Farsi troppe domande puo farci male?

Buonasera Io, la domanda,finalmente un po diversa dalle solite, è un po il tallone d'Achille della psicoterapia. Infatti essa da un lato permette lo scoprire i contesti entro i quali si esprimono le emozioni (ma per riuscire ad arrivare a questo ci vuole tanta autoosservazione ed impegno psico-emotivo); dall'altra, soprattutto verso la fine della terapia, il pericolo è la perdita di immediatezza, di vivencia (come avrebbe detto H. Maturana) di esperienza implicita che sono fondamentali per la nostra esistenza, anzi primarie. Dunque, per non arrivare a ciò,si deve trovare un terapeuta esperto.
Buona fortuna,
dott.Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta, Costruttivista Postrazionalista-Roma.

Cara/o lettrice/lettore.....la possibilità di pensare, di riflettere sulle proprie dinamiche interne, sulle proprie esperienze, sulle proprie emozioni.....può essere in preziosissimo strumento di crescita personale.....ovviamente non deve diventare un arma contro se stessi....contro il proprio benessere personale! Per evitare che accada questa seconda evenienza, credo che ciascuno di noi dovrebbe poter imparare a fare del pensiero una risorsa....e per far ciò credo sia indispensabile che qualcuno ci insegni a padroneggiarlo ..... Perciò cara/o lettrice/lettore se ritiene di volerne fare risorsa del suo pensiero Le consiglio di affidarsi al sostegno di uno psicologo che Le consentirà di conoscere e utilizzare al meglio le Sue competenze di pensiero e riflessione.....

Caro Lettore/Lettrice,
questa è proprio una domanda interessante! Mi è stata posta qualche giorno fa anche nella mia pagina facebook, quindi rispondo in modo simile.

Riflettere sul perchè del proprio comportamento è una medaglia con due facce.

Ragionare sulle cause ha, infatti, una controindicazione: si rischia di rimuginarci a lungo, non staccando mai dal pensiero e rischiando di sviluppare ansia.

Tuttavia il comportamento emerge come risposta ad una valutazione, anche inconsapevole, di un evento, di un pensiero, di un comportamento di altri, di un'emozione....

Questa valutazione ci interessa. Riconoscerla consente di comprendere quali siano i propri meccanismi personali più frequenti, notarne le incongruenze e accettarne l'esistenza.

Esplorare questa "valutazione", senza finire nel rimuginio non è un compito semplice. Il mio suggerimento è di rivolgersi ad uno psicologo per mettere a punto la strategia di esplorazione più adatta a lei.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella