Interruzione brusche terapia e peggioramento netto dell'umore
Salve a tutti, sono un ragazzo di 25 anni e da circa due anni sto seguendo una terapia. La mia situazione ha avuto inizio a causa di problemi familiari che hanno portato gli assistenti sociali a separarmi dalla mia famiglia quando ero minorenne, a causa di abusi e maltrattamenti subiti da entrambi i genitori. Ho trascorso il periodo fino alla maggiore età in una comunità per minori, che avrebbe dovuto prepararmi alla vita adulta.
I miei genitori mi hanno profondamente danneggiato, sia mentalmente che nella mia autostima, con il loro estremismo religioso. Ho subito violenze continue; per esempio, mi era vietato ascoltare musica perché considerata peccaminosa, o parlare con persone del sesso opposto, viste come tentazioni demoniache. Questo ha portato, dopo l’allontanamento, a lunghi anni di processi in tribunale, dove ero parte lesa, assistito da un avvocato e dal tribunale per i minori, esperienze che mi hanno devastato psicologicamente.
Per anni mi sono sentito come un’anima persa, vagante senza scopo.
Vivo nel terrore, mi sento inutile e ansioso. Dopo episodi di autolesionismo, pensieri suicidi e due ricoveri in psichiatria, ho iniziato una terapia farmacologica con Paroxetina e Trilafon. Tre mesi fa, un nuovo terapeuta ha modificato il mio trattamento, prescrivendomi Paroxetina, Risperidone e Depakin. Mi è stato consigliato anche un supporto educativo per gestire meglio le emozioni e le relazioni interpersonali.
Sono eccessivamente passivo; se qualcuno, anche uno sconosciuto, mi dicesse che non valgo nulla, lo crederei. Odio me stesso, ma cerco di nasconderlo sul lavoro.
Ora mi trovo in una situazione precaria: tra un mese scade il mio contratto di lavoro e non ho prospettive di rinnovo. Ho chiesto informazioni ai miei datori di lavoro, ma mi è stato detto che è troppo presto per decidere. L’ansia per la possibilità di non essere rinnovato mi opprime ogni giorno di più. Ho interrotto la terapia da tre giorni e mi sento colpevole, perché non voglio smettere; ci sono molti professionisti che mi dedicano tempo e risorse, e mi sento in colpa per il mio comportamento, come se non meritassi il loro aiuto. I pensieri negativi stanno tornando e penso continuamente al suicidio.
Anche il mio contratto di affitto sta per scadere e, senza un garante, il proprietario non ha voluto rinnovarlo. Quindi, tra un mese, mi ritroverò senza lavoro e senza casa. Mi sento confuso, perso, instabile, come se stessi regredendo. Ho paura di deludere il mio terapeuta e mi sento in colpa verso i professionisti che mi stanno aiutando. Non voglio deludere nessuno; vorrei solo stare meglio o sparire per sempre.
Avete qualche consiglio su come dovrei comportarmi?