Salve a tutti, volevi esporvi il mio problema e relativi dubbi che ho in merito. Sono una ragazza di 25 anni e sono sempre stata timida e abbastanza introversa e a volte questo mi da problemi nell'ambiente universitario perchè non riesco a fare amicizia e non so come affrontare un eventuale esame orale, mi blocco e la mia mente non ricorda nulla di quello che ho studiato e mi demoralizzato parecchio. Mi è successo di avere un esame orale e non mi sono neanche iscritta perchè non so come affrontare il professore. Avete suggerimenti su come migliorare?
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10 OTT 2017
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Gentile Giulia comprendo quanto ti accade, ho molti pazienti universitari con un problema simile. Spesso infatti l'ingresso nel mondo universitario può destabilizzare il proprio assetto psichico, essendo un luogo estraneo, non più familiare, fa sentire i giovani come te persi soli e disorientati. Le difficoltà relazionali che incontri sicuramente non ti aiutano e non ti permettono di condividere con i tuoi pari dubbi paure e perplessità. Se le tue problematiche persistono e l'ansia ti porta a soluzioni difensive quali l' evitamento ti consiglio di intraprendere un percorso terapeutico che ti permetta di lavorare sul tuo disagio.
Spero tu riesca a trovare l'aiuto di cui hai bisogno.
Dott.ssa Claudia Colistra
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
11 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Giulia,
il tema della timidezza è abbastanza complesso ma le do una buona notizia: si possono capire le motivazioni profonde e attivare di conseguenza una lenta ma efficace trasformazione del problema.
L’universita’ è stata per tutti noi un banco di prova e per questo un modo per conoscersi e crescere.
Credo che con un aiuto competente possa affrontare passo dopo passo questo splendido percorso.
A sua disposizione
Dott. Silvana Russo
10 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Giulia;
cosa cela la tua introversione? La paura di essere inadeguata, la paura di fallire? la paura della derisione?.
La tua introversione si trasforma in ansia quando devi affrontare un esame e sottoporti a verifica delle tue conoscenze.
Potresti valutare di iniziare un percorso di terapia individuale che ti sostenga nel rafforzare l'idea di te e lavori sull'accrescimento della tua autostima.
Resto a disposizione.
D.ssa Maura Lanfri
10 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Giulia,
Reazioni emotive forti di fronte a una prova sono in genere in relazione al significato che si da a quella prova e da quanto l’autostima e il senso di sé è legata ad essa., da quanto cioè il risultato della prova va a ridefinire quello che la persona è nel suo complesso (per esempio capace/incapace, adeguata/inadeguata,...), o semplicemente in quello che ha o non ha imparato.
Sul livello di attivazione influisce la reazione o la previsione della reazione degli altri a cominciare da quella del professore con cui si fa l’esame (per esempio uno sguardo giudicante, una critica verbale,...) o dai colleghi universitari che sono lì ad assistere.
In genere aiuta anticipare mentalmente l’esame e fare un lavoro di riflessione su quelli che sono i temi personali che entrano in gioco, consideri anche la possibilità di farsi aiutare da uno specialista.
Un caro saluto.
10 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Giulia, ti capisco e ho avuto anni fa una paziente che aveva lo stesso problema, quindi so bene quanto sia limitante. Ansia da prestazione,aspettative troppo alte da te stessa,dalla tua famiglia,ipotizzo,dal mondo esterno. Si tratta di lavorarci su con un terapeuta che ti aiuti di nuovo a credere in te e nelle tue possibilità. L'autostima Va alimentata,se non è sufficiente come nel tuo caso fa molto Sono ferire. Auguri a disposizione dottoressa Giulia Piana
10 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile studentessa,
Ci sono molte tecniche da imparare per affrontare gli orali, parlare in pubblico, presentarsi e fare amicizie nuove. Bisogna però partire dal suo blocco e lavorarci un po’ su! Si affidi ad uno psicologo esperto vedrà che ne troverà giovamento.
in bocca al lupo
Dott Alessandro Stirpe
10 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Giulia,
la timidezza sembra essere l'ostacolo sia per stabilire nuove relazioni, sia per affrontare particolari prestazioni quale il sostenere un esame orale.
Il fuggire di fronte alla difficoltà, la preserva dalla percezione di un fallimento, ma innesca un meccanismo di difesa che può generalizzarsi ad altre situazioni.
Le suggerisco un percorso psicologico, che aumenti la sua autostima e gradualmente la porti a sviluppare strategie di coping adeguate.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga
10 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Giulia,
il problema che descrive è molto comune, oltre la timidezza che rappresenta un proprio tratto caratteriale, ciò che le crea disagio è ansia da prestazione.
Provi in ogni caso ad affrontare un esame, seppur con l’ansia presente.
E’ sempre opportuno non evitare ciò che teme.
Inoltre le consiglierei di iniziare un percorso psicologico per gestire meglio l’ansia affinché non raggiunga livelli troppo alti.
Cari saluti
Dott.ssa Donatella Costa
10 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Giulia,
ciò che lei non riesce a fare è un sintomo di un malessere più generale come la tosse quando si ha la bronchite.
Il primo passo da fare e rivolgersi a uno specialista per avere una diagnosi accurata e quindi poter decidere la cura.
Prenda appuntamento con una brava psicoterapeuta e faccia questo primo passo.
auguri
9 OTT 2017
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Gentile Giulia,
i sintomi da lei descritti sono timidezza, ansia sociale e ansia da prestazione.
L'errore che lei ha commesso non presentandosi all'esame si chiama "evitamento"e lei dovrebbe entrare nell'ordine di idee di preferire di affrontare ciò che teme anzichè evitare e rinunciare.
Almeno riguardo allo studio, se lei fa il lavoro che si richiede di fare, vedrà che affrontando il professore, inizialmente magari non sarà brillante e fluida nell'esposizione ma riuscirà comunque, nonostante l'ansia, ad esprimere in qualche modo i concetti studiati.
Tuttavia è anche opportuno che lei prenda in considerazione di intraprendere un percorso di psicoterapia per acquisire più sicurezza e autostima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
9 OTT 2017
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Gentile Giulia,
si definisce come una persona da sempre timida ed introversa, ma riferisce la problematicità alla situazione universitaria. Posso chiederle come andavano le cose precedentemente? Al liceo e nei cicli scolastici precedenti viveva la stessa ansia rispetto alle prestazioni e agli scambi sociali o la situazione è peggiorata con il nuovo ciclo di studi?
9 OTT 2017
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Ngiorrno Giulia,
da come ne parla non sembra una timidezza che la limita nel fare amicizia ma una timidezza pestazionale, scrive che ha difficoltà a sostenere gli esami orali. Si può pensare che sia ansia legata al timore di non saper rispondere alle domande durante l'esame, facendo scena muta. Provi a considerare un breve percorso psicologico che capire cosa la blocchi, in modo tale da poter modificare la condizione di partenza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Ambra Caselli (Brescia)
9 OTT 2017
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Cara Giulia,
da una valutazione superficiale, questi mi sembrano sintomi molto simili a quelli della fobia sociale. Dove il soggetto ha difficoltà a compiere compiti in pubblico (in questo caso anche solo chiacchierare con qualcuno) per paura di essere giudicato male. Pensi che la sensazione sgradevole che provi possa essere di paura/timore? se è così cosa temi possa accadere?
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Nadia Fasano, Napoli