Intuire le modalità di approccio dello psicoterapeuta e sentirsi presi in giro

Inviata da Angela_ · 19 nov 2015 Orientamento professionale

Salve, ho contattato una psicoterapeuta per alcuni problemi personali poi risolti, ma per l'appunto che erano solo la punta di un piccolo iceberg, e quindi ho sentito nuovamente la necessità di rivolgermi a lei. Le problematiche attuali sono ansia e depressione generate da (intuisco io) difficoltà ad avere il pieno controllo sulla mia vita e i miei desideri e bisogni a causa di genitori oppressivi e manipolatori ed incapacità mie a mettere dei limiti. Ora la questione qual'è? Per natura sono una persona diffidente, non troppo, ma a causa di questa faccenda a volte ho dei dubbi sui comportamenti della psicoterapeuta. Se alcune cose le dice perché davvero le pensa o perché crede che così facendo aumenti la mia autostima.Perché se così è poi perde la mia fiducia.
Comprendo la sua modalità di volermi infondere fiducia ma preferisco l'onestà. A volte mi sembra che si esprima in un determinato modo e non in un modo piu diretto, perché così facendo ha più presa su di me. Capisco che sia una modalità per arrivare a me, ma mi sento manipolata e presa in giro. Comprendo la necessità dell'alleanza terapeutica e quindi mostrarsi affabile e gentile per avere la mia fiducia, ma mi sembra appunto una finzione.Mi rendo conto che questa è la tecnica,ma cosa faccio? gliene parlo oppure accetto questa modalità e "obbedisco" alle sue modalità?
Grazie mille per l'attenzione
Cordialmente
Angela

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Miglior risposta 20 NOV 2015

Cara Angela, a mio parere dovrebbe parlarne con la sua psicoterapeuta .. Vedra' che da questi suoi dubbi , insieme a lei, cogliera' degli spunti di riflessione che l' aiuteranno ad andare piu' a fondo e comprendere quello che le sfugge..

Dott.ssa Mariarosaria Grazioso Psicologo a Bari

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26 NOV 2015

Gliene parli francamente, diffusamente e onestamente. In questo modo aiuterà la Sua terapeuta ad aiutarLa.
Cordialmente. Dr. Marco Tartari

Dott. Marco Tartari Psicologo a Roatto

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20 NOV 2015

Cara Angela,
mentre finivo di leggerti, prendeva spazio in me la spiacevole sensazione di trovarmi di fronte ad una personalità con una una fiducia di base 'sotto i tacchi. Il tuo è un transfert negativo ( in realtà positivo) da sottoporre all'attenzione della tua terapeuta.Il transfert, specialmente quello che sembra negativo, è un ottimo strumento per chiarire il rapporto che tu stabilisci con le relazioni nel tuo contesto esistenziale a partire da un momento o da una serie di momenti che ti hanno indotta ad essere diffidente nei confronti degli altri.Mi e ti auguro che la Collega che ti segue, sia di formazione psicodinamica-relazionale e pertanto in grado di darti veramente una mano. Sii esplicita con lei!!
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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20 NOV 2015

Salve Angela,
io le consiglio caldamente di parlare al suo terapeuta di queste sue emozioni e pensieri perchè, come ha anche accennato lei, le fondamenta per una buona riuscita di un percorso psicoterapico è proprio l'alleanza terapeutica e il sentirsi a proprio agio in una relazione di fiducia con il terapeuta. Certamente non deve "obbedire" passivamente alle sue modalità ma parlarne insieme al terapeuta che potrà anche attraverso questa sua lettura della relazione, comprenderla meglio, ed eventualmente mettersi anche lui in discussione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Satanassi

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20 NOV 2015

Salve Angela, comprendo le tue perplessitá. Credo che per poter costruire un clima di fiducia lei debba parlarne con il suo terapeuta...
Dott.ssa. Ambu Carla

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20 NOV 2015

Grazie a tutti per le risposte. Davvero tutti molto gentili.
Se possibile volevo solo precisare una cosa.
Non credo che dica falsità per "ingraziarsi a me",ma solo che facendo un esempio pratico,se gia so che il problema sia uno in particolare,invece di parlarne in modo diretto lo fa con stratagemmi dove sembra non voler imporre il suo pensiero ma semplicemente farmici riflettere, quando in realtà io già c ho riflettuto e già ne sono consapevole ed ho già messo in azione comportamenti per cambiare la faccenda.penso spesso a quello che mi suscita quando c e qualcosa che non mi quadra con lei,e sempre giungo a conclusioni positive riguardo la sua professionalità.intuisco onestà in lei.ma con quale modalità potrei abbandonare la diffidenza se mi si presenta come ostacolo inconscio.ne parlerò con lei. Grazie nuovamente a tutti per i consigli.
Auguro una buona serata a tutti.
Angela

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20 NOV 2015

Gentile Angela ,
Una questione del genere va risolta con il proprio analista in quanto è con lui che si deve instaurare l'alleanza terapeutica necessaria allo svolgimento del percorso .
L'alleanza terapeutica non si esprime semplicemente nell'affabilità e nella gentilezza di chi la sta cercando , ma proprio attraverso momenti come questi in cui uno dei due esprime le proprie perplessità e la propria diffidenza verso l'altro .
Credo che se lei riuscirà a mettere in campo con il suo terapeuta tutto questo, la vostra alleanza terapeutica si rafforzerà e procederete verso una evoluzione della terapia .
Cordiali saluti
Dott. Giacomo Sella

Dott. Giacomo Sella Psicologo a Roma

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20 NOV 2015

Cara Angela, comunica con sincerità al tuo terapeuta i tuoi dubbi e i tuoi timori, con molta probabilità emergeranno temi importanti su cui riflettere insieme, per attingere alle tue risorse e per rafforzare la relazione terapeutica che in alcuni casi incide positivamente sull'intero percorso psicoterapico. Tieni conto che nell'esercizio della nostra professione, al di là delle "tecniche" è per noi doveroso attenerci alle indicazioni del codice deontologico e questo tutela il paziente da "abusi" professionali a cui secondo me tu non sei sottoposta. Infine ti dico fidati! Potresti cominciare dal suo terapeuta e progressivamente generalizzare ad altre persone e contesti. Sarà un percorso complesso e graduale ma sperimenterài un miglioramento nella qualità di vita, nell'autenticità delle relazioni, nella percezione del valore personale.
Cordialmente
Carolina Indriolo

Dott.ssa Carolina Indriolo Psicologo a Alessandria

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19 NOV 2015

Cara Angela
ti preciso subito una cosa: l'alleanza terapeutica non è " mostrarsi affabile e gentile per avere la fiducia" come tu dici ma è un essere veramente in due alleati per risolvere problemi e trovare soluzioni; viene da sè che, per poter giungere a questo, è necessaria una fiducia senza ombre.
La fiducia senza ombre nasce dalla chiarezza nel rapporto. Per questo ti dico che devi chiarire le tue perplessità e i tuoi dubbi con la terapeuta e permetterle di spiegarsi bene su quanto ha da dire.
Credo che la gentilezza e l'affabilità facciano parte integrante del nostro lavoro e del rispetto e cortesia che si debbono al paziente-cliente; non riesco in alcun modo a considerarle una presa in giro.
Credo anche che se lei ti dice delle cose positive non sia affatto una finzione o una manipolazione per incoraggiarti o (peggio) per illuderti, penso che ti stia offrendo un punto di vista diverso dal tuo, tenta di farti vedere cose che tu non riesci a vedere.
Aggiungo che spesso i pazienti vedono in se stessi molti difetti e fanno fatica ad accettare i pregi che hanno.
Il compito della psicoterapia è anche quello di aprire gli occhi su queste realtà positive.
Un caro saluto Dott Silvana Ceccucci Psicologo Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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19 NOV 2015

Cara Angela,
la fiducia reciproca è alla base di ogni rapporto terapeutico, se lei si sente "presa in giro", questo diventa di ostacolo al percorso terapeutico. Le suggerisco di parlarne con la sua terapeuta.
un caro saluto
dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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19 NOV 2015

Gentile Angela,
penso che sia soprattutto la sua diffidenza a farle pensare che la sua terapeuta sia falsamente gentile per ingraziarsela.
Il terapeuta generalmente non ha bisogno di essere falso per farsi apprezzare dal paziente ma sono la sua sensibilità, la sua formazione e la sua competenza a renderlo "naturalmente" gentile e comunque la gentilezza non esclude la assertività e la congruenza quando queste sono necessarie nel processo terapeutico.
Pertanto è riduttivo e fuorviante pensare che l'affabilità e la gentilezza del terapeuta siano sufficienti per far nascere la fiducia e l'alleanza terapeutica.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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19 NOV 2015

Cara Angela,
la relazione tra paziente e terapeuta dovrebbe essere basata innanzitutto sulla fiducia reciproca. Lei si sente manipolata e "pressa in giro" e questi sentimenti non giovano al suo cammino terapico. Le consiglio di parlarne con la professionista, in seduta, raccontandole i suoi vissuti e le emozioni, vedrà che saprà chiarire i suoi dubbi o, in caso contrario, potrà anche indirizzarla verso un'altra professionista.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione

Dott.ssa Carla Francesca Carcione Psicologo a Capo d'Orlando

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19 NOV 2015

Cara Angela,
come già le mie colleghe, Le esprimo il dubbio che la terapeuta che La segue possa mentire di proposito. La relazione terapeutica, proprio perché si basa sull'alleanza, dovrebbe fondarsi sulla fiducia, sull'empatia, sull'onesta' personale ed intellettuale del professionista che si prende carico della sofferenza del paziente.
Credo che per fugare ogni dubbio, sia importante parlarne con la Sua terapeuta.
Un cordiale saluto,
Dr.ssa Giovanna Pasquarelli

STUDIO P e P delle dottoresse C. Paoloni e G. Pasquarelli Psicologo a Roma

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19 NOV 2015

Cara Angela,
io credo che ogni terapeuta sappia che ognuno di noi possiede già dentro di sè le risorse che servono per gestire le situazioni che affrontiamo, motivo per cui non credo che lei ti stia mentendo. Tuttavia, qualora la sensazione che ti arriva è questa, datti il permesso di parlarle e di dirle quello che pensi, sarà sicuramente utile alla relazione terapeutica e a te stessa.

Buon lavoro,
Dr.ssa Ilaria Terrone, Bari

Dott.ssa Ilaria Terrone Psicologo a Bari

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19 NOV 2015

Cara Angela,
ogni terapeuta ha il proprio stile ma non ho mai sentito di terapeuti che mentano di proposito per ingraziarsi il paziente. Anzi, la sincerità é la base dell'alleanza terapeutica, indipendentemente dall'orientamento del terapeuta, piuttosto accade che le modalità con cui si comunica siano diverse.
Il mio consiglio è quello di parlare apertamente con la Sua terapeuta in merito ai dubbi che ha e alle difficoltà che incontra. Vedrà che le cose si risolveranno, in fin dei conti la prima tranche fi terapia é andata a buon fine.

Un caro saluto.
Dott.ssa Daniela Fornari

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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