Buonasera a tutti,
ho 32 anni e da più di 3 anni sono single, dopo la rottura con quello che credevo l'uomo della mia vita, che mi ha lasciato a pochi mesi dal matrimonio. Come se non bastasse, qualche tempo dopo scopro che questa persona, in un'altra città, aveva la sua vera via, una moglie e un figlio.
La fine di questa storia, e soprattutto il suo triste epilogo, mi hanno fatto soffrire talmente tanto che da quel momento sono piombata in una sorta di sterilità sentimentale; nessun uomo mi piace, non ho alcun interesse per i rapporti di coppia e trovo l'idea di una relazione semplicemente impossibile.
Purtroppo vivo molto male questa mia condizione; sento che dentro di me ho la possibilità di amare, ma non so come mai, non ci riesco più.
C'è da dire che, durante l'adolescenza, ho visto andare in pezzi il mtatrimonio dei miei genitori, ne ho sofferto tremendamente e, da quel momento non ho più avuto fiducia nell'"essere coppia".
Ho avuto poi tante storie poco importanti, ludiche, superficiali, in cui non ero coinvolta e non soffrivo.
Solo con quest'ultima persona pensavo di aver trovato il mio equilibrio. Ero felice, allegra, serena, fedele (non lo ero mai stata prima...).
E adesso? Sono destinata ad una vita di solitudine perchè sono finita tra le braccia dell'uomo sbagliato? La sofferenza mi ha reso davvero impermeabile all'amore? Riuscirò mai più a provare dei sentimenti?
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7 GIU 2013
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Gentile Sabry,
ha subito ciò che i clinici definiscono eventi stressante di tipo traumatico che comunque ha segnato la sua vita ed è difficile da dimenticare. Tuttavia bisogna partire da lì, dall'evento doloroso che condiziona oggi il suo futuro sentimentale. Si tratta di rielaborare in modalità funzionale il ricordo negativo che ha iniso su di lei e desensibilizzarsi da questo! piuttosto che cercare di capire quale sia il partner giusto o meno. Sono questi percorsi terapeutici importamnti per migliorare il suo futuro! Si fanno sempre personalmente. Non a distanza
dr paolo zucconi, psicoterapeuta e sessuologo comportamentale a udine
10 GIU 2013
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Ciao Sabry, la fine di una storia importante è sempre devastante! Poi la progettazione di un matrimonio ed il suo andare in fumo prima di partire è una situazione ancora più provante!
Io ti consiglio un percorso con uno psicologo per fare un po' di ordine in te e chiudere la tua storia anche a livello psicologico. Ho seguito una ragazza in una situazione simile alla tua, abbiamo fatto insieme un bellissimo percorso ed ora si sta riavvicinando all'amore abbastanza serena, soprattutto non cerca un clone del primo uomo!
Pensaci.
In bocca al lupo
Dr.Francesco Riccardi - Pesaro
10 GIU 2013
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Cara sabry,
nessuno di noi è destinato a una vita da vivere da soli...anzi siamo degli animali sociali e in quanto tali se vogliamo possiamo trovare l'anima gemella. Ma ciò è difficile a causa della storia famigliare e personale...e di certi eventi che tendono a ripetersi e che ci fanno sentire impotenti e senza via d'uscita. In realtà una relazione come quella terapeutica può consentire di riparare il "meccanismo" che è andato a incepparsi un pò di anni fa...con il terapeuta è possibile instaurare una relazione di fiducia e di ascolto e riattivare le risorse che le hanno consentito di cavarsela fino a questo momento.
10 GIU 2013
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Cara Sabry,
con il tempo la perdita si supera. Si dia questa possibilità di soffrire adesso quando è tutto ancora fresco. La perdita "vissuta" e anche la perdita sopravissuta. Lascia meno dolori e in futturo lo riccorderà con sorriso. Sè però lei non riesce dopo essere passato tempo di liberarsene dalla pena si rivolga a uno psicologo che l'ha aiuterà di riuscire di acettere la situazione e di ritrovare la sua vita. Ci sono anchè consultazioni on-line che danno più libertà alla persona.
In bocca a lupo
10 GIU 2013
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No cara Sabry... l'hai detto tu che hai ancora amore da dare, ma affinché la sua esternalizzazione e condivisione sia possibile devono verificarsi una serie di condizioni (il tempo che smorza, la persona giusta in un dato momento della nostra vita, la disposizione all'incontro, ecc.).
Il fatto di essere traditi chiaramente genera sfiducia e chiusura nei confronti dell'altro, ma è gradualmente e passo dopo passo che possiamo riacquistare la fiducia nell'altro e in noi stessi.
Quando però la porta del cuore non riesce proprio ad aprirsi, lasciando chiusa la stanza delle nostre emozioni, non fornendo ossigeno e ricambio al nostro rimuginare, allora può essere necessario un aiuto esterno. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti. Un cordiale saluto. Dott.ssa Orlandini
10 GIU 2013
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cara Sabry,
lei ha sperimentato due lutti (il divorzio dei suoi genitori e la separazione dal suo compagno) che si sono aggrovigliati fra loro. E' naturale che in questo momento sia anaffettiva verso gli uomini, perché la paura di una nuova delusione la spinge a difendersi con una corazza. Le suggerisco un percorso terapeutico per rielaborare la sua sofferenza e riacquistare la capacità di amare, che riemergerà con tutta la sua naturalezza.
Un saluto
dott.ssa Cristina Mencacci
7 GIU 2013
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Carissima Sabry,
non penso lei sia "destinata" a una vita di solitudine. Nelle poche righe che ha scritto trapela tanta sofferenza per il tradimento di un sentimento profondo che ci accompagna fino dall'infanzia e si chiama fiducia. Ha visto il matrimonio dei suoi genitori finire, il matrimonio è fiducia, e l'ha visto come si può spezzare questa fiducia. Cercando relazioni poco coinvolgenti, dando una fiducia in un certo senso "di superficie", ci si preserva dal rischio di soffire forse, ma si perde anche la possibilità di vivere pienamente un'emozione. Difficilmente forse, ha provato a dare fiducia nella sua vita, e quella volta che timidamente forse, ci ha provato, ha avuto una grande delusione e un grande dolore. Sto chiedendomi quante volte, nella sua vita e nelle sue esperienze sentimentali e non, fidarsi è equivalso per lei a soffrire? In questa ottica è assolutamente comprensibile come si sia voluta "ritirare" dal mondo sentimentale. Ma, come le dicevo all'inizio, non per un destino predeterminato che la conduce alla solitudine, ma perchè è come se avesse avuto ancora conferma che affidarsi, fidarsi è sbagliato. E' una difesa per non soffire, in un certo senso.
Deve concedersi di soffrire, di sentirsi arrabbiata, di sentirsi delusa. Deve guardare in faccia tutta la sua sofferenza per poter riprendersi in mano la sua vita. Riuscirà ad innamorarsi nuovamente, elaborando, magari con l'aiuto di un collega, il significato che ha per lei l'affidarsi completamente a qualcuno.
Resto a disposizione e le auguro di tornare presto alla serenità perduta. Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Strizzolo
7 GIU 2013
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Buongiorno Sabry, è assolutamente comprensibile il suo essere così demotivata e diffidente dopo la delusione forte che ha subito con la persona che credeva l'amasse sinceramente ed avesse con lei desiderio di un reale progetto di vita. Ora è normale avere difficoltà nell'iniziare e portare avanti una nuova storia sentimentale se la precedente è stata così intensa, pienamente vissuta e sofferta.
Il rischio in cui può incorrere ora è però quello di utilizzare la sua relazione pregressa come metro di paragone per le relazioni future e per le nuove persone che incontrerà lungo la sua strada, valutandole già in partenza come perdenti in questo confronto.
Questo le impedisce di lasciarsi andare liberamente ai sentimenti e alle emozioni che ancora sono presenti in lei e le preclude la possibilità di avere nuovamente esperienze importanti di amore, fiducia e fedeltà nei rapporti con gli altri.
Provi a riflettervi e, se vuole, rimango a sua disposizione per chiarimenti.
Cordialmente.
Dott.ssa Alessia Sorsi