La psicologa del mio compagno mi ha richiesto in seduta, vorrei capire
Salve, la psicoterapeuta del mio compagno mi ha richiesto in seduta, io sono andata per rendermi disponibile ad eventuali altri pareri che forse avrebbero potuto aiutare la psicoterapia del mio compagno.
Mi sono ritrovata a subire una seduta di coppia.
Premetto che ho fatto un mio percorso personale anni fa e quando con il mio ex marito volli iniziare un percorso di coppia la mia psicoterapeuta con molta professionalità mi ha consigliato uno psicologo terzo.
Nella seduta con questa psicoterapeuta mi sono sentita attaccata come se lei stesse parlando per bocca del mio compagno, con una finta neutralità, non mi permetteva di esprimere pareri ma mi ha praticamente fatto sentire giudicata senza permettermi di dire come mi sentivo e del perché mi sentivo in quel modo, più volte le ho detto "mi fa parlare per favore?"
quando le ho fatto notare che mi sentivo giudicata mi ha invalidato tutto e mi ha detto, "con me questi giochi non li fai, sei tu che ti ci senti io non ho mai detto che tu ecc..." Quando pochi minuti prima aveva detto "hai comportamenti fastidiosi, tu lo rifiuti nonostante lui si avvicina etc..."
Consapevole di questi miei atteggiamenti ho provato a spiegare che erano miei meccanismi di difesa a causa di abusi subiti e che avevo paura perché si stavano ripresentando, ma non me lo faceva spiegare e continuava a dire che sbagliavo che non dovevo parlare del passato etc, quando poi ho detto, "ok allora lui fa così" e lei "e ma lui ha un passato particolare" e li ho detto "be due pesi e due misure? Io del mio passato non ne posso parlare del suo si può?"
E alla mia domanda "allora devo subire?" "No, non ho detto questo, ho detto che non devi fare nulla" confondendomi e basta.
Sono uscita dalla seduta come se avessi subito un processo in cui mi sono difesa ma é stato estenuante, ad un certo punto volevo alzarmi e andarmene e mi pento di non averlo fatto. Sentivo come il bisogno di dover avere li la mia terapeuta per difendermi perché non riuscivo.
Ora premesso che chiamerò la mia terapeuta per affrontare l'accaduto e ricominciare un percorso, premesso che se necessario con un professionista terzo invierò un percorso di coppia, premesso che io posso e voglio prendermi tutte le colpe e le critiche del mondo se e quando necessario a migliorare, mi chiedo perché vorrei un parere diretto, perché so ho interpretato male mi voglio assumere le mie responsabilità:
Ma é professionalmente corretto chiamare la compagna di un paziente in seduta per fare terapia di coppia senza che io sapessi che avremmo fatto quello? E soprattutto professionalmente parlando é corretto che chi conosce i vissuti di uno dei due dei partner senza conoscere i vissuti dell'altro faccia terapia di coppia?