Ciao a tutti,
vi scrivo perché mi trovo in una situazione complicata e ho paura di fare danni.
Il mio compagno sta affrontando una separazione molto conflittuale, e purtroppo chi sta pagando maggiormente le conseguenze sono le sue figlie di 6 e 9 anni.
Le bambine quando stanno con noi sono felici, spensierate, libere di essere se stesse, e ogni secondo è dedicato a loro (due volte a settimana e weekend alterni), il problema nasce quando stanno con la mamma, che seppur abbia un compagno da ormai quasi un annetto (e loro non lo sanno né lo conoscono), il suo obiettivo di vita è distruggere e infangare il papà.
Il mio compagno chiama le bambine ogni sera per sapere com’è andata la giornata e loro sono sempre scocciate, fredde e danno risposte molto secche. Noi abbiamo la sensazione che siano registrate , influenzate, minacciate o in vivavoce ma le volte che abbiamo provato ad indagare, in modo molto discreto, hanno sempre negato ogni possibilità.
La mamma piange miseria ma non rinuncia ai suoi vizi (golf, estetista, parrucchiere, ristoranti), il papà paga regolarmente la sua quota di alimenti e le spese straordinarie.
Un mese fa alle bambine è stato nominato un avvocato che le tuteli a causa di questo conflitto.
Questa mattina i vicini di casa della mamma l’hanno sentita gridare fino in strada e uno si è permesso di registrarla e di girarci il vocale. Quando la bimba più piccola chiede alla mamma se le ha comprato i succhi di frutta lei inizia a gridare, dicendo che non ha soldi perché il papà non paga gli alimenti e quindi lei non può farle mangiare né comprarsi i vestiti.
L’avvocato del mio compagno gli ha detto che lui deve assolutamente chiedere l’affidamento delle bambine. Io sono frenata, da una parte sono d’accordo, per come vengono trattate, dall’altra penso che lei è sempre la loro mamma e un bambino ha bisogno della sua mamma.
Io ho paura, tanta paura. Ho paura di consigliare il mio compagno, di dire o fare la cosa sbagliata.
Ho paura che possano essere messi in mezzo gli assistenti sociali e che alla fine questa “battaglia” non venga vinta da nessuno, condannando le bambine ad una famiglia adottiva o cose simili.
Il mio compagno non ha nulla da rimproverarsi perché le accudisce, le fa giocare, paga tutto regolarmente e non le influenza, non le costringe a pensare ciò che vuole lui o non scarica i problemi da adulti addosso a loro.
Cosa devo fare?
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28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno,
è sicuramente una situazione complicata e il suo ruolo di supporto emotivo e di vicinanza al suo compagno lo è altrettanto. Per quanto riguarda lei non ha nulla da temere, se come descrive, lui è un padre adeguato saranno gli avvocati a consigliarlo e guidarlo negli aspetti burocratici. Per le bambine sicuramente non è una situazione semplice da gestire e il suo compagno ne è consapevole.Per quanto riguarda lei non si esponga e non prenda posizioni che possano in qualche modo essere utilizzate o fraintese. Il suo compagno è fortunato ad avere al suo fianco una persona così attenta e preoccupata per lui e sono certa che lei riuscirà a stargli vicino e a dargli la forza per fare la cosa più giusta.
Cordialmente
Dott.ssa Loredana Luise
1 FEB 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno signora,
Purtroppo spesso accade che quando avviene una separazione questa porti conflitti anche persistenti. Mi sento di dirle, però, che perché un servizio sociale arrivi ad allontanare dei minori dai genitori devono esserci elementi di trascuratezza e disagio molto gravi, ossia che nessuno dei due genitori sia sufficientemente protettivo e capace di accudire i figli. Chiedere l'affidamento esclusivo non implica impedire ai figli di frequentare l'altro genitore, diritto che anzi deve essere preservato, ma affermare di non ritenere l'altro ambiente sufficientemente tranquillo e rassicurante e porsi come figura che invece può prendersi cura dei figli. Arrivare a queste posizioni non è mai semplice, la paura è comprensibilmente alta e altrettanto le emozioni in gioco, ma magari può essere utile farvi spiegare bene dall'avvocato cosa intende chiedere nell'istanza e le motivazioni con cui vi propone ciò. Resto a disposizione per eventuali ulteriori quesiti sul tema. Un saluto.
28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera Chiaretta, la situazione che descrive è davvero dolorosa e distruttiva. Purtroppo in queste situazioni c'è poco da fare se non stare al fianco del suo compagno e sostenerlo in quella che alla fine sarà una dura battaglia legale senza esclusione di colpi. Lei stia al fianco del suo compagno soprattutto emotivamente e ami le bambine, le dia quell'affetto che ora non stanno ricevendo.
Escludo una terapia di coppia (si fa per far riconciliare coppie in difficoltà), purtroppo l'unica "terapia" attualmente possibile è giuridica.
Forse di un sostegno psicologico avranno bisogno le bambine quando la vicenda sarà maggiormente definita.
Per il resto le assicuro che le bambine non verranno prese da nessuna assistente sociale e non verranno adottate.
28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Chiaretta, una situazione veramente dolorosa che sempre più spesso si ripete nelle famiglie separate e chi ne fa le spese sono sempre i minori.
Per quanto riguarda la situazione specifica lasci che il suo compagno si faccia consigliare dai suoi professionisti. Il suo ruolo è supportarlo e dare la disponibilità ma non le consiglio di sbilanciarsi in una posizione, altrimenti diventa parte del conflitto.
Credo che il suo compagno e la moglie debbano fare un percorso di recupero di famiglia perché anche la gestione delle bimbe non provochi squilibri e traumi nelle bambine. Il resto lo fanno i legali. Nessuno darà in adozione le bambine che hanno due genitori... solo nei casi di elevata conflittualità e denunce di violenze tra genitori allora intervengono i servizi sociali.
Per ora le cose rientrano, purtroppo, in un normale ( si fa per dire) conflittualità e revenge di coppia. Ci vogliono dei buoni legali. Rimango a disposizione per qualsiasi cosa. Buon tutto
dot.ssa SC
28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Chiaretta,
mi dispiace per la situazione che sta attraversando.
Resto disponibile se vorrà crearsi uno spazio suo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio questa situazione complessa e delicata.
Cordiali saluti.
28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Chiaretta,
Comprendo il suo disagio. Ad ogni modo la problematica è delicata e la decisione spetterebbe ad una commissione preposta alla valutazione. È necessario chiedersi quale sia il bene migliore per i figli. L’incolumità fisica è psichica è una priorità.
Il suo ruolo può essere di supporto al suo partner che immagino avrà dei consulenti legali a cui si sta rivolgendo. Non le consiglio di sbilanciarsi in una decisione che spetta ai genitori e a chi li sta guidando professionalmente.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
28 GEN 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Chiaretta, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo comunque che possa essere utile che voi instauriate un dialogo schietto e sincero mediante il quale condividere pareri, opinioni e punti di vista in merito alla situazione riportata al fine di trovare soluzioni utili che possano mediare le esigenze di tutti. E' chiaro comunque che sono decisioni che riguardano i genitori delle bambine: si può solo sperare che facciano delle scelte sane per il bene delle figlie.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
