Mio padre non accetta il mio ragazzo

Gentile Alessia, purtroppo suo padre appartiene a quella categoria di persone che ritiene che il figli siano un'estensione di sé, una loro proprietà e che pertanto si sentono in diritto, ma anche in dovere, di controllarli, proteggerli, sostituendosi a loro nelle scelte e nelle decisioni importanti riguardanti i vari aspetti della vita. Mi rendo conto di quanto questo possa essere pesante per lei, ma mi chiedo se questo suo atteggiamento è esteso anche agli altri componenti della famiglia oppure è riservato solo a lei. Sua madre, per esempio, cosa dice riguardo a ciò? E' mai intervenuta spiegando a suo padre che non è questo il modo di comportarsi nei confronti dei figli, oppure "sopporta" tacitamente? Forse è tutto il vostro sistema familiare che è imperniato su questo stato di cose e lo ritiene normale.
Detto questo, Alessia cara, credo che potrebbe esserle d'aiuto intraprendere un percorso psicologico, per apprendere modalità comunicative più efficaci, rafforzare la sua autostima e sentirsi meno dipendente dai giudizi di suo padre e meno invischiata all'interno di questo contesto, sicuramente poco supportivo e molto svalutante. Le faccio tantissimi auguri e rimango a disposizione, per eventuali ulteriori suggerimenti.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Buongiorno Alessia, la sua mi sembra una situazione che meriterebbe un supporto psicologico. Sarebbe importante che lei possa lavorare in terapia sulla relazione con questo padre che, da come ci descrive, sembra essere molto rigido nelle sue posizioni ed estremamente controllante rispetto alla sua persona. Sarebbe utile che lei possa concedersi di esplorare gli stati emotivi legati a questa relazione in modo tale da imparare a gestirli nella maniera più funzionale possibile, nel suo interesse.
Un saluto
Ivan Jelenkovic

Gentile Alessia,
sembra che per suo padre conti molto la situazione economica dal momento che la differenza di età tra lei e il suo ragazzo non è certo scandalosa.
Visto poi che sua madre è dalla sua parte, sarebbe interessante sapere quale peso ha sua madre nella gestione del potere all'interno della famiglia, come pure sarebbe interessante avere altre informazioni sulla qualità della relazione che lei aveva con suo padre in precedenza.
Ad ogni modo a lei consiglio un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale per migliorare la gestione della sua ansia nonchè il livello di assertività e di capacità comunicativa di cui potrà servirsi nelle possibili interazioni o confronti con suo padre.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buongiorno Alessia,
Innanzitutto grazie per la condivisione. Risulta comprensibile come i comportamenti messi in atto da suo papà le provochino e/o accentuino ansia e agitazione.
Come lei scrive, sembra che suo padre vorrebbe imporle di vivere alla sua maniera, compiendo delle scelte che piacciono a lui. Tuttavia, non è possibile aderire completamente alle aspettative di qualcun altro, nemmeno se si tratta dei propri genitori.
Sicuramente potrebbe esserle utile avere uno spazio personale in cui poter approfondire la situazione.
Un saluto

Dott.ssa Denise Ferrazzi

Carissima, succede spesso che i genitori facciano fatica ad accettare che in figlio sia cresciuto e necessiti di autonomia. In questo senso si fa fatica a lasciare il giusto spazio a quel figlio/a e fidarsi delle sue scelte, giuste o sbagliate che siano. In questo caso sembrerebbe che suo padre oltre alla difficoltà di accettare una separazione più che sana, faccia anche fatica a rispettare un confine relazionale necessario.
Questo passaggio così delicato inoltre sembra generarle momenti di ansia quindi forse uno spazio di terapia individuale potrebbe essere prezioso per lei. In ogni caso credo che fa bene a proseguire nella direzione dei suoi progetti, rimanendo pronta ad accogliere suo padre quando sarà pronto a capire che lei é cresciuta

Gentile Alessia,
la difficoltà e la bellezza delle relazioni sta nel fatto che dipendono dai comportamenti di entrambi, ma d'altronde è anche vero che, se uno dei due membri cambia comportamento l'altro reagirà di conseguenza.
Perciò, in virtù di questo, il mio suggerimento è quello di rivolgersi ad un professionista per chiarire le dinamiche che si innescano nella vostra relazione conflittuale, in maniera tale da trovare delle strategie efficaci per arginare la situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Un caro saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Ciao Alessia,
gestire dinamiche familiari di questo tipo non ti nego che può essere complesso soprattutto quando, come penso, ci sono alla basa un insieme di motivazioni emotive, affettive e culturali che si sovrappongono.
Probabilmente tuo padre pensa che così facendo ti sta proteggendo da un futuro pieno di sofferenza senza capire che ti sta togliendo la possibilità di vivere la tua vita e i tuoi sentimenti e così la sofferenza te la da lui sin da adesso.
La prima indicazione che mi viene da darti è di cercare di fare capire a tuo padre che quello che lui sta facendo adesso , anche se mosso dalle migliori intenzioni, di fatto ti sta creando problemi di ansia e di malessere nella tua vita, ma non lo colpevolizzare perchè probabilmente se si sentirà criticato si chiuderà e irrigidirà maggiormente.
Mi viene da chiederti che tipo di ruolo ha in tutto questo tua madre ...........
Se vuoi approfondire con il mio contributo sappi che lavoro anche online
Un saluto
Dott.ssa Cristiana Michelucci

consiglio un percorso di psicoterapia per superare l ansia.

Buongiorno Alessia,
dalle sue parole capisco che per lei è molto importante il giudizio di suo padre. Deve essere veramente frustatante non "essere vista" solo per una scelta non condivisa. Le ragioni di suo padre non si possono cambiare quello che invece è possibile fare è lavorare sulla sua domanda di aiuto. Quello che sento dalle sue parole è: " Perché mio papà mi vuole come io non sono?"
Se vuole io sono a disposizione anche online.
Un saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti

Buongiorno ,
da quello che scrive si sente il peso del rapporto difficile che sta avendo con suo padre.
Se ora lei soffre di ansia può essere una reazione comprensibile al comportamento ipercontrollante di suo padre , che non farebbe bene a nessuno.
Lei dice che ha provato a parlare con suo padre , ma lui non vuole più parlare se non fa quello che dice e che comanda lui.
Purtroppo sembra una situazione di ricatto affettivo , che ferisce molto e lo posso capire.
Lei potrebbe iniziare un percorso di supporto psicologico , che sarebbe utile a lei, e alla sua stabilità .
Può chiedere qui, sia dal vivo che on line.

Buongiorno Alessia.
Grazie per la condivisione.

Non posso darle suggerimenti su come comportarsi, non sarebbe etico, posso però porle delle domande.
Che rapporto aveva prima di questa relazione con suo padre?
Come si poneva suo padre con i fidanzati o ragazzi precedenti a questo?
Perchè per lei è così importante che suo padre "accetti" e approvi il suo ragazzo?
Cosa crede che "voglia" suo padre per lei?
Lei le ha mai detto a suo padre che seguirla e telefonare alle sue amiche è una violazione della sua privacy?

Spero che queste domande, possano essere degli spunti sui quali iniziare a mettere parola in uno spazio psicologico.

Un caro saluto.

Dott. Davide Boifava

BUONASERA
Comprendo il suo dolore per non essere capita da suo padre.
Spesso il troppo amore per i figli, sj traduce nel voler che tutte le situazioni siano perfette.
La mancanza del posto fisso o la differenza di età.
A lei consiglio un percorso di psicoterapia per superare l ansia.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Romz

Cara Alessia,

la invito a intraprendere un percorso psicologico finalizzato a imparare a gestire la sua ansia, i sensi di colpa instillati da suo padre e per rafforzare la sua assertivita'.
Sono a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Buongiorno Alessia,
Mi pare di capire che suo papà sia terrorizzato da qualcos'altro più che dal suo fidanzato in sé.
Sarebbe importante avere altre informazioni come: suo papà vive con lei? Che rapporto ha lui con la sua mamma? Come era il vostro rapporto prima? È mai avuto altri comportamenti controllanti prima?
Questi sono tutti fattori fondamentali per capiire l'origine del comportamento di suo papà che certamente ha a che vedere con una sua paura.
Per eventuali precisazioni o dubbi sono disponibile,
Grazie per averci scritto
Dott.ssa Simona Torrente