Non mi sento più a mio agio con gli altri

Inviata da Alessandra · 9 lug 2017 Crisi adolescenziali

Salve, e grazie in anticipo per eventuali risposte. Ho deciso di scrivere qui perché ho bisogno di un consiglio e preferirei evitare di parlarne con persone che conosco. Innanzitutto da alcuni mesi mi sento diversa. Tutto ha avuto inizio quando a causa di vari eventi ho litigato con un caro amico, con il quale passavo la maggior parte del tempo. In seguito, percepivo che la cerchia di persone che frequentavo non faceva per me, e le persone che mi si avvicinavano prima o poi per un motivo o l'altro se ne andavano. Allora decisi impulsivamente di chiudere tutto. All'inizio pensavo di aver fatto la scelta giusta (e lo penso ancora), perché mi sentivo diversa dalla massa di adolescenti che ci sono in giro e soprattutto ho avuto più tempo per me, e sono riuscita a migliorare notevolmente il mio rendimento scolastico. Ma col passare dei mesi, ho iniziato a sentire un peso. Mi sento sola. Certo, potrei provare a uscire di casa e fare una passeggiata qui vicino, ma io abito in una piccola periferia e la gente che vive qui non mi è mai piaciuta, ho delle amiche che abitano nel mio stesso palazzo con le quali potrei uscire i sabati ma con loro non mi sento per niente a mio agio, e con i compagni di scuola non ho quel rapporto stretto. Passo la maggior parte delle mie giornate a casa, a leggere o giocare ai videogiochi (o studiare nel periodo scolastico), e l'unica mia occasione sociale è la palestra ma non ho amici stretti nemmeno lì. La cosa più frustrante è sentire perennemente mia madre lamentarsi dicendo "stai sempre a casa", "esci un po'", "smettila di stare vicino al computer". In realtà anche io vorrei fare qualcosa per cambiare la mia situazione, ma alla fine non faccio mai nulla, e sinceramente non so nemmeno cosa fare. Non ne parlo con nessuno perché ho l'impressione che nessuno mi capirebbe, e anche perché sono molto orgogliosa. Odio vedere le giornate scorrere passivamente e vorrei fare qualcosa per cambiare, semplicemente avere degli amici che mi capiscano e che ci tengano a me, perché credo di non averne mai avuti così. Ma sento che ciò non avverrà mai perché vedo ragazzi della mia età tutti uguali e tutti con lo stesso modo di ragionare, ed io sono diversa da loro, vorrei persone diverse dalla massa, alla fine. Per un po' ho pensato stessi passando un periodo di depressione, perché in alcune giornate sono completamente apatica, ma ho scartato subito l'idea, perché ho tanta voglia di vivere ma non abbastanza voglia di volontà per reagire e forse neanche autostima in me stessa. Spero di essere stata chiara, per me questo sfogo è stato un sforzo, anzi quasi mi sento ridicola ad averlo fatto, tra l'altro su un sito internet come se fossi una codarda e senza il coraggio di prendersi le sue responsabilità, ma per adesso mi sembrava l'unica via possibile, siccome non ne ho voglia di parlare con i miei genitori o con alcuni miei coetanei.

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Miglior risposta 11 LUG 2017

Gentile Alessandra,
come le hanno già detto gli altri colleghi, non deve sentirsi ridicola per aver dato sfogo alle sue emozioni ed ai suoi pensieri, tramite un sito internet. Mi sembra di capire che il litigio con un caro amico ha innescato questo allontanamento da tutti e posso immaginare che la delusione in un rapporto di amicizia, vada a minare la fiducia negli altri. Dovrebbe iniziare a pensare che esistono "molti altri" alcuni con i quali non stabiliremo mai un rapporto, ma molti con cui potremo avere esperienze da condividere. Le consiglierei di contattare un/una psicologo/a che possa aiutarla a comprendere quali sono le effettive cause del suo disagio ed individuare nuove strategie relazionali.
Un saluto
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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10 LUG 2017

Gentile Alessandra,
lei riconosce di essere molto orgogliosa ma temo che il significato da dare a questo termine sia più vicino alla presunzione e alla superbia.
Il fatto che più persone si sono allontanate da lei avrebbe dovuto farla riflettere sul suo modo di interagire ma lei ha preferito e tuttora preferisce stare da sola sul piedistallo su cui è salita guardando tutti gli altri dall'alto in basso.
Il prezzo di questa scelta è appunto l'essersi isolata e solo ora sembra che lei stia cominciando a capire che è un prezzo abbastanza alto da pagare.
Pertanto il suggerimento è di scendere da questo piedistallo e correggere il suo atteggiamento con l'aiuto di un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 LUG 2017

Cara Alessandra,
ha fatto bene invece a scrivere qui perché non le costa nulla e ha la possibilità di avere più pareri professionali come spunto. Penso che lei sia stata molto delusa da quell amicizia che ha chiuso e abbia incamerato rabbia e frustrazione. Forse davvero le amicizie che aveva o che ha non sono "adatte" a lei per vari motivi. Credo anche però che sia limitativo fare tabula rasa su tutte le relazioni ed attendere quella "giusta". Rischia di alzare il livello di aspettativa e sicuramente di stringere il "setaccio" della scelta. Spesso e più utile abbassare il livello di guardia e rimanere aperti. Una conoscenza tira l altra e si scoprono nuove persone interessanti. Non cada nella trappola della delusione-chiusura. Ci rimette solo tempo ed energia che se ne va. Provi a partecipare a gruppi allargati di suo interesse, così avrà la possibilità di larga "scelta". Affrontare questo aspetto con un collega è ovviamente altresì consigliato. Un caro augurio

Dott.ssa Elisa Fagotto Psicologo a Portogruaro

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10 LUG 2017

Buongiorno Alessandra,
innanzitutto vorrei rassicurarti sul fatto che questo 'sfogo' non è affatto ridicolo o codardo, al contrario hai cercato e trovato un modo intelligente per avere dei suggerimenti, anche se su un sito internet, di un esperto.
Da quello che scrivi si intuisce che stai attraversando un momento molto faticoso e difficile.
Non dici la tua età precisa, ma il periodo adolescenziale porta con sé crisi, cambiamenti e conflitti interiori e spesso i genitori non appaiono ai ragazzi le persone più comprensive con cui parlare. In questo periodo della vita si propongono nuove sfide e nuovi bisogni e il rapporto con i pari diventa fonte di interesse, ma anche di confitti e difficoltà a volte , soprattutto quando, come dici tu, l'autostima non è così forte e non ci sostiene.
Il suggerimento è quello di rivolgerti ad uno psicologo nella tua città, così che tu possa trovare uno spazio in cui sentirti compresa per prendere consapevolezza di cosa ti sta accedendo e di come migliorare il tuo benessere.
Un saluto
Dott.ssa Alessia Leoni

Dott.ssa Alessia Leoni Psicologo a Monza

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