Ho un rapporto conflittuale con mia madre

Inviata da Donna · 9 lug 2015 Terapia familiare

Buonasera,
Sono una ragazza di 20 anni e vivo a casa con i miei genitori e mia sorella e uno splendido cagnolino. Volevo condividere su questo sito un problema che mi porto avanti da parecchi anni: il rapporto conflittuale con mia madre. Spiego in breve la situazione: da quando sono piccola, o meglio da quando ne ho memoria, con mia madre non c'è mai stato un bel rapporto, anzi in realtà non c'è mai stato alcun rapporto: con me è sempre stata molto severa magari a volte ha anche alzato le mani, ha sempre fatto molta fatica a venirmi incontro in quelle che possono essere le mie esigenze, i miei desideri, le è sempre risultato difficile capirmi, ascoltarmi ( anche se devo essere onesta: non ho mai parlato molto) e non so dire se non ha mai voluto farlo perché avendo opinioni discordanti su praticamente tutto le risultava difficile accettare certi miei pensieri o semplicemente non capisce davvero.
Il rapporto ad oggi è molto conflittuale e peggiora sempre di più: un evento che ha peggiorato sicuramente la situazione è stata la mia operazione di qualche anno fa che l'ha scossa parecchio. È diventata sempre più ossessiva e premurosa in modo fastidiosissimo. Inoltre non andiamo d'accordo Carratterialmente ci scontriamo di continuo non troviamo mai un punto di incontro su nulla e io non ne posso più perche sento che la mia privacy, libertà è completamente minata. Ho il terrore di buttare la mia vita, di perdermi esperienze che vorrei fare e che mi sono impedite solo perchè lei non la pensa come me. La sensazione che provo nei suoi confronti è di odio (non vorrei esagerare) perché non mi sta facendo vivere come vorrei. Ora come ora vorrei solo andarmene di casa per poter vivere la mia vita ma vorrei farlo in un clima diciamo di consenso seppur sicuramente di dispiacere da parte sua. Ovviamente ho solo 20 anni e quindi è anche complicato farlo considerando che studio all'università e non lavoro e vorrei evitare di smettere di studiare per lavorare.. Non so se poi un giorno potrei pentirmene. Però vorrei farlo il prima possibile perché penso possa migliorare sicuramente il mio stato d'animo. Penso che mia madre abbia dei problemi magari di depressione non saprei non sono esperta nel campo ma credo che magari uno psicologo non le farebbe male sicuramente. Cosa mi consiglia di fare?

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Miglior risposta 14 AGO 2015

Cara amica,
Ho passato anni altalenanti con mia madre e ora che l'ho persa nuovi dubbi stanno emergendo. L'ho ritenuta causa della mia infelicità fino all'ultimo e ora rimpiango di non averla stretta e non averle dimostrato più amore. Tu sei in tempo, sforzati di esprimere con calma il tuo parere e poniti degli obiettivi. Forse non siete poi così diverse? Affermare la tua indipendenza significa farle perdere parte del suo ruolo e cioè essere mamma e sentirsi importante per te. Perdonala e abbracciala, ce la farai!

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14 LUG 2015

Buongiorno se pensi che tua madre abbia bisogno di un aiuto in maniera tranquilla potresti consigliarle di farlo e un percorso che ritengo migliore è di intraprenderlo insieme come problematica tra figlio genitore. Pechè ogni decisione che prenderai potrebbe essere sbagliata non mi sento di consigliarti di andar via di casa, perchè in questi casi non vanno dati consigli ma conoscere il problema e cercare di risolverlo, spero di essere stata un pochino di aiuto. Buona Giornata

Dott. Stefania Rossi Psicologo a Viterbo

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14 LUG 2015

Cara Donna, il lavoro sul rapporto con i genitori è qualcosa che può durare molto a lungo, ma i risultati in termini di libertà, serenità ed indipendenza affettiva ripagano del tempo e della fatica. I genitori agiscono sempre con intento positivo, anche se gli effetti a volte sono diversi. Se ci si aspetta che cambino i genitori l'attesa può essere lunga e vana. Ha parlato di odio verso sua madre e non credo che sia esagerata. Dentro ognuno di noi c'è una parte che è stata ferita, frustrata e delusa dai nostri genitori. Quindi è normale e comprensibile che ci sia una parte di lei che prova odio verso sua madre. Di solito si odiano le persone che si amano (o si sono amate) di più e che ci hanno ferito. A questo si aggiunge la rabbia per aver dato loro tutto questo potere ed aver permesso di farci del male.
La strada per la libertà affettiva passa per la presa di coscienza dell'odio verso i nostri genitori e per il perdono. Un percorso terapeutico può risultare estremamente utile per questo. Oppure, se è molto stufa ed ha fretta di risolvere, c'è sempre l'Istituto Hoffman di Milano che propone degli intensivi di 1 settimana in cui ci si può liberare dal passato. Se le interessa vada sul loro sito, troverà anche delle letture interessanti.
Buona giornata.
Dott. Andrea Paschetto

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10 LUG 2015

Cara Donna
la prima cosa che dovresti tentare di fare è quella di recuperare un maggior distacco e autonomia interiore da questa tua mamma "irrisolta" che, dalla tua descrizione, sembra tentare di trovare una modalità materna equilibrata senza tuttavia riuscirci.
Lei magari l'impegno ce lo mette e tuttavia manca di equilibrio.
Tu, invece devi avere molto equilibrio che ti permetterà di vederla nella giusta luce e cioè: lei non sa come farti da mamma e forse non l'ha mai saputo.
Probabilmente in mezzo a tanta conflittualità ti vuole molto bene.
Ti direi di lasciare andare, possibilmente, odio e rancore e concentrarti su di te.
Hai bisogno di recuperare un tuo Centro e di sentire da questo punto quello che desideri fare, quando poi sei certa dell'obbiettivo devi procedere.
Un pochino bisogna anche rischiare di sbagliare altrimenti non si arriverà mai a fidarsi di se stessi.
In un cammino consapevole di prove ed errori potrai "possederti" maggiomente e programmare di vivere una vita anche fuori di casa e con le tue forze.
Ti faccio tanti auguri.
Ah.. è ovvio che un aiuto psicoterapico sarebbe molto utile.
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa-Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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9 LUG 2015

Cara Donna,
hai una madre che ti sta molto vicina e molto lontana, che si prende cura di te in un modo che per te è invadente e fastidioso, che desidera controllare le tue scelte e al contempo fatica a comprendere i tuoi pensieri ed emozioni.

Andare via di casa può essere una buona soluzione per ristabilire gli equilibri, ma è bene che tu non viva la tua scelta come una fuga. Fuggire è mantenere e portare con te il problema.

Per fare in modo che la tua scelta di vivere sola diventi proficua e ti renda serena e autonoma, potresti rivolgerti ad uno psicologo.

Ci scrivi che pensi che tua madre potrebbe trarre beneficio da un lavoro psicologico e, quindi, potresti proporre anche a lei di venire. Naturalmente, se non vorrà, non la potrai obbligare. In quel caso non rinunciare e offri a te stessa un'opportunità.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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9 LUG 2015

Ciao Donna, io parto dalla tua ultima domanda: credo che abbiate bisogno di uno psicologo che segua entrambe, perché il problema che tu ci porti è relazionale; nel migliorare la vostra comunicazione capirete anche i vostri problemi personali che hanno portato a questo.
L'idea di allontanarsi di casa sarebbe un sollievo momentaneo, perché il legame resta e se non funziona creerà sempre dei problemi, di cui non vi libererete solo con la distanza fisica.
L'ansia di tua madre ti sta sicuramente precludendo esperienze che da sola potresti fare, ma sei così giovane che avrai tempo per recuperare tutto; prima di tutto devi recuperare fiducia in te e nel rapporto con lei, in modo da essere più tranquilla nello studio, nello svincolarti dalla famiglia e nel trovarti poi un lavoro e avere un sereno rapporto con chi ti circonda.
Un passo alla volta e torna tutto al proprio posto.

Cari auguri.
Dott.ssa Annalisa Iovane

Dott.ssa Annalisa Iovane Psicologo a Roma

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9 LUG 2015

Cara Donna,

sarebbe interessante indagare meglio la sua storia di vita per ricostruire gli eventi che hanno condizionato la complessità della relazione con sua madre. Sebbene lei veda in sua madre segni di disagio e malessere, in questo momento è lei che lamenta sofferenza quindi è da lei stessa che deve partire. Le consiglio una prima consulenza con uno psicologo in modo da valutare l'eventualità di un percorso terapeutico. L'eventualità che sua madre possa essere coinvolta nello stesso non è da escludere ma è importante procedere un passo alla volta. Dia la priorità al suo benessere in questo momento...

Stia bene

Dott. Guglielmo D'Allocco

Dott. Guglielmo D'Allocco Psicologo a Caserta

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