eternamente indecisa, come scegliere la starda professionale

Inviata da chiara · 12 ago 2013 Orientamento professionale

Buongiorno dottori.
Sono chiara una ragazza di 21 anni dopo essermi diplomata con ottimi voti ho preso un anno di pausa per focalizzarmi meglio su tutte le diverse possibilita che mi si potevano presentare.
Fatto sta che quest'anno mi sono iscritta alla facolta di ostetricia penso la scelta migliore della mia vita . Il problema è avvenuto non con gli esami in cui sono in pari con ottime votazioni ; bensi nel momento della presentazione del corso in cui la docente ha spinto sulle possibili malattie ospedaliere hiv hcv eccetera..e cose abbastanza pesanti sul ambito lavorarivo.
Ciò mi ha portato essendo anche abbastanza se non molto paurosa di natura a fuggire e abbandonare il tirocinio formativo dopo due giorni dopo aver avuto contatto con persone sieropositive. Sono in completa crisi io amo il mio lavoro adoro aiutare la donna in questo momento cosi prezioso informarmi sul argomento ma questa maledetta paura mi frena mi raggela il sangue. Vorrei essrte come tutti gli altri senza paure ma non ci riesco. I miei genitori spingono sul cambiamento del cdl ma io non so cosa fare oltre a questo lavoro. Per favore aiutatemi veramente ne ho estremo bisogno.
Chiara.

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Miglior risposta 23 OTT 2015

Gentile Chiara,
sembra che tu sia sufficientemente motivata per la facoltà di ostetricia ma hai delle ansie ed insicurezze personali che si manifestano come "paura del contagio".
Premetto che adottando gli accorgimenti e le misure di profilassi valide per tutte le attività chirurgiche, il rischio di contrarre infezioni attraverso il contatto con sangue è davvero minimo come in realtà risulta dai dati statistici.
E' invece da suggerirti fortemente un percorso di psicoterapia per approfondire, elaborare e superare le tue ansie che proietti in questo tipo di lavoro.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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22 AGO 2013

Ottima decisione. Buona fortuna. Dr. Cisternino

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20 AGO 2013

Gentilissimi dottori . Io so che questa è la mia strada lo so perche mi emoziono in ospedale affianco a queste donne cosi forti ( sono stata nel reparto di minaccia parto pretermine) la cosa che a me ha abbastanza turbata è stata nelmomento in cui dovevo rifare il letto ospedaliero di paziente hiv+ prima di entrare nella stanza della paziente ho notato essere sporco di sangue e per questo ho adottato l utilizzo dei guanti ma mi sono sentita rispondere di toglierli che è discriminatorio per la paziente
Questo mi ha mandata in confusione da una parte ci hanno inculcato la paura giusta del contagio mentre in ospedale nessuno e dico nessuno se non una dottoressa indossava i d.p.i questo mi mette ansia e agitazione .non capisco perche non possa per quel che posso essere messa in condizioni di sicurezza forse come ho gia sentito dire nei corridoi per il taglio dei soldi negli ospedali ( infatti per trovare il mio paio di guanti sono dovuta andare a ricercarli negli armadietti ) io spero proprio che non sia per quello.
Comunque vi ringrazio ho gia provveduto a prendere contatto con uno psicologo per il 22 agosto . Ma quello che avete detto per me anche se a distanza ha fatto si che fossi piu consapevole di cio che devo fare .
Chiara.

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19 AGO 2013

Cara Chiara,
è normale di avere paura lavorando nel settore della sanità. Ma sia certa che usando tutte le misure di protezione /guanti, maschere ecc.../ lei è proteta e non le sucederà niente. Poi e da porsi la domanda - veramente è quasto il lavoro che vuole svolgere? Le consiglio di parlare con uno psicologo anche una consulenza a volte è sufficente, per poter capire perchè e cosa le impedisce di "liberarsi" da questa indecisione.
Buona fortuna

Dott.ssa Stoyanka Georgieva Psicologo a Omegna

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19 AGO 2013

Gentile Chiara,
potrebbe essere utile per lei fare una consulenza psicologica ed eventualmente un intervento mirato per comprendere come migliorare il suo senso di autostima. Probabilmente questa percezione di se va ad influenzare le sue relazioni con gli altri, siano esse amicali, famigliari ecc.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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19 AGO 2013

Cara Chiara, nella sua situazione potrebbe esserle molto utile un percorso terapeutico con l'ausilio della tecnica emdr. Cordialmente, dr. Cisternino

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16 AGO 2013

Buongiorno, le indicherei di rivolgersi a uno psicologo dell'orientamento scolastico.
Cordialmente, dr. Cisternino

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16 AGO 2013

Buongiorno gentile Chiara,
probabilmente c'è in lei una tendenza ad idealizzare le situazioni tipica dell'adolescenza e ora che sta per entrare nel mondo "adulto" deve fare i conti con le sue idealizzazioni. Il lavoro che ha scelto è meraviglioso ma al di là delle paure di contagio, forse non è consapevole del carico di dolore che anche in parti "normali" andrebbe incontro. La docente spiegandovi i pro e i contro ha attuato una sorta di "selezione" delle candidate al corso di laurea descrivendo l'altra faccia della medaglia, Questo Le può essere utile per interrogarsi sulla sua forza interiore e sulla sua maturità emozionale. Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta de visu per un percorso di psicoterapia individuale preferibilmente di tipo psicodinamico.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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16 AGO 2013

Vi ringrazio per la celeritá nella risposta alcuni se non tutti avete notato che c e anche altro dietro queste paure.
Sono una ragazza estremamente insicura : non ho amicizie dalle scuole medie ne un rapporto idilliaco con la mia famiglia; con mio padre non ho parlato per quattro anni pur vivendo nella stessa casa situazione molto dolorosa perche è stata un suo metodo " terapeutico" per farmi cambiare determinati atteggoamenti di simil gelosia con mia sorella.comunque Volevo ancora enormemente ringraziarvi per quello che avete fatto per avermi ascoltata e per essere un po meno sola .
Grazie ancora.
Chiara.

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14 AGO 2013

Buongiorno Chiara,
la sua reazione è una forma di protezione: lei sta proteggendo se stessa dal dolore e dalla sofferenza. si deve fare i conti con tali sofferenze quando si scelgono delle professioni di aiuto. è capitato a tutti.
le consiglio di rivolgersi ad una psicoterapeuta della sua zona per mettere a fuoco questo aspetto. sono convinta che la sua forte motivazione e un piccolo aiuto siano suff per superare questo ostacolo.

cordiali saluti
dott.ssa Manuela Vecera

Dott.ssa Manuela Vecera Psicologo a Torino

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14 AGO 2013

Gentile Chiara,
alcune professioni, soprattutto quelle di aiuto, mettono i professionisti davanti a situazioni critiche dei pazienti che possono far nascere angosce profonde anche negli operatori stessi ed è importante che lei si sia prima di tutto resa conto di questo suo limite, in modo da potersene prendere cura. E' infatti importante per lei poter perseguire la sua strada professionale, non prima però di aver affrontato le sue paure e le sue ansie insieme ad uno psicoterapeuta che la aiuti ad affrontarle, elaborarle e superarle.
Un cordiale saluto,
dott.ssa Lucia Mantovani, MIlano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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14 AGO 2013

Buongiorno Chiara,
trovo una certa differenza tra il titolo che lei ha dato alla sua richiesta ed il contenuto della stessa: il problema sta nell'indecisione circa la professione o nella paura del contagio? Nel corso di numerosi interventi di orientamento scolastico e professionale ho constatato che è importante partire dai segnali, anche piccoli, di contraddizione tra le percezioni delle persone ed i fatti che esse ci sottopongono.
Oltre a condividere i suggerimenti dei colleghi circa maggiori informazioni sui rischi professionali le suggerisco un percorso, che può essere anche molto breve, di approfondimento sulle sue motivazioni professionali.
Un caro saluto e in bocca al lupo!
Dott.ssa Maria Cristina Zunino

Dott.ssa Maria Cristina Zunino - Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Genova

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14 AGO 2013

La paura del contagio dal punto di vista psicologico rimanda a difficoltà relazionali che parlano di un contagio diverso da quello concreto con cui si presentano. Ne parli con un terapeuta e intraprenda un percorso di conoscenza di sè.
Cordialità

Studio Di Psicologia In Corso Vittorio Psicologo a Torino

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13 AGO 2013

Ciao Chiara, se senti che questo e' il percorso giusto per te non ti direi di abbandonare...
Certamente pero' devi fare qualcosa per superare queste paure (legittime) che ti impedirebbero di formarti a dovere e, un domani, di svolgere la professione.
Potresti rivolgerti alla ASL di competenza o a un privato se preferisci e fare una prima consulenza per definire bene il problema (da quanto tempo e' comparso, che radici ha nella tua storia familiare, etc.); sara' poi il/la collega a consigliarti il percorso piu' opportuno (colloqui di sostegno, psicoterapia, etc).
Tantissimi auguri
Dott.ssa R.M. Scuto

Dott.ssa Rosa Michela Scuto Psicologo a Pontedera

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13 AGO 2013

Gentile signora Chiara,
ci sono diversi colleghi esperti in psicologia dell'orientamento e utilizzano pure test in argomento per saggiare interessi profesisonali preminenti
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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13 AGO 2013

Gentile Chiara,
se il suo timore sta nella paura di contrarre malattie infettive come quelle da lei descritte, dovrebbe cercare a mio avviso di informarsi meglio sulle modalità di contagio. Negli ambienti ospedalieri, una volta che vengono seguiti protocolli specifici per tutelare il personale, non credo ci possano essere difficoltà in tal senso.

Cordiali saluti,
dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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