Storia travagliata: non riesco a dimenticare
Buonasera,
sono una ragazza di 28 anni che si è trasferita in una nuova città dove ha subito incontrato un ragazzo di 32 anni (conosciuto in un sito di incontri). I primi due mesi sono stati bellissimi, ci vedevamo spesso e lui diceva di volere una storia seria, nonostante io gli avessi proposto una relazione aperta, ma ho ceduto alla sua richiesta. Improvvisamente lui si allontana, e dopo un paio di settimane dice di non voler continuare più, perché non è pronto per una relazione. Passa una settimana o due, ci sentiamo, ci incontriamo e gli chiedo il motivo di quest'ansia nel non voler proseguire, gli dico che anche io non sono sicurissima di lui ma in fondo ci stiamo solo conoscendo. Si convince a ricominciare, ma si è riscritto a quel sito d'incontri, cosa che io scopro solo molto dopo. Si sente con una ragazza, fino a che mi lascia di nuovo con la scusa che ha bisogno di stare da solo. Lo accetto e mi iscrivo anche io al sito, e lo vedo, e scoppia il finimondo perché lui mi aveva assicurato che non era perché non voleva me, ma perché voleva stare solo. Non so come ma ci riavviciniamo, con la promessa che si cancella dal sito e che smette di sentire quella ragazza. Passano un paio di mesi tranquilli, le cose sembrano migliorare molto. Purtroppo causa di uno sfratto gli chiedo se posso rimanere da lui un paio di settimane nel caso in cui non riuscissi a trovare una casa in tempo. Lui mi dice che "preferirebbe non farlo ma non mi lascerebbe sotto un ponte". Questa risposta mi ferisce, rimetto in discussione la relazione. Lui mi chiede di ripensarci, mi dice che forse per la prima volta inizia a provare qualcosa di più profondo per qualcuna. Per tre settimane faccio un grande sforzo cercando di passare sopra a questa cosa, accetto di passarci sopra ma quando arriviamo al dunque lui fa un passo indietro e mi dice che se mi ha dato quella risposta evidentemente non è innamorato di me. Storia chiusa, è la fine di gennaio. Ovviamente continuiamo a sentirci, capita di fare sesso, fino a che a fine aprile gli dico che non ce la faccio più e che non voglio più sentirlo. Lui dice che non dobbiamo sentirci per un po', e che dopo avremmo pure potuto essere amici. E' sempre stato fissato con il voler essere amici, mi diceva che non mi voleva perdere. Intanto lui conosce una ragazza e iniziano a frequentarsi. Nonostante ciò allo scadere del mese mi scrive. Ricominciamo a sentirci, ogni due-tre giorni. Gli chiedo se c'è qualcuna nella sua vita e me lo nega. Gli dico che potrei essere pronta a essergli amica, gli propongo di vederci ma dice che non si sente ancora pronto. Esce fuori che non è pronto perché dice di essere attratto da me. Questa storia di stuzzicamenti vari, di diecimila sms scambiati, va avanti fino a inizio agosto, quando gli propongo di avere una relazione sessuale. Doveva venire a casa mia ma non lo fa e mi confessa tutto. Nei giorni seguenti rimproverandolo mi dice che, da quando ha conosciuto lei, ha iniziato a desiderarmi ancora di più. Io ho pensato che è così perché sono stata molto aperta sessualmente con lui, e ho accettato sue fantasie sessuali che altre non hanno accettato. Lui mi dice che molto probabilmente continuerà a desiderarmi anche se farà quello che vuole fare con me con la sua nuova ragazza, o con chiunque altra. Intanto dice di volere fare sesso con me ma poi alla fine si nega. Mi offendo profondamente, scopro chi è lei e le racconto tutto. Inizialmente lui non vuole più sentirmi, ma dopo una settimana, evidentemente per una necessità di perdonare e liberarsi dal dolore che qualcuno gli ha procurato volutamente, mi chiede delucidazioni sul perché della mia vendetta. Gli spiego come mi sono sentita offesa per tutto, lo capisce e mi perdona. Forse dato che con quella ragazza era finita (ragazza che non era molto presa da lui, ma lui sì) mi ripropone di diventare amanti, dopo pensarci un po' accetto perché volevo vedere come reagivo a essere in intimità con lui, volevo capire meglio cosa provavo. Lo abbiamo fatto, per me è stato strano, era un corpo che non conoscevo e allo stesso tempo conoscevo. Ma dentro di me ero fredda, anche se fuori ero tutta un baci e baci. Comunque era tardi e mi rompeva vestirmi e ritornare a casa, così gli dico che sarei rimasta a dormire da lui. Lui mi dice che non vuole, che si sente a disagio. L'ennesima offesa, mi sono sentita una scopata a domicilio. Scappo via e il giorno dopo decidiamo che non può continuare e cancelliamo l'uno il numero dell'altra. Quello che io ora non riesco a capire sono i miei sentimenti contrastanti, lo vedo e non provo nulla, gli sono lontana e in parte lo odio e in parte mi sento legata emotivamente a lui. Perché mi sento così legata a una persona falsa e con evidenti problemi? Razionalmente vedo i suoi difetti, emotivamente vorrei che non ci fossero, vorrei che non fosse successo tutto ciò. Penso a lui e mi chiedo cosa faccia, mi chiedo come stia, mi chiedo se si senta innamorato di quella ragazza e se mi pensi ancora. Mi chiedo perché mi ha pensata per tutti i sette mesi che sono passati da quando ci siamo lasciati. Perché nessuno dei due è riuscito ad andare avanti? Lui mi ha detto più volte che non prova sentimenti per me, a parte volermi tantissimo bene (cosa che stento a crede, viste le offese che mi ha recato) e desiderarmi ardentemente. Come si può e pensare e desiderare tanto una donna di cui non provi niente e con cui hai avuto una relazione di soli sette mesi?