai a mano a mano a perdere di nuovo la memoria. Verso l’ultima parte della metà esami, ero diventata squilibrata: mi gonfiavo di caffeina e taurina, mi pompavo in palestra, mangiavo ad orari improponibili, ma mi sentivo sempre con tantissima energia. Dunque, iniziando a perdere memoria, iniziando a stare di nuovo male e dopo aver frequentato una persona che era contro il vivere civile, la società e che secondo me era dipendente da alcool e da altre sostanze, i miei parenti si preoccuparono e ci separarono. Io la presi malissimo, davvero tanto male, me lo ricordo, perché stare con lui mi distraeva da me stessa e mi distraeva dalle aspettative dei miei familiari, dai miei familiari che ho sempre vissuto in modo opprimente e mannaggia a me che da ragazza non mi sono mai imposta nel fare le cose a casa, aiutare di più e tutto quanto. Insomma, comunque persi la memoria e mi stancavo sempre… arrivai a dormire 22 h al giorno…. Piano piano però mi decisi ad uscire dal letto: non volevo arrendermi anche se sapevo e so ancora di avere in sospeso tante cose e ho anche paura che presto la mia vita finirà per colpa delle mie cazzate, per colpa del mio atteggiamento e per il fatto che mi sa che non ho mai pensato. Durante la mia vita, ho comunque fatto molte cose e ho cercato di portarmi a casa premi, diplomi ecc.. per soddisfare soprattutto i miei genitori e per far vedere che ero una bambina ed una ragazza brava, ma non sapete che sofferenza a stare con le altre persone: mi sentivo confusa, evitavo lo sguardo, evitavo di parlare e se parlavo parlavo in modo veloce, senza pensare e a volte mentre parlavo mi perdevo anche. Diciamo che… in quest’ultimo periodo ho ripreso le mie cose comunque regolarmente, mi sono iscritta ad un corso teatrale (improvvisazione, anche se sono negatissima madonna e mi fa soffrire sta cosa), ho cominciato pole dance e ho ricominciato a studiare. Non studiando da un anno, ho portato un esame difficile a casa, ma con 18, eppure l’avevo studiato davvero in modo dilazionato per tanti mesi. Vabbè…Nel frattempo, ho incontrato un uomo speciale per me, che mi supporta, che nonostante i difetti di linguaggio, la mia goffaggine è come sono fatta io mi vede perfetta e mi dice: non cambiare, sei perfetta così. Io di lui sono innamoratissima, davvero tanto, ed anche lui di me… e da quando l’ho incontrato praticamente al corso di teatro ho iniziato però ad indugiare riguardo a tutta la mia vita… caspita, non sono ancora indipendente, caspita, sono una fallita che dopo sei anni non ho ancora concluso una triennale (anche se ci sono iscritta da 4 anni in questa, veramente tre e mezzo ad oggi), caspita… ma se riguardo effettivamente al mio vissuto indietro, c’ero davvero con la testa? Mi stavo volendo bene? Perché non parlavo mai? Perché mi sentivo estranea alla realtà? E poi… perché cacchio sto riperdendo la memoria? I miei genitori, sfiduciati dalla mia condizione e avendo saputo da un’amica di mia zia che c’era un centro diagnostico per valutare l’autismo e altre condizioni, hanno deciso di farmi fare dei test di quel centro. Io non riuscivo mai a spiegarmi le cose, ho pensato anche di avere un ritardo mentale (di cui ancora non sono sicura perché dal test diagnostico non è uscito, ma non sono spontanea, mi sforzo di parlare e trovare termini, mi sforzo di ascoltare di più e ricordare tutto ciò che mi dicono e di essere più creativa perchè la Noemi degli anni scorsi non mi piace più e si è preclusa troppe porte, soprattutto perché non ha ascoltato mentre parlavano le altre persone o riportato o descritto…eppure sentivo che qualcosa in me non andava). Insomma… i test qualche risposta me l’hanno data, ossia ho l’autismo di livello 1 (che è il meno grave) e questo centro mi ha detto che ho comunque compensato, perché sono riuscita ad arrivare all’università e a fare le altre cose. Mi hanno anche fatto vedere in che cosa sarei più brava e in cosa meno… nella memoria a breve termine sono una frana … ho praticamente 86 ed il minimo punteggio sarebbe 85. Questo score mi ha demoralizzata. Ho pensato che è colpa del fatto che ho trattato male la memoria e che non ho mai pensato in vita mia. Mi sono sempre sentita con la testa vuota e poi non ero mai attenta. Mi dimenticavo le medicine, a volte sembrava che non ascoltassi, non riuscivo ad avere molte interazioni con l’ambiente esterno e mi sentivo sempre in una sorta di mondo parallelo, in cui dovevo essere felice sempre, senza pensare mai però… e a che costo. Oggi guardò quella Noemi e sto a schifo. Avrei voluto essere consapevole anni fa, cercare di cambiare, stare lì con la testa e tutto. Oggi che sto provando a cambiare è difficile, perché è come se non avessi usato la mia testa, non avessi mai fatto domande anche contorte, tenuto in allenamento le lingue che ho studiato alle superiori, tenuto in allenamento luoghi da visitare e tanto altro. Vedevo le persone in giro e mi sentivo un alieno. Ho sempre pensato e addossato la colpa dei miei malesseri al non riuscire nello studio, ma in realtà era tutt’altro come si è visto. Io voglio cambiare completamente vita, ma ho paura che non sia possibile… rispondo in ritardo, quando ascolto alla fine mi ricordo 1/4 di quello che dicono le altre persone, eppure oggi mi sforzo un sacco di più e sono più presente, oltre che consapevole. Secondo voi sono recuperabile oppure devo accettare che purtroppo le cose sono andate in questo modo è non posso farci più nulla? Perché vi giuro, mi sento come se fossi una bambina piccola che deve imparare di nuovo tutto ed è una sensazione bruttissima. Questo per colpa di mia poca spontaneità, creatività e di poche conversazioni all’esterno. Mi sento nel mio safe place a casa, ma non mi porterà a risolvere in parte i miei problemi. Ed ora per la prima volta in vita mia sono attenta, cerco di ricordarmi le medicine, ho successo spesso, tranne alcune volte che me le ricorda mia nonna. Io quando succede mi incazzo perché odio che mi devono ricordare le cose, o che scrivo lentamente o che spesso non mi sento qui o, anche se sono più attenta di una volta, mi deconcentro in continuazione. Non posso fare proprio nulla per recuperare anche un minimo delle mie capacità cognitive, oppure purtroppo ho fallito nella mia vita? Aspettando una risposta, ringrazio in anticipo, ma mi sento davvero troppo giù e ho continui sbalzi d’umore.

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