Salve, sono un ragazzo di 18 anni e da 2 mesi circa la mia vita è cambiata. Avevo già sofferto di attacchi di panico all’eta di 16 anni, poi superati nel giro di 4-5 mesi un po’ con la mia forza di volontà e un po’ con l’ausilio di un bravo psicoterapeuta. Io non ho mai avuto “problemi” sociali, di relazioni, anzi ho per fortuna molti amici. Con i quali faccio tante cose diverse. Dallo sport al divertimento, alle uscite in gruppo.
Vi scrivo non solo per cercare aiuto ma anche per sfogarmi e per avere magari un parere diverso rispetto alla mia situazione.
Circa 2 mesi fa ebbi una sorta di attacco di panico (ma forse era più un forte attacco di ansia, non fui nemmeno costretto ad andare in ospedale...) dove avevo la sensazione di impazzire perché non riuscivo a togliermi un’immagine dalla testa. Ho dato poco peso al significato di quella immagine o di quell’episodio, perché diciamo che è stata la goccia a far traboccare il vaso. Premetto che sono sempre stato un soggetto abbastanza ipocondriaco e facilmente “condizionabile “ (2 anni fa i miei attacchi panico nascevano per esempio dalla paura di avere un infarto, mi facevo venire tutti i sintomi), questa volta il mio timore è quello di avere qualche brutta malattia mentale, ad esempio mi spaventava molto la depressione. Ma veniamo a capo, dopo qualche settimana a far aumentare il tutto ecco che arrivano i pensieri negativi: paura di farsi del male o fare del male alle persone care. E da lì il panico assoluto. Adesso pian piano sto cercando di conviverci, anche se non è semplice, ma diciamo che so come smascherarli perché li conosco già.
Nella vita sociale vado ad alti e bassi, adesso. Ho sempre aperte le relazioni con i miei amici e quando c’è da uscire esco anche io. Certo, magari non con la stessa spensieratezza di prima, però non mi posso lamentare di più di tanto. Adesso i pensieri si sono focalizzati più sul senso della vita e devo dire che a volte faccio dei pensieri tremendi, ma è come se non facessero parte di me. Io che sono sempre stato una persona sensibile e dolce. Magari un po’ nervoso a volte,però...
Poi, come se non bastasse, da 2 settimane vivo con un’altra fissazione tremenda, a dir poco limitante: ho paura di poter smettere di respirare volontariamente. Questa cosa è destabilizzante: perché sono costretto a controllarmi il respiro praticamente sempre. Ho paura di soffocarmi volontariamente, anche se so che è praticamente impossibile. E infatti a volte razionalizzando la paura si placa, ma quando prevale l’emozione si fa più dura. Perché ci sono pensieri che sono contro la mia volontà, contribuiscono solo ad angosciarmi e farmi paura. Diciamo che il timore è quello che un giorno almeno uno di questi brutti pensieri si possa realizzare: ditemi di no... io voglio riprendere in mano la mia vita, sorridere al futuro e cominciare a studiare anche più serenamente e con più spensieratezza. Non credo di meritare tutto questo. A volte soffro tanto che preferisco andare a dormire
Grazie per l’ascolto, e vi prego di chiarirmi anche riguardo all’ultima fIssazione, quella del respiro
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22 MAR 2018
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Salve,
pensare di poter impazzire o di non respirare più volontariamente non influenza in nessun modo la possibilità reale che accadano questi eventi ma sicuramente la farà sentire più ansioso e spaventato. Se ci riflette nessuna delle sue paure si è realizzata fino a questo momento. Il suo è un problema d'ansia ed è li che deve rivolgere il suo sguardo, con un percorso in psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Saluti
22 MAR 2018
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Caro Lorenzo, mi aggancio alle tue ultime parole: vorresti riprenderti in mano la tua vita e tornare a gestire meglio quello che ti succede. Per questo ci vuole ancora un pò di impegno da parte tua. Sembra, infatti, che tu sia ritornato in pieno nel circolo vizioso di ossessione paura ansia, tutti aspetti che razionalmente conosci giâ ma che, forse, non sono stati del tutto elaborati. Ti rendi conto che certe paure, come quella del respiro, sono assolutamente immotivate e irrealistiche ma sembra si attivi in qualche modo una forza piû grande di te che te le fa apparire come vere nonostante tutto. Come se non avessi un'adeguata fiducia nel fatto che puoi farcela e puoi fronteggiare al meglio questa situazione....parli di un percorso psicologico fatto in precedenza: perché non consideri l'idea di tornare dal tuo terapeuta per impostare di nuovo un lavoro su te stesso? Se ti sei trovato bene mi sembra la scelta piú corretta, del resto 4 mesi di terapia sono veramente pochi per arrivare a consolidare delle cose e mantenere i miglioramenti fatti. Ti faccio un grosso in bocca al lupo per la tua vita, sicura che in questa battaglia sarai tu a spuntarla. Dott.ssa Daniela Cannisträ.
22 MAR 2018
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Caro Lorenzo, ci hai descritto una situazione di ansia che si protrae, con alti e bassi, da parecchio tempo. La domanda che ti faccio è: la prima psicoterapia che hai fatto è stata risolutiva? o ti ha lasciato degli strascichi? perchè l'ansia è come una pianta infestante, se non la elimini alla radice si rigenera purtroppo...e si allarga a macchia d'olio come fosse un effetto domino...fino arrivare alla stessa paura di un riflesso naturale come quello del respiro. Nello stesso modo, però, se curata in modo adeguato può essere facilmente risolta e superata. Ti consiglio l'approccio breve strategico che nasce proprio dalla cura dei disturbi ansiosi e che ha alti livelli di efficacia ed efficienza. Puoi cercare uno psicoterapeuta nella tua zona
22 MAR 2018
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Indipendentemente dal contenuto mutevole dei diversi pensieri il meccanismo sembra essere sempre lo stesso. Qualcosa che ti spaventa e che non riconosci come tua si insinua nella tua mente per cui inizi a combattere inutilmente una guerra senza fine. Pertanto il meccanismo di risoluzione non è complicato. Basta seguire un percorso ben fatto di terapia breve strategica per estirpare il problema. In questi casi le rassicurazioni che non possa accaferti qualcosa purtroppo non hanno alcuna efficacia come avrai già notato
21 MAR 2018
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Salve Lorenzo
Sembra che tu sia rientrato a pieno titolo nel circolo vizioso dell'ansia. Eppure hai già lavorato in terapia. Posso chiedere che tipo di terapia fosse?? Ti ha lasciato degli strumenti pratici per intervenire in caso di ricaduta?? Ti consiglio di recuperare tali strumenti dalla precedente terapia (se ve ne fossero) per uscire da solo da questa scivolata. Se non fosse possibile, cerca un auto professionale. La terapia cognitivo-comportamentale è molto efficace nel trattamento dei disturbi ansiosi.
Buona giornata
Dott.essa Bracci