Richiesta di compressione personale
Salve, esco da una relazione durata quasi 3 anni con una ragazza di 23 anni, io ne ho 27, diciamo per tutti e due la relazione più importante della vita.
Con tanto di promessa di matrimonio.
Lei studentessa , io giovane imprenditore, tutti e due di buona famiglia e con sogni in comune di vivere una vita viaggiando è piena di sfide.
Tra di noi ci sono molte diversità, sopratutto fra il nostro passato e le nostre storie di vita precedenti:
Io di una piccola città, abituato sempre a lavorare molto e a concedermi qualche bel viaggio e qualche sfizio, ma una vita comunque sempre incentrata sulla tranquillità e sulla famiglia ed amici.
Ogni tanto come tutti i giovani facevo le mie serate ed esploravo anche i miei più nascosti.
Lei : viaggi da sola dove ha sperimentato di tutto, apertamente bisessuale e libera nel sesso, insomma una ragazza senza freni. Con un passato di utilizzo di droghe e vita in una capitale europea.
Ci siamo conosciuti in un punto delle nostre vite dove io uscivo da una relazione disfunzionale con una ragazza tremendamente insicura e che mi controllava .
Lei invece si è innamorata di me per la mia tranquillità e la mia vita regolare.
Io fin da subito sono stato molto gentile e premuroso con lei, e lei anche con me.
Ci volevamo veramente bene e c’è stato un legame unico tra di noi.
I problemi sono iniziati quando lei, per un periodo di due settimane al
Mese ha iniziato ad andare su e giù fra Venezia e Parigi.
Io ero molto felice all’inizio che questa ragazza così aperta e con voglia di vivere avesse deciso di improntare la sua vita su di me.
Poi però già dalla prima volta in cui la sono andata a trovare a Parigi, ho visto un lato differente di lei, feste, preservativi a casa,e ogni volta lei mi diceva che non poteva rispondere ai miei messaggi o chiamate perché era impegnata con l’università.
E poi ogni volta che veniva a Venezia e stavamo a casa dei suoi genitori lei alternava periodi dolcezza a periodi di distaccamento e critiche verso la mia semplicità.
Ho iniziato a sentirmi ineguato con lei, date le nostre differenze di vita.
Quando le ho esposto il problema lei mi ha detto che non mi dovevo preoccupare, io le ripetevo che doveva avere un po’ più di tatto poiché su tanti aspetti ero completamente inesperto e ciò mi causava insicurezza.
Ad un certo punto data una mia visione differente rispetto alla sua, su una cosa stupida lei si è chiusa in ste stessa evitando di avere rapporti sessuali con me. Tutto questo è iniziato a succedere quando lei ha riassaporato la sua vita parigina.
Io ho deciso di migliorare molto questo mio aspetto della fiducia e della sicurezza personale, ho iniziato a lavorare molto e credere nei nostri sogni di trasferirsi all’estero, anche appunto per sviluppare questa inclusione sociale di cui lei mi parlava sempre, spesso incoraggiandomi ad essere più aperto e a vedere le cose differentemente.
In tutto questo processo di miglioramento, io non vedevo alcun suo segnale di essere più disponibile verso i miei bisogni di sentirla vicino anche se era all’estero.
Fino a che ad un certo punto ho iniziato ad odiare la città dove studiava perché tutti i suoi amici e le sue conoscenze criticavo continuamente il fatto che io avessi un bagaglio culturale differente.
Insieme abbiamo deciso nuovamente di provare a fare di più, io le ho detto che avendo passioni differenti era giusto che venissero coltivate fuori dalla coppia, quindi lei era libera giustamente di fare quello che voleva del suo tempo libero e io ero libero del mio.
È iniziato ad andare tutto bene finché abbiamo deciso anche di fidanzarci, con la promessa dato che lei aveva la laurea da finire di prendere quest’anno a distanza.
Io avrei finito il mio percorso lavorativo verso l’indipendenza della mia azienda e lei avrebbe finito i suoi percorsi scolastici.
Tutti e due abbiamo sacrificato i nostri bisogni per far sì di trovare del tempo per vederci anche in vari posti all’estero per stare un po’ assieme e vivere la nostra relazione.
Solo che per tutti e due incastrare tutto questo era molto complicato è stressante.
Verso maggio, dopo varie richieste di essere compreso nei miei limiti ( sensibile alle critiche e con un minimo di bisogno di essere compreso )
La chiamata piangendo dicendo che se non veniva da me a Venezia fissa io la lasciavo.
Ero in uno stato di stress e di perdite anche familiari molto forti, la nonna a gennaio e una sorella con un cancro.
Le ho spiegato le mie difficoltà e le mie insicurezze e lei ha deciso di lasciarmi preservando i suoi interessi scolatici.
Dopo essersi sentita in colpa per questo mi ha imposto una pausa, io le avevo detto che avrei preservato al massimo le sue richieste ma con dei limiti: sapere come stavo e chiederci un po’ come andava la vita.
Lei mi ha sempre ripetuto che da quella chiamata ( una richiesta di aiuto per me )
Si è rotto qualcosa e che aveva bisogno di tempo per pensare e perdonare.
Io ormai completamente in preda alla collera, dato che ha tolto il nostro anello e si è completamente fregata della difficoltà del mio
Momento ( lavorativo,famigliare, sentimentale) sono entrato in un stato depressivo e ho iniziato ad offenderla dicendole quello che pensavo di lei, sempre sotto effetto di alcol.
Poche ore dopo in preda ai rimorsi la chiamavo piangendo, dicendole che era un momento difficile e non ero in grado di gestire questo.
Lei si è chiusa in se stessa ed è venuta a Venezia per lasciarmi.
Ho pianto tanto quel giorno e poi ci siamo anche baciati.
Era finita ma bene.
Il giorno dopo lei mi chiama dicendomi di vergognarmi per aver baciato la sua amica due inverni fa.
Cosa non assolutamente vera.
Ha creduto a delle voci di persone esterne che volevano solo diffamare.
Io li mi sono spinto ancora di più sull’alcol e ho iniziato di nuovo ad offenderla nella sua integrità, fino a che una sera le ho detto che era vera quella storia. Solo per ferirla come lei ha ferito me .
Mi sono scusato, tramite un contatto in comune, per lei non c’era verso.
Solo collera nei miei confronti e solo attacchi distruttivi dicendomi che dovevo rispettare il suo dolore e che non valevo più nulla per lei.
Che era partita per un viaggio sola e non voleva più saperne di un uomo così.
Il tutto durante un percorso da parte mia di cura psicologia e psicoterapia.
Spesso sia ma madre e mia nonna che erano legatissime a lei hanno provato a sapere come stava e a spiegare che il suo ex fidanzato era veramente in un momento orribile.
Lei mi ha chiamato durante i giorni scorsi dicendomi che ha trovato una ragazza durante il suo viaggio e che per lei non ero più nulla, solo un ricordo di vita.
Io ho pianto molto e le ho detto che in realtà tutta questa orribile situazione era frutto di tante incomprensioni fra di noi.
Lei mi ha ricordato che un uomo cattivo e frustrato come me le ha tolto qualsiasi felicità.
Ora sono distrutto