Mio padre non è più ragionevole.
Ho 32 anni, lavoro, sono indipendente economicamente, convivo con la mia ragazza in una regione diversa da mio padre, e ci sentiamo ogni sera telefonicamente.
Lui ha 79 anni, si è separato da mia madre quando io avevo 5 anni circa. Da allora ha vissuto a casa di mia nonna con mia nonna, fin quando un 13/14 anni fa circa mia nonna è venuta a mancare. Da allora non si è rifatto una vita e vive da solo. Sì c’è la sorella che vive li di fianco ma a casa è da solo.
Sono figlio unico ed entrambi i miei genitori vivono da soli, chiaramente le preoccupazioni ci sono sempre data l’età che avanza e la mia lontananza.
Potrei risultare presuntuoso lo comprendo, ma davvero non ho MAI dato problemi ai miei genitori. Sono sempre andato benissimo a scuola, non ho mai chiesto ne soldi ne il motorino da adolescente ad esempio, ho finito tutti gli studi in tempo e ho trovato lavoro da solo. Essendo figlio unico cerco di assumermi tutte le responsabilità possibili, cercando di aiutare e affiancare i miei genitori nelle faccende familiari.
Mio padre è sempre stato molto orgoglioso, è come si dice “da anziani i difetti si accentuano”; mi sa che è vero.
Sì arrabbia e si innervosisce per niente, è impossibile parlarci facendo un discorso leggermente articolare. Si sente giudicato da me ogni volta e subito alza i toni e cerca di zittirmi quando parliamo, fino a chiudermi il telefono in faccia.
Un esempio accaduto qualche settimana fa: ero in ferie, dormivo a casa sua. La sera torno tardi essendo uscito con gli amici. Il giorno eravamo rimasti che saremmo andati in montagna. Mi sveglio verso le 11:00/11:30.
Lo trovo seduto all’entrata, in silenzio, tutto offeso perché non mi sono alzato prima e che ormai era troppo tardi per andare in montagna.
Non avevo messo la sveglia sicuro che mi avrebbe svegliato (si sveglia sempre molto presto, ha sempre problemi a dormire) come ha sempre fatto…tranne questa volta.
“Avresti dovuto svegliarti da solo, hai 30 anni.”
Io gli chiesi perché non mi avesse svegliato lui, che male c’era, gli ho detto che saremmo potuti andare anche in quel momento in montagna tanto non ci correva dietro nessuno.
Niente da fare.
Risultato è stato TUTTO il giorno per i fatti suoi, sul letto, offeso. A pranzo non ha neanche mangiato (avevo apparecchiato io per entrambi e cucinato).
Nei due giorni successivi non mi ha chiamato, nonostante io preoccupato dopo diverse chiamate senza risposta chiesi ad un mio amico che abita li vicino di controllare a casa mia se vedesse mio padre davanti casa di dirgli che lo stavo chiamando al telefono. Niente. Al terzo giorno ho provato a richiamarlo, SEMPRE IO e mi ha risposto.
Non so come comportarmi, non posso dire niente. Si offende anche per errori suoi, non mi chiama e se non lo chiamo io, niente.
Che fare?
Grazie in anticipo a chiunque mi darà una risposta.