Non ho più speranza, sono un uomo finito

Caro Giulio, lei sembra davvero molto arrabbiato ed ha già dato una risposta a tutte le sue domande. Sa che rimarrà sul lastrico, sa che non avrà il supporto della sua famiglia perchè è odiato da tutti, sa che una terapia non funzionerà perchè chi la eroga nel pubblico non è adeguatamente formato, sa che qualora dovesse richiederla ci sarebbero dei tempi di attesa lunghi. Davvero lei è dentro un circuito negativo, dal quale mi pare di capire non intende uscire. Però scrivendo a questo portale di psicologi una richiesta di aiuto le la fa, forse uno spiraglio di luce dentro a tutto questo buio lei lo vede. Le terapie costano ed è vero, però ci sono delle realtà del pubblico che non sono così catastrofiche come lei descrive, ci sono i consultori che periodicamente organizzano gruppi di autoaiuto, insomma una soluzione si trova basta volerla cercare. Saluti.
Dott.ssa Lorico Psicologa Psicoterapeuta Piacenza

"Il valore della vita non risiede nel numero dei giorni, ma nell'uso che ne facciamo: un uomo può vivere a lungo, eppure vivere molto poco. La soddisfazione nella vita non dipende dal numero degli anni, ma dalla volontà."
Michaelle de Montaigne

Non è mai troppo tardi per cambiare.
Cordiali saluti
Dr. Cristian Sardelli

Salve Giulio,
la psicoterapia aiuta le persone a modificare delle cose che da soli non è facile modificare ma ha un costo, è vero. Del resto l'isolamento e l'autoreferenzialità che gli si accompagna minano continuamente la possibilità di poter uscire da quegli schemi emotivi, di pensiero e di comportamento che ci sembrano gli unici possibili. Lei fa riferimento alla lettera di Lucia, chissà che Lucia leggendola non vorrà rispondere, poi magari si inserirà nel vostro dialogo qualcun altro che condivide lo stesso disagio...la condivisione con qualcuno che vive lo stesso suo problema è già un passo verso il cambiamento. A questo sarà importante affiancare un lavoro con un professionista non appena si sarà reso disponibile un posto in un servizio pubblico della sua zona. Faccia una ricerca accurata, chieda informazioni sui servizi pubblici della sua zona, ne individui uno che risponda ai criteri di affidabilità e qualità che lei cerca e poi si metta in lista d'attesa. Se lei vuole le vie d'uscita piano piano potrà individuarle. Lei vuole?

Gentile Giulio,
La sua lettera esprime tutta la sua sofferenza e rabbia. Tuttavia mi sembra che in lei non ci sia la motivazione ad intraprendere dei cambiamenti per migliorare la sua situazione, si lascia andare alla sua disperazione senza intervenire. Cambiare è impegnativo e faticoso e forse questo la spaventa.
In merito ai servizi pubblici come fa a sapere con certezza che la psicoterapia offerta sia di bassa qualità ? Inoltre, sebbene i tempi di attesa siano lunghi se non chiede una consulenza questa non le sarà erogata mai. Lamentarsi dei tempi di attesa senza chiedere una consulenza mi sembra un altro modo disfunzionale per permanere nel suo disagio.
E’ vero, noi dinnanzi alla sofferenza interiore suggeriamo la psicoterapia. Le chiedo: se si fratturasse una gamba si terrebbe la frattura sperando che si ricomponga da sola o andrebbe al pronto soccorso per chiedere aiuto ? Le fratture interiori rivestono la stessa importanza di quelle fisiche e come queste vanno curate.

Cordiali saluti
Dott.ssa Cristina Mencacci

Caro Giulio, comprendo la sua sofferenza e sono molto dispiaciuta per la sua situazione. Effettuare una richiesta d'aiuto qui è un primo grande passo. Non perda la speranza, che c'è in lei, anche se piccola. Le consiglio di proseguire con il secondo passo cercando un supporto psicologico presso l'Asl della sua zona. Un caro saluto, Dott.ssa Rossella Grassi

Caro giulio,
oltre alla psicoterapia esistono la psichiatria con gli psicofarmaci. Se la situazione è drammatica forse è importante prima intervenire in questo senso e poi forse intraprendere un percorso psicoterapeutico che effettivamente richiede un sacco di energie psichiche, fisiche ed economiche.
Chi è vittima di usura può decidere di continuare a essere vittima o denunciare e riprendere in mano la propria vita con tutte le difficoltà che ne conseguono.
La lascio con la storia dell'uccellino nella steppa:
è un rigido inverno...e un uccellino è per terra ed ha tanto freddo. Passa vicino a lui una mucca e gli fa la cacca addosso. Lui tira la testa su ed esclama: "che bel calduccio". Mentre si trastulla nel calore...un aquila vola alta nel cielo. Lo vede, va giù in picchiata lo afferra e lo mangia. Morale: non sempre chi ti ricopre di cacca lo fa per farti del male...non sempre chi ti toglie dalla cacca lo fa per farti del bene...

Cordiali saluti.

Dr. Antonio Cisternino

Caro Giulio, credo sia inutile parlare di colpe e crogiolarsi in questo circuito negativo. Esistono delle responsabilità, questo sì, ma da un punto di vista psicologico esse hanno sempre una motivazione.
Credere inoltre di essere l'unico a vivere la "difficoltà di vivere", di non possedere un lavoro e di essere infelice è quanto di più lontano possa esserci dalla realtà. La fatica, la lotta, la sofferenza, la resistenza sono le dure prove che questa esistenza ci offre, ma essa ci offre anche infinite possibilità di riscatto e di comprensione. Possibilità, spesso non sfacciatamente eclatanti, che sta a noi cogliere e vedere.
Se le condizioni economiche non le permettono di concedersi una psicoterapia può informarsi sull'esistenza di gruppi di ascolto o di aiuto-aiuto nella sua città, o di Consultori gratuiti. Attivarsi in questo senso non ha alcun costo. Eppoi... davvero attorno a noi c'è tutta questa perfezione? diciamo che esistono persone molto abili nel fornire un'immagine esteriore ineccepibile ed altre altrettanto abili nel fare il contrario... Cordiali saluti. Dott.ssa S. Orlandini