Salve, sono un ragazzo di 21 anni. Fin da piccolo sono sempre stato emarginato e discriminato alle elementari le maestre addirittura mi dicevano che io non sapessi ridere, alle scuole medie venivo considerato lo "sfigato di turno" ed al liceo tendevo ad isolarmi poiché non mi sentivo all'altezza di questo mondo. Ho sempre rifiutato lo studio anche a causa dei miei problemi relazionali, non andavo a scuola per paura di essere preso in giro e giudicato. In seguito al liceo, mi sono iscritto all'università, ma non dando alcuna materia, ho affrontato anche un percorso con una psicologa che in parte mi ha aiutato e per certi versi sono rinato. Per un po' sono riuscito a parlare con la persone, ho migliorato il mio aspetto fisico e mentale ed ho cominciato anche a studiare con ottimi risultati che mi hanno alzato un po' l'autostima. Nonostante tutto ciò, adesso a distanza di quasi mezzo anno, non mi sento una persona in grado di sostenere un discorso o di avere una conversazione stimolante. La gente, soprattutto il genere femminile, mi cerca soltanto quando ha necessità di qualcosa (es. Qualcosa riguardante l'università), ma per il resto sono del tutto solo. Ho avuto una sola ragazza a distanza durante il periodo di terapia con la psicologa, ma mi sentivo del tutto usato da lei per fini sessuali. Non riesco a capire per quale motivo, nonostante mi ritenga una persona brillante e comunque guardabile, non riesca ad avere un rapporto normale con le persone ed in particolare col genere femminile, mi sembra sempre di disturbare o di non essere desiderato in quanto son sempre io a cercare le persone e mai gli altri. Spero possiate aiutarmi..
Cordiali saluti
Giorgio
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12 MAR 2018
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Gentile Giorgio,
Lei in passato ha intrapreso un percorso ottenendo risultati positivi, era riuscita ad iniziare una relazione anche se non era esattamente ciò che desiderava. Probabilmente agisce modalità relazionali specifiche che potrebbero essere migliorate e valorizzate. Occorre migliorare la fiducia in se stesso e potenziare l'autostima. E' sulla strada giusta...prosegua in questa direzione
Cari saluti
Dott.ssa Donatella Costa
9 MAR 2018
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Caro Giorgio,
Capisco quanto possa essere angosciante e triste per lei il fatto di sentirsi messo da parte ed "usato" quando se ne ha bisogno.
Spesso queste sono dinamiche relazionali che ,inconsapevolmente, mettiamo in atto con gli altri perché le abbiamo imparate fonda piccoli. Hanno a che vedere con le radici dell'autostima. In particolare con quella parte di lei che può darsi valore al di là di quello che sa fare (prestazione) o di come appare (sono bello, verrò accettato...).
La capacità di interagire efficacemente con gli altri, restando se stessi e traendone soddisfazione , ha a che fare con il riconoscimento di questo valore e delle parti di sé che probabilmente , vista la sua età, vogliono emergere ma non sanno ancora come fare (magari la sua assertività o la capacità di aprirsi a livello emotivo).
Un percorso terapeutico che tenga conto di COME lei si relaziona agli altri e migliorare proprio le sue capacità emergenti dal punto di vista cognitivo, emotivo e corporeo sarebbe efficace per farla sentire a suo agio con sé e con gli altri.
Non conoscendo lei né la sua storia mi limito a dirle questo.
Se vuole può contattarmi e dirmi di più. Sono a sua disposizione.
Buona giornata
Dott. Roberto Pugliese
9 MAR 2018
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Salve Giorgio lei ha fatto un lavoro su di se che ha avuto degli effetti positivi, ora sembra che necessità di un nuovo percorso; io non credo che esistano motivi oggettivi per cui gli altri non lo cerchino ma probabilmente il suo senso di inefficacia nelle relazioni passa più delle qualità che sono certa possiede. Proseguire quindi un lavoro su se stesso mi sembra la strategia migliore da adottare, perchè da soli purtroppo non riusciamo ad aprirci a nuove modalità di essere e esistere.
Dott.ssa Silvia Rotondi