Dubbiosa per il terapista scelto

Gentile utente, mi spiace leggere di commenti del genere nei suoi confronti, credo che pecchi di professionalità quando si cade in considerazioni estetiche e relative al vestiario. Rispetto alla delucidazioni di come si siano conosciuti i suoi genitori, onestamente penso l'abbia vissuta sulla difensiva, ma considerati i precedenti, è fisiologica una risposta del genere da parte sua.
In ogni caso, il processo di cambiamento passa soprattutto attraverso il canale (indispensabile) dell'alleanza terapeutica. Per cui se crede che non ci siano le condizioni personali di relazione con l'attuale terapeuta può non solo parlargliene in questo senso, ma anche valutare altri professionisti degni di tale nome.
Le auguro il meglio

Gentile utente,

in merito ai suoi dubbi relativi al terapista scelto, ci preme comunicarle che ciò che rende efficace una psicoterapia è l'alleanza terapeutica; significa che paziente e terapeuta si riconoscono reciprocamente nei loro rispettivi ruoli di psicoterapeuta e paziente all'interno di un setting predefinito e stabile, in funzione di uno scopo condiviso. Ogni qual volta questo non accade o l'alleanza terapeutica risulta esser debole la psicoterapia rischia di non aver i risultati sperati. Nella speranza che possa riflettere anche sul suo ruolo all'interno della psicoterapia stessa prima di cambiare specialista.

Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Mia cara deve sapere che l'alleanza terapeutica è fondamentale per il buon esito del lavoro. Il suo atteggiamento critico nei confronti della collega denota una crisi nella relazione dalla quale può provare ad uscirne informando la sua terapeuta del disagio sperimentato durante la seduta. Prima di prendere la decisione d'interrompere l'ha invito ad esporre in modo esplicito le sue sensazioni ed emozioni e come queste interferiscono nel rapporto, questo potrebbe portare alla scoperta di aspetti interessanti su cui lavorare.
Auguri
Dott.ssa M.A. Consalvi
Studio Roma/Online

Gentile Selvaggina89, il suo fastidio con il suo terapeuta, è una cosa che deve essere affrontato. L’alleanza terapeutica, la reciprocità dei ruoli deve essere costruita sin da subito. Le consiglierei di parlarne, e se la risposta non la soddisfa allora sarà il caso di cambiare terapeuta e metodo seguito. La sua percezione e soddisfazione per il buon fine prefisso è importante. I modi di esprimersi, i tempi e le modalità relazionali debbono essere chiarire sin da subito. Spero di esserle stata utile. Mentre resto a sua disposizione per chiarimenti o per quanto ritiene,
Cordialmente La saluto

Dr.ssa Maria Meledandri

Gentile utente, sembra che per poter essere la sua terapeuta, ci si debba sottoporre ad una serie di valutazioni
molto severe e, solo se si supera l'esame , possiamo aspirare a tale ruolo. Ha numerato le molte criticità che ha
riscontrato nella collega, e chiede conferma ad altri per essere sicura di aver fatto la scelta giusta.
Dal momento che chiede dei pareri, a riguardo, le comunico il mio. Personalmente, non vedo nell'atteggiamento della
professionista, alcun comportamento inadeguato, ma comunque questa è una questione che riguarda lei e soltanto lei.
Provi a cambiare professionista, magari si trova meglio, oppure rivede le sue idee e torna da quella precedente.
Le faccio tanti auguri.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Salve,
È importante affrontare tutte le questioni che ha posto direttamente con la sua terapeuta. La invito perciò a parlarne con lei in modo onesto e sincero.
Saluti

Dr Mariano Casella

Gentile Selvaggina,
Le suggerisco di parlare di queste cose cona sua psicologa direttamente in modo che possiate chiarire e valutare insieme come procedere.
Se poi non si trova bene può pensare anche di cambiare terapeuta, può capitare che con la persona che scegliamo non ci si trovi bene, non è un fallimento, succede.

Un caro saluto

Luisa Fossati

È importante ricordare che la terapia dovrebbe essere uno spazio sicuro e rispettoso in cui ti senti ascoltata e compresa. Se non ti senti così, è assolutamente appropriato affrontare il problema. Prima di tutto, ti consiglio di esprimere i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni alla tua terapeuta. Puoi farlo durante la tua prossima seduta, spiegando con calma e chiarezza come ti sei sentita a causa dei suoi comportamenti. Un buon terapeuta dovrebbe essere aperto a ricevere feedback e a discutere su come migliorare la terapia. Comunicando apertamente, potresti essere in grado di risolvere questi problemi e continuare la terapia in modo più efficace. Se, nonostante la discussione, continui a sentirti scomoda o non rispettata, potrebbe essere il momento di considerare un altro terapeuta. Non c'è nulla di sbagliato nel cambiare terapeuta se ritieni che la relazione terapeutica attuale non stia funzionando. Non significa che hai fallito, ma semplicemente che stai cercando di migliore. La relazione terapeutica è fondamentale per il successo della terapia, e se non c'è un buon rapporto o non ti senti a tuo agio, può essere difficile fare progressi.
Ricorda, il tuo benessere è la priorità più importante.

Gentile Selvaggina, lo spazio di terapia personale è il suo spazio e come tale dovrebbe farla sentire al sicuro e libera di esprimersi nelle sue fragilità, nello portare i pensieri negativi e tutto ciò che avrebbe 'timore' ad esternare. Fondamentale risulta perciò l'alleanza terapeutica ovvero la fiducia ed il desiderio di condividere parti di Sé intime e private. Tutti noi facciamo scelte e a volte possono risultare poco calzanti rispetto a ciò che si pensava e/o voleva (...) nel suo caso considerare 'l'abbandono della sua terapeuta come un fallimento' mi porta a chiederle quanto importante sia l'essere perfetta e cercare la perfezione nell'altro (...) Da una parte quindi mi sento di suggerirle di parlarne con la collega e dall'altra di chiedersi cosa vuole dalla sua terapia personale. La decisione, qualsiasi essa sia, è sua e come tale sarà sicuramente la migliore possibile per quello specifico momento. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa