Salve dottori. Scusatemi se scrivo nuovamente lo stesso contenuto di lunedì, ma mi piacerebbe ricevere un feedback, se possibile.
Volevo esporre un dubbio: durante la giornata ho "sbalzi di pensiero" sulla mia esistenza; a volte rifletto sul senso della mia esistenza e giungo alla conclusione che niente abbia senso, che non ha senso impegnarsi e ho ricorrenti pensieri suicidi: piango, mi sento senza speranza e mi immagino suicidarmi, tale da diventare un pensiero vero, e non solo passivo. Con il passare della giornata i pensieri cambiano radicalmente, e improvvisamente sento che con la giusta volontà io possa applicarmi e cambiare il mondo, oppure diventare una scrittrice che ispirerà altri a diventare grandi leader e combattere le ingiustizie. Ho 19 anni, e dall'età di 15 mi sono appassionata alla filosofia, senza mai studiarla nel profondo, ma con alcune conoscenze ho iniziato a sviluppare sempre di più un pensiero analitico (è da sempre stato così, da bambina mi ponevo molte domande sul perchè dell'esistenza umana, o mettevo in dubbio la fisica del mondo ipotizzando che camminando si muovesse l'esterno e non noi). Oltretutto ho una passione per la psicologia, e ho la tendenza a cercare di capirmi nel profondo finendo per non darmi risposte. Ho fatto un test in neuropsichiatria (come volontaria per una ricerca scientifica) e mi è stato detto di avere una "teoria della mente più sviluppata della norma", mentre la memoria a breve termine era meno sviluppata rispetto alla media generale. Mi sembra di pensare troppo, quando forse è tutto normale, ma se così fosse, perché lo percepisco come anormale? Fantastico molto a occhi aperti, sia quando ho pensieri di svalutazione sia quando ho pensieri di "grandiosità"(non si limitano a pensieri, ma diventano delle convinzioni a cui io credo totalmente). Mi vedo la scena davanti agli occhi: il mio cervello non vede più la realtà vera e solo quando esco fuori da quello stato mi rendo conto di esserci stata dentro. Sembra davvero reale quando lo vivo, ma è tutto mentale. Quando rifletto così tanto succede per giorni interminabili, fino a quando non arriva il momento in cui sono piena e inizio a provare odio e rabbia, non si sa nei confronti di cosa, ma non ce la faccio più di pensare, ed è come se mi obbligassi a non scrivere più i miei pensieri, perché mi richiedono uno sforzo enorme. Da qui il mio umore diventa stabile (non si alza) e non ho più pensieri di idealizzazione/svalutazione con anessi pensieri suicidi. Alterno momenti di normalità a momenti di totale squilibrio dell'umore e della stabilità mentale, quest'ultimo durato all'incirca 2/3 settimane. Attualmente mi sento stabile.
Sono ossessioni quei pensieri? Come posso trattare tutto questo, se non è normale? Ora mi sembra di essermi fissata sul fatto che possano essere ossessioni, e che mi stia inventando tutto, peggiorato dal fatto che vado a periodi alterni (quando sono stabile inizio a pensare che mi sia inventata tutto il periodo di instabilità). È un loop senza fine, non riesco proprio a capirmi, è come se la mia testa volesse risposte, e spero possiate aiutarmi voi esperti in merito a tutto questo, perché mi sembra che mi stia andando in cortocircuito il cervello...
Scusate la lunghezza e la confusione, spero abbia un senso tutto ciò.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte.
Cordiali saluti, Emily
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17 LUG 2023
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Gentile Emily,
da quanto scrive è possibile ipotizzare che lei abbia un disturbo dell'umore di tipo bipolare che richiede una terapia combinata (psicoterapia + farmacoterapia) da intraprendere quanto prima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
18 LUG 2023
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Salve Emily, le avevo risposto invitandola a contattarmi, perchè nn lo ha fatto? Le avevo detto che sarei stata disposta ad un contatto senza impegno e un aiuto a misura per lei e le sue possibilità...rinnovo la mia offerta.
Un saluto.
Dott.ssa Brusadelli Marina
17 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Carissima Emily,
Carlo Michelstaedter un grande filosofo di inizi del '900, prima di suicidarsi a 23 anni, scrisse che "...le lampade si spengono per mancanza d'olio, io mi spensi per sovrabbondanza...."
Lei ha 19 anni, una vita completa davanti che non aspetta altro che di essere vissuta, ma lei riempie la sua testa di pensieri e li incrementa con letture che forse creano ancora più domande e conflitti interiori.
Cerchi di vivere la sua vita per quella che è, cerchi il bello che ha attorno, non pensi al perché dell'esistenza, la viva e basta.
Esca, cammini nella natura, faccia sport, si innamori, trasgredisca, com'è giusto fare alla sua età. In una parola, viva la sua vita.
Se da sola non ce la fa, le consiglio di iniziare un percorso di supporto psicologico, che le faccia prendere consapevolezza di se stessa e dei suoi reali bisogni.
Se non trova di meglio, io sono a disposizione per seguirla anche on-line
Le auguro di avere una lunga vita felice
dott. Rodolfo Vittori
16 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Carissima Emily,
credo che nel tuo caso si tratti di un disturbo del pensiero che non ha a che fare con la tua intelligenza bensì con le tue emozioni che strapazzano i pensieri rendendoli ossessivi. Dovresti sottoporti ad una terapia psicoanalitica, vista anche la spiccata intelligenza e avere pazienza perchè i risultati richiedono tempo per essere conseguiti. Potrebbe essere utile anche una terapia farmacologica con l'uso di antidepressivi e ansiolitici ma questa è una cosa che può decidere solamente uno psichiatra. Non disperare, i problemi si risolvono basta volerlo e non rimanere nella medesima condizione senza fare nulla.
Se lo ritieni possiamo mantenere il nostro contatto.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova
15 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Emily,
Tutti questi pensieri, ora analitici, ora critici di sè e del mondo, sono sicuramente molto fecondi da un lato ma assorbenti dall’altro. A volte può accadere di creare molti pensieri, soprattutto in certe fasi della vita. Però bisogna dire che esistono due condizioni importanti per far sì che i pensieri non diventino giganti dentro di sè occupando tutto il campo di coscienza: a) che siano condivisi e confrontati con qualcuno diverso da sè stessi, b) che non ci si identifichi con essi perché non sono la realtà ma ciò che pensiamo sulla realtà. La realtà e l’esperienza del mondo sono differenti da ciò che noi pensiamo su di essa. Cogito ergo sum di Cartesio non deve essere preso alla lettera, cioè nel senso di una identificazione soggetto=pensiero. Anche perché potremmo rovesciare il detto cartesiano in sum ergo cogito, esisto dunque penso!
In ogni caso consiglio di fare un percorso di psicoterapia in cui confrontare questi suoi pensieri con un altra persona e vedrà che le cose cambieranno, cambierà la visione del mondo.
Dott. Pietro Salemme
15 LUG 2023
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Cara Emily,
grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza.
Le tematiche che riporta così come la “sintomatologia” meriterebbero di essere analizzate, comprese e contenute in una sede differente da questa.
È impossibile definire la natura del problema senza conoscere a fondo la natura e la motivazione di alcuni pensieri e sbalzi di umore.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per seguire un percorso individuale che possa aiutarla a comprendere meglio la strada giusta da percorrere, per trovare maggiore equilibrio e potenziare le sue risorse.
È importante che lei si prenda cura di se stessa.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta