Si può tornare insieme dopo aver subito atti violenti?
Buonasera,
Sto vivendo una situazione molto delicata. Circa un mese fa ho dovuto interrompere una convivenza di tre anni a seguito di atteggiamenti violenti del mio compagno. Non mi ha fatto tanto male da richiedere cure mediche, ma ha posto in essere dei gesti che mi hanno spaventata molto. Per lui mi ero trasferita molto lontano dalla mia città natale e avevo trovato un ottimo lavoro, che ho dovuto lasciare perché avevo timore nel rimanere nella stessa piccola città.
Dopo due settimane di silenzio quasi assoluto lui è ritornato, afferma di essersi pentito di quanto ha fatto e di aver cercato un aiuto da uno psicologo. Dice anche di voler provare a recuperare il nostro rapporto.
Nei tre anni di relazione io l'ho amato davvero tanto e lo amo ancora, ma ho molta paura a coinvolgermi in una relazione che al momento mi vede sia precaria a livello lavorativo sia emotivamente fragile e che in ogni caso sarebbe a distanza per diversi mesi. Sento infinitamente la sua mancanza.
Vorrei capire se una persona può cambiare determinati atteggiamenti impegnandosi con un percorso terapeutico mirato ed eventualmente di coppia o se devo rassegnarmi a sentire il dolore che mi provoca la sua assenza. Speravo che il tempo mi potesse aiutare a lenire le ferite date da questa separazione, ma più passano i giorni e più sento la mancanza di quello che eravamo prima che le cose peggiorassero. Specifico che questi eventi sono avvenuti limitatamente all'ultimo mese che siamo stati insieme. Prima c'erano state delle discussioni, anche piuttosto animate da parte di entrambi, che forse avrebbero richiesto una mediazione, ma nonostante tutto non posso dire che non mi abbia amata o sostenuta in tanti momenti belli o brutti che fossero.
Confido che siate così gentili da darmi un parere. Al momento non posso permettermi un percorso con un terapeuta per via della precarietà del mio lavoro, anche se sicuramente ne avrei bisogno.
Vi ringrazio anticipatamente.