Se un paziente si innamora del proprio terapeuta si tratta di transfert erotico, però non è amore vero in quanto non si conosce nulla dello psicologo e si tratta tutto di proiezioni di figure genitoriali eccetera eccetera ma nel caso del contro-transfert, visto che lo psicologo conosce il paziente, può essere definito come un sentimento reale alla persona oppure no?
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15 GEN 2015
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Gentile Malvi
il Contro-Transfert è la corrispondente emotiva al Transfert del paziente e, pertanto, anche questa risposta, da parte del terapeuta, rimane all'interno del percorso terapeutico come momento specifico dell'analisi e deve essere risolto nell'Analisi stessa attraverso adeguata interpretazione.
Ci sarebbe molto da dire; è un tema assai complesso e dibattuto ma se parliamo di Transfert e Controtransfert in termini concisi le cose stanno come le ho detto.
Poi è anche possibile che Paziente e Psicologo possano innamorarsi in quanto persone e, se ciò dovesse accadere (e può accadere), molto prima di cedere a comportamenti scorretti di dubbia etica professionale e intrighi amorosi in terapia, si interrompe la terapia e ..quello che accadrà dopo è da riferirsi a persone comuni e non più a Paziente e Terapeuta.
In tutto questo che ho descritto è chiaro che in questi processi la responsabilità prima è del Terapeuta che è nella posizione specifica di gestire Transfert e Contro/transfert .
Qualora si verifichino atteggiamenti a parole o a fatti di natura amorosa o erotica da parte del terapeuta in seduta allora sarebbe bene che il paziente stesso interrompa la psicoterapia recandosi da altro terapeuta.
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
25 FEB 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Già è vero a noi pazienti sul transfert danno questa risposta che ha detto Sara ma il significato del controtransfert quale è? Può essere curiosità nostra no? visto che lavoriamo e ci relazioniamo in due..
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
20 GEN 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Malvi,
potrebbe essere più utile per lei contestualizzare la sua richiesta.
Si tratta della sua personale esperienza in psicoterapia?
Come mai è interessata a questa dinamica relazionale?
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta
15 GEN 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Malvi,
Accolgo la tua richiesta con molto rispetto per l'attenzione che merita rispondendoti che, pur essendo il controtransfert del terapeuta il rispecchiamento del transfert del paziente, diventa lo strumento principe nella terapia stessa. Ti faccio un esempio: ammesso e concesso che il terapeuta si renda conto di provare ciò che prova il paziente nei propri confronti,deve essere preparato utilizzare il suo stato come la più grande occasione che gli concede di immedesimarsi quanto più possibile con il paziente stesso, pur mantenendo il proprio ruolo, quindi dedicare tutta la sua energia al soddisfacimento del bisogno del suo assistito in termini di chiarimento per far si che si stacchi dalle figure dalle quali emotivamente ancora dipende. Spesso questo fenomeno confonde il paziente attraverso una sorta di identificazione proiettiva che gli fa percepire il terapeuta come se stesso. E' un tratto particolarmente delicato ed impegnativo anche per il terapeuta, come camminare sul filo del rasoio, nel rendere come proprio il vissuto del paziente, pur rimanendone distaccato. Non so da cosa sia motivata la tua domanda, nello specifico, ma mi viene da aggiungere che qualsiasi dubbio interferisca sul rapporto terapeutico, va immediatamente espresso e messo in chiaro nel setting (nel quale ogni terapeuta è tenuto a gestire la situazione secondo il proprio metodo). Spero di essere riuscita risponderti come si deve, comunque sono a tua disposizione per ulteriori comunicazioni.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
15 GEN 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Malvi, per controtransfert non si intende unicamente un sentimento di tipo erotico del terapeuta nei confronti del paziente. Il controtransfert rappresenta per il terapeuta uno strumento per un contatto proficuo con i vissuti inconsci proiettati dal paziente su di lui, premessa per elaborare ciò che succede nella relazione terapeutica. Se il terapeuta si innamora del paziente, anche se lo conosce in modo approfondito, significa che qualcosa è andato storto nel lavoro analitico.
Un saluto
Maria Rita Milesi
15 GEN 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Malvi, ogni emozione o sentimento che nasce in terapia è reale. Non dimentichiamoci che la terapia è prima di tutto una relazione che si instaura tra due persone e come tale, sia che si tratta di un rapporto lavorativo, amichevole o d'amore, è fatto di sentimenti ed emozioni, sia positive che negative. Come il terapeuta genera un vissuto nel paziente, la stessa cosa succede all'inverso, il paziente smuove delle emozioni nel terapeuta, come in qualunque rapporto. E' ovviamente bene, a un certo punto della terapia lavorare sia sull'uno che sull'altro, perchè sono aspetti-chiave del percorso che si sta facendo.