Sono madre di due ragazzi. Con il maggiore, ora 25enne, ritengo non sia stato fatto un buon lavoro come genitori ed ora il ragazzo si è "costruito" un carattere corazza. Non riesciusciamo a instaurare nessun tipo di colloquio che non sfoci in una discussione senza fine. Per me ora è pieno di rabbia, credo proprio nei ns confronti. Vorrei tanto cercare di costruire un buon rapporto, ho paura di perderlo come figlio. Intraprendere un percorso insieme, ma convincerlo sarà dura e poi quale tipo di psicologo è più consigliato
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22 APR 2022
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Buongiorno signora,
Provo a risponderle anche se ci sono scritti pochi elementi sul ragazzo.
Ci sono ragazzi che non amano lo scambio verbale. Quando non parlate tanto le cose vanno bene? Suo figlio fa quello che ci si aspetta da lui?
Ci dice che se parlate, litigate: ci sono argomenti particolari che scatenano il litigio?
Una terapia congiunta, anche familiare, è certamente un percorso che aiuta a comunicare meglio e a capirsi di più. In alternativa potrebbe tentare di fare lei un percorso terapeutico che la aiuti o a comunicare meglio o a venire a patti con la ‘corazza’ di suo figlio. O un po’ di tutt’e due.
22 APR 2022
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Gentile utente,
un lavoro di tipo familiare sarebbe utile in questo momento qualora ci sia la motivazione ad un lavoro di questo tipo. Può provare a condividere con suo figlio il suo bisogno di uno spazio di confronto con lui proprio in virtù della sofferenza che prova nella relazione con lui.
In caso contrario, un lavoro suo personale potrebbe aiutarla a gestire e affrontare la difficoltà che sente nel contesto familiare.
Sono certa che troverete il modo per trovare la strada per il vostro benessere, come madre consapevole, come donna consapevole.
Cordialmente
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia
21 APR 2022
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Salve,
dalle sue parole traspare con forza il suo desiderio di vivere più serenamente la relazione con suo figlio. E' un grande gesto di amore, rispetto e consapevolezza.
L'inizio di un percorso insieme a suo figlio è possibile, ma implica l'approvazione da parte di suo figlio.
Se non fosse disposto a farlo, può sempre intraprendere lei un percorso ponendosi lo stesso obiettivo, con un professionista che saprà aiutarla a sciogliere i nodi nel rapporto con suo figlio.
Non si può convincere nessuno a iniziare un percorso su di sé, ma se si nota che l'altro non sta bene con sé e con gli altri e che dunque avrebbe bisogno di aiuto lo si può invitare a farlo insieme se ci si sente coinvolti come nel vostro caso.
Spero di esserle stata utile e se vuole parlarne io sono qui, disponibile anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Pallottini
21 APR 2022
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Buonasera Bettina,
Grazie per la Sua condivisione, di certo fare il genitore e' un lavoro impegnativo e arduo .
sarebbe interessante capire cosa intende quando dice che non e' stato fatto un buon lavoro come genitori e di cosa si attribuisce responsabilita' in merito alla situazione di conflitto e disagio creata tra voi .
Le suggerirei di valutare l ipotesi di intraprendere un percorso individuale in prima battuta su di se ,che possa condurre a fare emergere proprio alcune ombre rispetto a come si sente con se stessa e poiu come mamma , cio' potrebbe comportare un riflesso di cambiamento anche nella relazione con sup figlio, e in seguito quando anche e se suo fglio sara' pronto e avra' necessita' verra' anche il suo momento che potra essere individuale o un lavoro assieme.
Mi rendo disponibile per offrire ulteriori chiarimenti e approfindimenti .
Drssa Alessandra Petrachi
Psicologa Clinica -Metodologia Bioenergetica
21 APR 2022
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Salve Bettina, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Comprendo le preoccupazioni di una mamma.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo-comportamentale possa aiutarla ad identificare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi ed aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, maladattivi e disfunzionali che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sintomatologia in atto insegnandole ad utilizzare parole più costruttive con se stessa; sarà altresì utile per cercare di sbrogliare questa matassa a capire dove ed in che cosa è avvenuto il corto circuito tra voi.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
21 APR 2022
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Buonasera Mi sembra un'ottima cosa già che lei si mette in discussione come madre e questo Di solito è un buon inizio anche per portare suo figlio in terapia queste situazioni è opportuno affrontarle con un terapeuta familiare che le può può anche consigliare come portare suo figlio in terapia oppure Come modificare il rapporto senza che il ragazzo sia coinvolto
21 APR 2022
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Buonasera Bettina,
comprendo come sia difficile per lei provare questo sentimento di inadeguatezza come genitore. Certamente essere genitore è un compito molto complesso a cui è difficile adempiere in assenza di errori. Potrebbe provare, almeno in un primo momento, a rivolgersi ad uno psicologo come coppia genitoriale, in uno spazio a voi dedicato in assenza di giudizio, così da esplorare al meglio le vostre emozioni.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Chiuselli
21 APR 2022
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Cara Bettina,
sarebbe consigliabile intraprendere un percorso di psicoterapia sistemico-relazionale, mirato all'approfondimento dei legami familiari all'interno dei contesti di appartenenza, alla rielaborazione e risignificazione degli eventi/relazioni conflittuali.
Sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento in proposito, anche online.