Mi sento solo
Salve, sono un ragazzo di 25 anni. Non so neppure da dove iniziare. Allora, circa 1 anno e mezzo fa la mia fidanzata mi ha lasciato, dopo 2 anni e mezzo di storia. Lei è stata la prima. L'abbandono è stato traumatico per me. Lei continuava comunque a cercare delle scuse per vedermi, nonostante io cercassi di sparire per soffrire in silenzio, come ho sempre fatto. Ai suoi ultimi messaggi non ho dato più risposta e lei è sparita. Oramai è più di un anno che non la vedo e non la sento, nonostante abbia avuto diverse notizie dai miei familiari che l'hanno incontrata diverse volte nel piccolo paese in cui viviamo. Oggi ho visto una sua foto attuale su Facebook. Non ho avuto il coraggio di cancellarla dalle amicizie, forse per mantenere un legame, e lei non ha cancellato me. Nella foto ho visto quegli occhi che non sono più gli stessi che guardavo con amore un tempo, o forse non sono più lo stesso io. Non capisco se mi manchi o meno. A volte ho la tentazione di contattarla,per sapere come sta, forse per ricreare chi sa quale rapporto, ma l'orgoglio me lo impedisce. Penso a lei ogni giorno nonostante sia passato così tanto tempo. La sogno spesso. E' giusto ricontattarla dopo che sono stato io a sparire? Non riuscivo più a starle vicino, considerato che lei iniziò a parlarmi della sua nuova conoscenza con cui aveva provato ad uscire. Sono fuggito via, giustamente. Oltre questo problema c'è il fatto che non mi sento all'altezza di nessuna ragazza, sento di non poter dare niente, mi sento inferiore, debole, poco interessante; eppure, ho bisogno di amore. Sento la necessità di essere amato e di amare, ma ho paura di non riuscire più a creare un simile rapporto.
Ho abbandonato gli amici, non mi sentivo più a mio agio con loro. Ora ne ho uno, con cui passo spesso le giornate a studiare. Ci parlo spesso, scherziamo,ridiamo, usciamo anche se raramente. Però, non lo sento così vicino da potergli parlare di cose personali. Lui ad esempio sapeva che la mia ex mi aveva lasciato ma non mi ha mai chiesto nulla ed io non gli ho mai parlato. Non lo sento così vicino. Per questo motivo mi sento solo, mi ritrovo spesso a casa solo. Sento di aver bisogno di amici, ma è difficile trovarli. Sono diffidente, sto sempre sulle mie. Questo perché da piccolo ero spesso vittima di bullismo. Quindi ho difficoltà nel relazionarmi, mi sento sempre inferiore agli altri,capita quindi spesso di non riuscire a parlare bene. Se la persona invece mi ispira fiducia sono più sciolto e socievole, ma capita raramente. Non posso mai ridere, al massimo sorrido, perché purtroppo mi mancano dei denti, mi vergogno e questo ovviamente mi crea problemi di autostima. Gli impianti dentali costano tanto, io sono solo uno studente universitario, non posso permettermeli e non posso gravare sulle tasche dei miei genitori. All'università vado a rilento! Sono al 5° anno di Farmacia, ma con gli esami solo alla metà. Mi sento demotivato, quindi studio e vado avanti per inerzia. Non posso lavorare, perché non c'è lavoro e perché non posso andare ancora più lentamente all'università, non la finirei più. Capita di fare dei lavoretti, ma niente che mi permetta di accumulare una cifra sostanziosa. Ci sono sempre le tasse universitarie da pagare. Per questi motivi non posso neppure fare sport o altre attività che mi permetterebbero, forse, di socializzare. Mi sento bloccato in tutto. Sono quì, di sabato sera, ancora, immobile, che non riesco a reagire. Ho paura del mondo, ho paura di tutto, di non ruscire ad andare avanti, di fallire, di non essere all'altezza di questo mondo. Sono così profondamente diverso dai miei coetanei, non so come fare per essere normale. E' una vita che rincorro la normalità, sono stufo di sentirmi sempre così solo, depresso, alienato. Vorrei andare avanti, ma il passato mi trattiene e non so come liberarmene. Forse non voglio. Cosa dovrei fare? Io non lo so più.