Non so se tornare dal mio terapeuta
Salve, ho 30 anni. Da 4 anni soffro continuamente di un disturbo d'ansia e depressione. Non è la prima volta, da quando ero ragazzina ogni 3 o 4 anni ho avuto dei periodi simili. Quest'ultima volta invece sono andata da questo nuovo terapeuta, a chi tengo molto bene, e che mi ha aiutato tanto, almeno inizialmente.
Lui è stato sempre molto atento, mi ha fatto sentire sempre capita, in particolare con una problematica nelle relazione di coppie che ho da ragazzina (paura al rifiuto, ad essere abandonata, a non trovare una relazione stabile,...), ma io ho iniziato a provare qualcosa per lui e per evitare problemi, gliel'ho detto immediatamente, anche se il nostro rapporto non è cambiato niente. Anzi, durante un brutto periodo quando avevo idee suicidarie, lui mi ha permeso di scrivere direttamente tramite WhatsApp, chiamarlo quando volesse, è venuto a cercarmi a casa, ci siamo avvicinati ancora di più. Il problema però e che io continuavo a provare una atrazzione molto forte, ma anche se lui era già consapevole, è continuato avanti e io mi sono abbituata a questa sua vicinanza che è durata circa 3/4 mesi.
Ad un certo punto, lui ha incominciato ad allontanarsi, e io sono andata in panico, sono tornate tutte le mie paure. Da quel momento è venuto fuori la possibilità che io avesse un disturbo della personalità di tipo borderline o dipendente, diagnosi condivisa anche con lo psichiatra che mi segue pratticamente dallo stesso momento che ho iniziato la terapia con lui, e che in realtà ha molto senso visto che ho tutte le 9 criteri del distubo borderline descritti nel manuale DSM-V.
Io però non capisco il perchè di questo allontanamento, e ho iniziato a provare delle cose orribili che ho cercato di condividere con lui, tanta rabbia in generale, l'idea di fare male a gli altri, a me stessa, ho messo in dubbio tutte le sue mosse precedente di avvicinarsi se aveva già qualche dubbio che io potesse avere un disturbo del genere, ma lui mi risponde che sono state sempre scelte terapeutiche giuste e misurate, e che non aveva nessun segnale che indicasse che io avesse quel tipo di disturbo. Io purtroppo non sono riuscita a fidarmi più di lui, i ultimi appuntamenti sono stati molto distanti e inutili e ho smesso di vederlo 4 mesi fa.
In questi ultimi mesi sono finita 2 volte in pronto socorso per tentativo di suicidio, dove mi hanno trattata in modo molto agressivo. Ho smesso di lavorare anche messi fa perche non riesco a concentrarmi ne a fare niente (sono ricercatrice) e solo penso in finire con tutto ma non riesco (non ho il coraggio di impiccarmi faccio delle mosse autolesive, ma non letali). Non so cosa fare, ho provato di tutto ma niente funziona. Non so se devo tornare da lui perche provo tanta rabbia (anche se allo stesso tempo mi manca tanto perche è l'unica persona che sa tutto di me, e più o meno mi capisce). Poi mi sento abandonata da lui (non ha nemenno scritto un messaggio dall'ultimo appuntamento che abbiamo avuto) e non voglio fare la stessa esperienza un'altra volta. Lui però l'ultima volta mi ha detto che posso tornare da lui se ho bisogno, o anche cambiare terapeuta se preferisco (ma lui sa già che non è fattibile per me in questo momento, vista la fatica sento adesso, e tutto il percorso che ho fatto per arrivare a fidarmi di lui e riuscire a raccontare tutte le mie problematiche). E non voglio neanche andare in ospedale ricoverata visto come mi hanno tratata l'ultime volte. Ho provato anche a parlare con le mie amiche ma tutte si spaventano quando cerco di essere onesta e raccontare quello che provo e un po' mi evitano.
Non ce la faccio più. Qualsiesi consiglio è molto gradito.
Grazie