Quando la suocera è una psicologa

Inviata da Elena · 18 feb 2016 Autostima

Salve a tutti,
vorrei chiedere un vostro parere riguardo una situazione in cui mi sono trovata coinvolta. Ho avuto una relazione molto lunga con una persona, la cui madre è sempre stata molto presente nella vita del figlio. Non siamo mai riuscite ad instaurare un rapporto sereno perché non l'ho mai sentita veramente sincera nei miei confronti. Anche se, non avendo io un gran rapporto con la mia di famiglia, per carattere, interessi ed età, ho cercato negli anni un confronto con lei che per certi versi sentivo più "affine". Per dire che trovavo la sua intelligenza emotiva molto più sviluppata rispetto a quella dei miei genitori. In termini tecnici però potrei descrivere i suoi comportamenti nei miei confronti in generale come passivo-aggressivi. Anche se capisco che a volte potesse essere mossa da un forte senso materno verso il figlio (verso cui ha dei grossi sensi di colpa). Io e il mio compagno abbiamo avuto tempo fa un momento difficile, io credo di essere caduta in depressione e non mi sono sentita supportata da nessuno, anzi credo che mia suocera abbia in qualche modo aiutato suo figlio ad allontanarsi da me. Solo che l'ho capito a posteriori. Nel pieno della crisi del rapporto non avendo nessuno con cui parlare perché ci eravamo trasferiti in un posto nuovo e sapendo che l'ultima persona che avrei dovuto cercare era lei, l'ho fatto lo stesso. Le ho espresso diverse volte le mie perplessità sul fatto che la sua era una posizione scomoda, come madre e come terapeuta, ma lei ha voluto continuare a sapere, a dare consigli. Da una parte cercava di dare a me sostegno e dall'altra diceva al figlio di pensare a se stesso. Mi ha fatto anche dei test psicologici via messaggio sulla mia famiglia. Mi ha spinto a fare cose che non volevo fare (in quel periodo ero in balia di tutto), mi ha detto molte bugie per proteggere il figlio e mi ha riempito di accuse. Che al limite avrei voluto sentirmi dire dal mio compagno. Mi sono sentita umiliata. Adesso la mia relazione è finita. Premesso che non ho intenzione di fare alcunché e che non voglio più avere a che fare con quella donna, vi chiedo:
Un comportamento del genere è passibile di denuncia presso l'ordine degli psicologi? o solo per il fatto che io fossi adulta e consenziente, la mette al riparo da qualsiasi problema? Essendo lei una psicologa che tante volte mi disse di non poter trattare parenti e conoscenti per ovvie ragioni, non avrebbe dovuto rifiutare la mia richiesta d'aiuto e piuttosto indirizzarmi a cercare qualche altro terapeuta?
Grazie a chi vorrà rispondere.

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Miglior risposta 22 FEB 2016

Cara Elena
hai descritto molto bene la situazione e la situazione è stata davvero difficile per te (credo anche per il tuo fidanzato ma, per lui lei era la madre, per te la probabile suocera...Aiutoooooooooo !!!).
Ritengo veramente scorretto il modo come lei ha agito con te e qui non si può certo parlare di comportamento deontologicamente corretto, ma nemmeno il rapporto "semplicemente" umano era corretto...insomma, ti dico apertamente, che mi sembra una persona priva di equilibrio interiore e alquanto in balia di se stessa e delle sue emozioni.
Purtroppo è già difficile avere a che fare con persone così...figuriamoci poi se sono le mamme del tuo fidanzato e se sono psicologhe.
Comunque sia, ora la storia è passata e una denuncia è fuori luogo anche perché non ci sono prove essendo fatti molto privati.
Credo che tu abbia lavorato interiormente ed elaborato i trascorsi, visto che li "vedi" in modo chiaro.
Ora occorrerebbe fare un passo successivo, cioè lasciare andare questa esperienza, mantenendone però il valore di conoscenza che è insito nella vicenda.
Se dovesse capitarti di riparlare con lei, saprai cosa dire.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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24 OTT 2016

Cara Elena,
io non credo che il fatto che sua suocera sia una psicologa, la renda passibile di una denuncia e la radiazione dall'albo, perchè nella sua vita privata, ha dei problemi di relazione con il figlio, di cui non è consapevole e per le cui dinamiche, si è comportata appunto come una pessima suocera.
La sua eventuale radiazione dall'albo può essere ipotizzata qualora nel suo lavoro, facesse determinati errori o travalicasse etica e confini.
Aihmè ci si aspetta che anche nella vita privata gli psicologi siano "perfetti", di esempio equi etc. e in questo caso lei sta attribuendo alla manipolazione di sua suocera e al suo comportamento con il figlio, maggiori responsabilità in base alla sua professione.
Non si sta interrogando sulla "relazione malata" che esisteva tra voi due e della quale lei è partecipe.
Ciò si evince anche dal fatto che alla fine del rapporto lei si preoccupa solo della sua vendetta simbolica o reale verso la suocera più che del suo rapporto con il suo ex ragazzo.
In tal senso credo solo che lei, si sia trovata, sfortunatamente a gestire con una madre possessiva e manipolatoria e ad avere un ragazzo che non era evoluto dal rapporto simbiotico madre-figlio e in questo, lui ha le sue responsabilità, così come la madre, sebbene la madre, avendo maggiori strumenti, avrebbe potuto chiaramente capirlo o evitarlo.
Ma non sempre accade, non sempre ci si mette in discussione e il fatto di farlo non dipende dall'essere psicologo.
Lo psicologo che esercita (non sappiamo nemmeno se la madre lo facesse) ha un obbligo di supervisione e anche - se onesto - di analisi personale, ma questo non è obbligatorio.
Quindi è possibile ritrovare la scorrettezza ovunque, anche nei preti, negli artisti, nei politici.
Magari professionalmente sono ottime persone e poi nella vita privata un distastro.
Lei è una persona forse fragile, in cerca di un riferimento forte e il fatto di essere caduta vittima di un presunto carneficie, la può fare incuriosire rispetto alle sue dinamiche di relazione.
Certo che deve essere stato odioso per lei stare in questa sorta di fiaba, con la "strega cattiva" e lei nella parte della "cenerentola", ma potrebbe essere interessante, coglierne gli aspetti di insegnamento per lei stessa, uscendo in primis da quest'ottica della vittima inconsapevole e mettendosi lei in discussione per prima.
Il rischio altrimenti è di passare da un carneficie all'altro pur di mantenersi sempre dal latto masochistico-sacrificale della vittima in cerca di un risarcimento emotivo

In bocca al lupo

D.ssa Silvia Michelini Psicologo a Roma

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21 OTT 2016

Mi correggo in merito a una questione: NO NON AVREBBE DOVUTO AIUTARLA, MA INDIRIZZARLA ALTROVE per questo ha peccato di etica, ma non avendo con lei intrapreso una vera e propria terapia, certificabile, non può denunciarla.
E' chiaramente un collega che meriterebbe un aiuto e che andrebbe segnalato.
Resta tuttavia quel che le consiglio di valutare per lei stessa in altra sede e mi scuso per aver saltato quel passaggio in cui lei scrive "mi somministrava test etc".
Mi era sfuggito.
Le chiedo perdono.

D.ssa Silvia Michelini Psicologo a Roma

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20 FEB 2016

Signora Elena, immaginare che una suocera possa essere "del tutto sincera" pone non poche difficoltà alla relazione. Dal suo racconto mi sembra ci solleciti circa la difficoltà che sente nel mettere e ricevere dei confini.
Se crede, provi ad interrogarsi sulle aspettative e fantasie poste in questo rapporto con la suocera (forse eccessive e inverosimili a fronte di uno stato di privazione o confusione percepito nella sua famiglia?), tra l'altro più significative mi sembra rispetto a quelle poste nel rapporto col compagno.
Non credo proprio le sia utile disperdere energie su altri fronti (per intenderci, rivolgersi all'Ordine).
Un caro saluto,
M. S. Cerchia

Anonimo-158056 Psicologo a Guidonia Montecelio

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19 FEB 2016

Cara Elena,
la sua storia somiglia un po' alla trama di quel bel film " Prime" con Maryl Streep che la invito a guardare se non l'ha già visto.
E' indubbiamente stata per lei una situazione delicata e dolorosa in cui la sua ex suocera, da psicologa, di sicuro non si è comportata molto bene dal punto di vista deontologico in quanto coinvolta da un personale punto di vista emotivo-affettivo dovendosi però riscontrare contemporaneamente un mancato rispetto del setting anche perché presumo che le prestazioni non siano state pagate per cui non si può dire che abbia fatto con lei delle sedute vere e proprie.
Vi è altresì da dire che se lei è stata manipolata , lo è stato ancora di più il suo fidanzato ma non è chiaro se lei ha rotto il rapporto anche con lui.
Pertanto le sconsiglierei la denuncia perché probabilmente non è nemmeno sicuro che ce ne siano gli estremi e comunque non servirebbe a farla stare meglio.
E' invece da suggerire un sostegno psicologico presso altro professionista onde poter uscire da questa storia con buoni insegnamenti per il futuro.
Cordialmente.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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19 FEB 2016

Gentile Elena,
Come può dimostrare quanto da Lei affermato? Vi sono dei testimoni delle vostre conversazioni? Altrimenti è solo la parola Sua contro quella della sua ex suocera, la quale, in base a quanto da Lei riportato, azzarderei che non abbia rispettato gli artt. 26 e 28 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, ma se non ha prove a riguardo credo che sia molto difficile poter intraprendere una qualsiasi azione legale. Può prendere visione dei suddetti articoli sul sito dell'Ordine Nazionale degli Psicologi.
Inoltre, mi domandavo come procede la Sua vita ora che la relazione con il suo compagno è terminata, e ora che non è più in contatto con la sua ex suocera. Cosa è cambiato? Che influenza positiva ha avuto la chiusura di questa relazione nella Sua vita? Che insegnamento utile può trarre da questa esperienza?

Rimango a Sua disposizione, qualora volesse rispondere alle mie domande e condividere eventualmente le sue riflessioni.

Cordiali saluti
Dr. Luigi Frezza, lo psicologo delle storie

Studio di Psicologia del dott. Luigi Frezza Psicologo a Battipaglia

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19 FEB 2016

Cara Elena,
dal momento che dici tu stessa che eri adulta e consapevole, va da se che avresti dovuto rivolgerti autonomamente ad un'altra persona per avere l'adeguato supporto.Pur non essendo deontologico da parte sua somministrarti dei test, dal momento che contradditoriamente diceva che per le ovvie ragioni non avrebbe potuto accoglierti in terapia, resta di fatto che non otterresti nessun riconoscimento da parte dell'Ordine Professionale. Non è stata una esperienza normale o quantomeno, la tua ex suocera non è stata corretta soprattutto dal punto di vista umano, questo di sicuro. Con lui è veramente finita? Ho qualche dubbio e pertanto se vuoi, possiamo continuare ed approfondire il discorso. Un caro saluto
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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