Scelta psicoterapeuta e approccio psicologico
Buongiorno,
sto cercando di capire quale psicoterapeuta, e quindi approccio psicologico, faccia meglio al caso mio.
Chi sono: ragazzo di 24 anni, sto terminando nei tempi gli studi nel settore che più mi appassiona, sono molto ambizioso e ho una buona visione di lungo periodo, attualmente mi sto affacciando al mondo del lavoro vero e proprio, e ho molta voglia di provare cose nuove (es. cambiare città o paese).
A parte le cose belle, sono una persona molto ansiosa, non riesco a gestire lo stress, ho problemi di autostima, e tutto ciò mi ha reso apatico e piatto. Faccio fatica a relazionarmi con le persone all’infuori della mia cerchia di affetti (famiglia, partner, amici), ho paura del giudizio altrui, mi sento sempre in difetto. Inoltre, soffro da qualche anno di insonnia ”a periodi”, che mi ha portato a prendere per periodi prolungati (su consiglio psicologo e medico) degli ansiolitici molto leggeri e in piccole dosi.
Non è la prima volta che mi sento così, ma questa volta la sto accusando molto. Già in passato ho avuto momenti del genere, e mi ero rivolto due volte a degli psicologi.
Con il primo e andata abbastanza male, non mi sentivo ascoltato, mi diceva sempre le stesse cose, mi faceva fare meditazione per almeno metà seduta.
Con il secondo è andata meglio, prime 4/5 sedute mi sentivo davvero bene, ma dalle successive mi sentivo quasi costretto ad andarci, e dopo una dozzina di sedute l’ho abbandonato. In quel caso, avevo provato ERM, ma anche li mi risultava totalmente inutile.
Come si può capire, non mi piace per niente la meditazione o il metodo ERM, durante queste attività la mia mente non si riusciva a mettere nella situazione adatta, mi dovevo concentrare e spesso non vedevo l’ora finisse quell’attività.
Pertanto, vista la mia situazione, vorrei un indirizzamento riguardo quale tipologia di terapia psicologica ricercare. Avevo sentito della breve strategica, ma il fatto che si svolga tutto su poche sedute forse non fa al caso mio dato che ho voglia di parlare e di indagare le origini delle mie paure/ansie, non di “correre” per cercare di tappare i buchi.