giada ha 2 anni e 10 mesi e da 1 mese va a asilo e visto ke ha il pannolino fa mezza giornata . le maestre mi hanno detto ke la bimba piange tutto il tempo senza distrarsi e poi ke non socializza è come se avessse paura degli altri bimbi, poi visto ke non parla ancora loro non la capiscono e ke la vedono piccola di mente e per loroquesta frequentazione a scuola è controproducende per giada. io gli ho spiegato ke è una questione di carattere perkè anke a casa tende a isolarsi .. cosa devo fare?
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9 OTT 2013
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Buongiorno gentile Lorenza,
è importante che Lei parli con il pediatra che segue sua figlia nella crescita riportando anche quello che le hanno detto le maestre. A due anni la socializzazione con altri bambini dovrebbe venire naturale e la presenza di altri bambini dovrebbe spronare anche i più chiusi. Prima di parlare di carattere è il caso di eseguire una valutazione puntuale anche dal punto di vista psicologico che preveda una vostra interrogazione sulla vostra situazione familiare, se ci sono fratelli e sorelle, se la bambina ha subito traumi anche fisici, com'è il clima in casa e procedere verso una terapia familiare.
Cordialmente
18 OTT 2013
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Gentile signora se per la bambina è la prima esperienza in comunità potrebbe esserci stato un inserimento non adeguato alle sue necessità, capita infatti che alcuni bambini necessitino di un periodo più lungo di altri per ambientarsi. Le consiglio di parlare con il pediatra per assicurarsi che lo sviluppo psico fisico della bambina sia adeguato all'età e di consultare in modo più approfondito l'insegnante. Se, fatto tutto ciò, le rimanessero dei dubbi può consultare uno psicologo dell'età evolutiva .
Cordiali saluti
15 OTT 2013
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Se la bambina piange sempre all asilo bisogna assolutamente capire il perché. Se è un problema di crisi di iniziale inserimento oppure se c è un problema di attaccamento con la figura materna. In questo ultimo caso è necessario consultare una psicologa esperta della prima infanzia.
14 OTT 2013
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Gentile Lorenza, credo che la domanda se sia bene o no mandarla all'asilo sia un pò fuorviante. Forse vale la pena confrontarsi con uno psicoterapeuta rispetto le difficoltà che voi genitori trovate nel rapporto con vostra figlia per poter trovare nuove strategie e poter aiutare lei nella vita, così come nell'andare all'asilo. Cordiali saluti
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14 OTT 2013
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Gent.le Sig.ra Lorenza,
probabilmente sua figlia ha bisogno di tempo maggiore per ambientarsi dato che ha iniziato solo un mese fa. Probabilmente il legame tra lei e sua figlia è stato fino ad oggi intenso ed esclusivo e questo rende difficile la fase della separazione (forse la prima volta?). E' importante insistere e che lei trasmetta a sua figlie serenità rispetto al fatto che l'asilo è un posto positivo, ricco di esperienze e alla fine del quale ritroverà sempre la sua mamma. Il consiglio che le posso dare è che se tale situazione non si sblocca nell'arco di sei mesi è opportuno rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel trattamento dei bambini.
cordiali saluti
L. Festini
14 OTT 2013
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Gentile Lorenza,
da quanto dice il disagio della piccola Giada pare molto forte e bisogna affrontarlo. Non è così frequente che si abbia una reazione così forte e negativa alla socialità e, forse, le maestre che l'hanno conosciuta hanno ragione nel dire che non è ancora pronta. Le consiglio di consultare non solo la pediatra ma anche un psicologo specializzato in età evolutiva. Potrà darle un aiuto ad aiutare Giada. Auguri
10 OTT 2013
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il pediatra mi ha detto ke la scuola non puo altro ke fargli bene visto la solitudine ke lei è abituata . Per lui giada è una bimba normale ke soffre di piu il distacco e ke ha bisogno di piu tempo per abituarsi a ina situazione nuova.In contemporaneo mi ha prescritta una visita dal neuropsikiatra infantile per un ulteriore aiuto
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10 OTT 2013
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sono andata dal pediatra e mi ha detto giada deve assolutamente frequentare l asilo. E ke non puo fargli altro ke bene visto ke la sua solitudine a casa la fa reagire cosi.Giada per lui è solo una bimba normale ke si ceve abituare a una situazione nuova e ke gli pesa di piu il distacco dalla mamma . in contemporaneo alla frequenza mi ha segnato una visita dal neuropsikiatra infantile
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9 OTT 2013
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Gentile Lorenza,
Secondo me il problema non è tanto se l'asilo sia o meno un luogo idoneo per sua figlia, tutti i bambini hanno diritto a frequentarlo proprio perché i benefici legati alla socializzazione e alla stimolazione sono noti.
Convinta e serena di questo provi a capire quale potrebbe essere la richiesta che le stanno facendo le insegnanti visto che quella di non portarla è illegittima(parliamo della scuola materna giusto?).
Forse le stanno suggerendo in modo poco diretto di far fare delle valutazioni a sua figlia? Per comprendere a cosa sono legate le sue difficoltà? Solo così si possono trovare delle strategie operative per rendere piacevole e ottimale il suo frequentare l'asilo.
Provi a confrontarsi con le insegnanti in modo chiaro.per ulteriori informazioni o consulenze resto a sua disposizione.
Un caro saluto
Simona Guglielmucci
9 OTT 2013
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Gentile Lorenza,
il disagio che la sua Giada manifesta sembra davvero profondo e credo sia più opportuno per lei rivolgersi al pediatra della bimba chiedendo anche una sua opinione rispetto all'invio ad uno psicologo che si occupi di infanzia per approfondire e chiarire la situazione. Ritengo che un consulto con un professionista psicologo sia fortemente consigliato, sia per capire come sta sua figlia sia per supportare lei come madre in questo delicato momento. Se lo desidera rimango a sua disposizione.
Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
9 OTT 2013
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Cara Lorenza,
il disagio di sua figlia Giada potrebbe essere dovuto anche ad un cambiamento delle sue abitudini, dato che è solo un mese che va all'asilo; a questo poi si aggiunge una difficoltà di base nel comunicare con gli altri bambini che certo non l'aiuta nell'integrarsi con facilità all'asilo, specialmente poi se anche a casa già risulta comunque essere riservata.
Le consiglio anche di chiedere al pediatra se questa difficoltà nel linguaggio non dovesse migliorare, il quale di certo saprà dove indirizzarla per risolvere la situazione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Agnese Bonni
8 OTT 2013
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Gentile Lorenza,
sarebbe opportuno chiedere un consulto al pediatra della piccola e successivamente fare una valutazione psicologica per comprendere cosa sia meglio fare. Se piange e tende ad isolarsi difficilmente riuscirà ad integrarsi con gli altri bambini, soprattutto se ha difficoltà di linguaggio.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo