Mi sento in una situazione senza vie d'uscita e la mia mente è stanca

Inviata da Arianna Brigatti · 13 mag 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve a tutti, sto scrivendo qua perché credo di aver toccato il fondo. Sono al primo anno di università e la sto vivendo malissimo, in realtà tutto è iniziato con l'ultimo mese della quinta superiore con crisi di pianto, attacchi di panico e la paura di non superare la maturità ogni singolo giorno (quasi infondata dato che ero entrata con crediti alti ma la mia mente non riusciva a capirlo ed era convinta che io sarei stata bocciata), dopo questo episodio l'estate passa tranquilla fino a quando non inizia l'università della quale io non volevo sapere nulla, non ero neanche andata a cercare quando doveva iniziare me lo ha detto una conoscente che fa lo stesso corso. Devo precisare che io non ho mai avuto la volontà forte di andarci, già dalle medie a chiunque me lo chiedeva rispondevo che non ci sarei andata, ho iniziato a cercare qualcosa solo perché i professori iniziavano a fare domande e tutti sembravano così felici della loro scelta e poi perché essendo sempre stata brava anche i miei genitori incalzavano con frasi come "ma se non ci vai tu chi ci deve andare" oppure "se non vai sprechi il tuo futuro" e questo mi faceva stare male, certe volte rimpiango di essere stata brava perché se non lo fossi stata i miei genitori non si sarebbero fatti aspettative che ora io sto distruggendo, anche perché mio padre ha la terza media mentre mia madre è arrivata fino alla terza superiore, per loro sono sempre stata un'orgoglio dal punto di vista scolastico e questo mi fa stare ancora più male. Sta di fatto che ho deciso di abbandonare completamente quello che stavo studiando alle superiori, economia, che ho sempre odiato, per iscrivermi a comunicazione. E da qua è iniziato il mio calvario, già da dopo il test d'ingresso al momento del pagamento della prima rata ho chiesto a mia madre di aspettare fino all'ultimo girono disponibile nel caso avessi cambiato idea (forse già questo era un campanello d'allarme) e il primo giorno di università sono tornata a casa e ho pianto per tutto il pomeriggio, non so per cosa, non era successo nulla di eclatante ma è stato così ed è andato avanti per tutta la settimana. Non riuscivo a prendere in mano un libro, piangevo tanto, avevo crisi di pianto improvvise. Sono andata anche da una psicologa per un mese e mezzo ma sentivo che c'era qualcosa che non andava e quindi ho smesso anche perché sembrava che stessi meglio. Nella prima sessione ho dato 3 esami ma per tutto quello che ho passato è abbastanza e mi sono ripromessa che la sessione estiva sarebbe andata meglio, ovviamente non è così, sono tornata nella stessa situazione di prima e ormai mi sento solo un peso per i miei genitori. Mi vedono tutti i giorni giù di morale, anche se cerco di nasconderlo, infatti non sanno più dei pianti che faccio quasi quotidianamente, e ormai credo si stiano spazientendo. Mi alzo ogni mattina con le stesse preoccupazioni, le stesse paranoie, ormai è l'ansia che mi sveglia ed è una sensazione orribile, ogni giorno penso solo a quanto sarebbe diverso se lavorassi. Un'idea ovviamente può essere quella di prendersi un periodo per pensare e capire, infatti avevo pensato di prendere un anno sabbatico in cui lavorare per capire cosa c'è che non va in me, ma i miei genitori non sono per la quale, io vorrei provare a cambiare completamente vita, staccare dallo studio, provare a fare tanti lavoretti ma allo stesso tempo ho paura perché non so se poi avrei il coraggio di riprendere gli studi sapendo quello che ho già passato e così non avrei una laurea cosa che mi fa nascere la paura di non avere un lavoro e rimanere disoccupata o comunque di trovare si qualcosa ma pesare costantemente sulle spalle dei miei genitori, perché a 20 anni va bene fare la cameriera, la commessa o qualcosa del genere ma non posso pensare di raggiugere una stabilità in futuro. Cambiare corso di studi è fuori discussione perché finché non capisco come mai sto così male, se è l'università in se o qualcos'altro non voglio buttarmi da un'altra parte e magari rivivere le stesse cose. Vorrei solo scappare da tutto e ricominciare da zero ma so che non è possibile. Allo stesso tempo ho anche paura di continuare, far spendere dei soldi ai miei genitori e poi arrivare al secondo o al terzo anno e decidere di abbandonare sapendo che se mi fossi ascoltata prima non sarei arrivata a questo punto. Per questo motivo mi sento come se ogni strada attorno a me fosse bloccata da grossi macigni, non so più cosa fare, non c'è via d'uscita, ogni possibile soluzione che trovo ha sempre qualcosa che non va e la mia mente è ormai stanca di tutto questo. Vorrei solo tornare ad essere tranquilla e spensierata perché io so che non sono così, è vero mentalmente sono sempre stata molto fragile, ma ero una bambina così solare e attiva, che parlava tanto, saltava, rideva ora è come se quella bambina si fosse nascosta e credo che a vedermi sarebbe delusissima come lo sono io di me stessa. Insomma non ho vie d'uscita e ho paura di continuare a stare così.
Scusate per tutte le righe che ho scritto ma avevo bisogno di sfogarmi.

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Miglior risposta 14 MAG 2022

Gentile Arianna,
fondamentalmente il suo è un problema di mancanza di autostima che le causa sfiducia nelle sue capacità e potenzialità mantenendola in una sorta di autosabotaggio per qualsiasi strada volesse prendere col risultato di rimanere in una situazione di stallo e demoralizzazione.
Purtroppo non è stata una buona idea quella di interrompere dopo solo poche sedute la psicoterapia che aveva iniziato per cui le suggerisco di intraprendere un nuovo percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale e di durata adeguata (almeno un anno con regolari sedute settimanali).
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 MAG 2022

Gentile utente,
si dia la possibilità di uscire da questa situazione così disperante e disorientante.
Davanti a lei ci sono delle vie d uscita, se si mette nella posizione di poterle vedere e stare dentro.

Cordialmente Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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16 MAG 2022

Gentile Arianna,
quello che mi ha colpito del suo racconto è il contrasto tra la spensieratezza e la gioia che hanno caratterizzato la sua infanzia e le ansie e la sofferenza legata alla maturità e al primo anno di università. Credo che la sua sofferenza sia legata ad una perdita della possibilità di essere spontanea e di perseguire i suoi desideri, per compiacere i suoi genitori.
Comprendo che al momento abbia una visione tunnel, in cui ogni strada le sembra un vicolo cieco. Ciò avviene perché è vero che ogni opzione ha i suoi contro. Non c'è una strada perfetta che possa accontentare tutti. Potrà trovare la sua strada quando accetterà l'idea di poter dare un po' di sofferenza a qualcun altro per realizzarsi e stare bene.
Credo sia importante che lei faccia mente locale su ciò che la farebbe sentire serena e realizzata. Credo che sarebbe importante che, con l'aiuto di un esperto, possa arrivare a concedersi la possibilità di fare esperienze a 20 anni che le permettano di conoscere il mondo e se stessa. La realizzazione professionale non è solo quella che passa attraverso un percorso accademico, ci sono molte persone che lavorano ed hanno successo anche con il diploma o con dei corsi professionalizzanti. Al tempo stesso la formazione accademica non sempre porta alla realizzazione e può passare diverso tempo o la necessità di ulteriore formazione, tra la laurea e l'inserimento nel mondo del lavoro. Non bisogna idealizzare il percorso di chi fa l'università.
Anche se i suoi vorrebbero vederla laureata e potrebbe essere una delusione se dovesse decidere di rinunciare, credo che sopra tutto i suoi genitori vorrebbero vederla serena e felice.
Infine, consideri che i percorsi non sono sempre lineari e fatti di tappe prefissate. Può anche concedersi degli anni per fare esperienze lavorative, conoscere il mondo del lavoro ed integrare le sue esperienze con un corso di laurea, magari scelto ad hoc rispetto al settore lavorativo che esplorando l'avrà fatta sentire più coinvolta e realizzata.
Non tutte le persone sono portate per lo studio in astratto, alcuni hanno bisogno di studiare qualcosa che possa essere utile per l'attività lavorativa... e forse lei è una di queste.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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14 MAG 2022

Cara Arianna,
mi dispiace molto per il tuo sentirti così.
Hai avuto coraggio a scrivere qui, quindi continua su questa scia e rivolgiti ad un professionista. Avrai uno spazio tutto tuo in cui poter parlare finalmente con qualcuno, liberamente, senza essere giudicata, con lo scopo di essere aiutata in modo puntuale rispetto a ciò che racconti.
È la cosa migliore da fare! È necessario approfondire e farti guidare da un esperto. Alla luce di quanto riporti, un percorso mirato con un professionista può aiutarti a lavorare su quanto alimenta il tuo sentirsi così, quindi anche sulle cause e l’origine, ma soprattutto su come agire oggi per vivere la tua vita in modo appagante e sereno. I macigni e i blocchi sono sensazioni momentanee dettate da timori e dal non vedere momentaneamente altre possibilità, che sicuramente ci sono.
Resto a disposizione.
Ti auguro il meglio!
Un caro saluto,
Dr.ssa A. Signorelli (sedute anche online)

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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14 MAG 2022

Buongiorno Arianna,
Comprendo come sia difficile per lei stare in questa situazione di disagio. Ogni cambiamento porta con sé una parte di incertezza che può creare ansia, un senso di impotenza. Il passaggio dalle scuole superiori all’Università segna l’entrata nel mondo degli adulti, dove l’autonomia e la gestione dei tempi non sono più scanditi dal suono della campanella.
Potrebbe esserle sicuramente di aiuto rivolgersi ad un professionista in uno spazio a lei dedicato, in assenza di giudizio, dove poter esplorare assieme le sue emozioni.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Chiuselli

Dr.ssa Laura Chiuselli Psicologo a Pesaro

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14 MAG 2022

Salve Arianna, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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