Quanto è difficile essere se stessi?

Inviata da Elena · 9 lug 2015 Autorealizzazione e orientamento personale

Siamo sempre pieni di pressioni da ogni lato, tutti hanno voglia di dirci chi dovremmo essere e cosa dovremmo fare...perché non riusciamo a ribellarci? Io ad esempio non riesco a esser a pieno chi voglio essere, vivo un senso di colpa continuo perché non sono come mi vorrebbero gli altri, forse perché mi sento diversa, mi sento sbagliata come se fossi un adolescente e dovessi spiegare a mia madre che sono omosessuale...
Nata e cresciuta nella piccola Pescara, una città assai provinciale, mi hanno sempre osteggiata perché invece di rimanere a casa ho voluto viaggiare, ho voluto studiare a Berlino, e a tutt'oggi anche se lavoro continuo a fare corsi e Master. Mi sono sposata ma non ho figli e non mi interessa averne, mi piace di più lavorare e non se sento l'eseigenza (almeno per adesso) e nemmeno mio marito. Ogni volta che torno per le vacanze, che si avvicinano, è sempre la stessa solfa, le stesse domande, gli stessi sguardi di disapprovazione, gli stessi discorsi "ti puoi realizzare professionalmente anche se hai dei figli" ed io ogni volta mi sento male perché accampo scuse, perché non è possibile dire alle mie cugine o alle mie sorelle di Ortona che sono più giovani di me e hanno 2 bambini a testa, che io proprio a sta cosa non ci penso e non è per me, non odio i bambini, vado pazza per i miei nipoti ma non sono né vogliono essere una mamma, voglio studiare per tutta la vita, io cosí sono felice. Come fare a non sentirmi in colpa? Mi sento davvero come se fossi una ragazzina omosessuale in un paesello di provincia... come me ne frego dei giudizi altrui?

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Miglior risposta 9 LUG 2015

Cara Elena,
ciò che rende soddisfatti e che fa apprezzare la propria vita è realizzare appieno se stessi. Si tratti di avere una famoglia numerosa, un lavoro all'estero, una vita da single...

Si tratta della sua vita.

Chieda alle sue cugine come si sentirebbero se lei chiedesse loro, ad ogni incontro, per quale motivo non continuino a studiare o non facciano carriera. Se risponderanno in modo imbarazzato o aggressivo, potrà far notare come si sente ogni volta che vorrebbero trasformare la sua vita nella copia della loro.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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11 LUG 2015

Come dovrebbe sentirsi allora una suora? riprovata per la sua scelta?
effettivamente può accadere che tale scelta sia osteggiata dalla famiglia, ma se la persona è determinata penso che non le sarà rimproverato a vita.

Piuttosto si informi bene, l'informazione in generale è importantissima per prendere buone decisioni. saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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10 LUG 2015

Cara Elena,
mi rendo conto di quanto la società imponga le sue convenzioni e di come sia difficile gestirle nel momento in cui queste si fanno più pressanti, specialmente da parte della propria famiglia.
Io credo che non abbia senso spiegare agli altri le nostre scelte, non le capirebbero, ma quello che possiamo fare è farci coraggio nel richiedere di non aprire più l'argomento, dandosi il permesso di vivere pienamente le scelte fatte.

Buona vita,
Dr.ssa Ilaria Terrone, Bari

Dott.ssa Ilaria Terrone Psicologo a Bari

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10 LUG 2015

Difficile esser se stessi, ma ancora più difficile è conoscere se stessi,capire quali sono i nostri bisogni e le nostre aspirazioni.

E' difficile fregarsene del giudizio di persone a cui teniamo, Elena. Possiamo provare a spiegare per un po', dire alla propria famiglia che si è sereni anche se non si è cresciuti secondo gli standard sociali. Per chi è fortemente attaccato alla propria origine culturale, tuttavia, è molto difficile comprendere. Può comunque dir loro che possono stare tranquilli, perché è una persona serena, che ha scelto consapevolmente la propria direzione. Può anche ringraziare apertamente la sua famiglia, perché nonostante gli standard sociali, ha saputo crescere una ragazza e donna, che ha trovato il suo spazio felice (e oltre a ringraziarli, li spiazzerebbe probabilmente, perché ci aspetta il conflitto, non un ringraziamento!).

Mi lasci comunque dire che, pur immaginando i confliti interni che la attanagliano, è proprio un piacere leggere di qualcuno che ha avuto la forza di seguire se stesso. Non capita tutti i giorni ed è quello su cui noi psicologi, spesso, lavoriamo con i pazienti!

Un forte abbraccio

Dott.ssa Alessia Romanazzi Psicologo a Saronno

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10 LUG 2015

Cara Elena, perchè si sente in colpa di essere diversa? Non esiste un progetto di vita uguale per tutti, standard. Negli standard la persona muore, l'individualità viene meno. Se lei si lascia entrare le loro critiche significa che qualche parte di lei le crede giuste, che si sente lei stessa "diversa, strana", altrimenti le critiche altrui non possono tangerci. Perchè quindi ti senti diversa? credi che la tua scelta non abbia legittimità? Essere sè stessi è difficile solo quando crediamo che dobbiamo seguire una strada già tracciata da altri per noi, ma che, nei fatti, non ci appartiene

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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