Dubbi sulla durata della Psicoterapia

Inviata da Fringe · 25 giu 2013 Orientamento professionale

Buongiorno a tutti,
dopo un percorso di terapia di circa un anno, ho iniziato ad avere una serie di dubbi su quanto/come/se tale terapia potesse giungere a qualche risultato in tempi ragionevoli. Il tutto, più che sul tipo di terapia, verte soprattutto sulla persona dalla quale sto andando.
Mi rendo conto che in materia ci si muove in una giungla di orientamenti, modi di fare, usi, costumi molto diversi, ma proverò ad ottenere comunque qualche parere.
La situazione in cui sono è di sostanziale buco informativo: leggo di moduli per la privacy da firmare (che non mi ricordo di aver avuto), discussione iniziale di percorso/durata ipotetica, ecc.. (che non è mai stata svolta), chiarimenti "in itinere" (che ho avuto, parziali, solo dopo mia insistenza).. Ovviamente ho provato a parlare di ciò con la persona in questione e tutto quello che ho ottenuto è stato "Prima di almeno un paio d'anni di solito nessuno raggiunge risultati apprezzabili". Punto. Per il resto ho sbattuto contro una parete di gomma.
Al di là di alcuni dubbi che ho sulla totale "trasparenza" di questa persona, riconosco che comunque talvolta ha saputo suscitarmi riflessioni profonde e aprirmi nuovi punti di vista.
La domanda finale (e che forse dovevo pormi all'inizio) è: quanto è vero che per forza la terapia debba durare così a lungo e quanto è giusto continuare nell'indefinitezza, anche dato il fatto che, come direbbe il Gabibbo, "so' palanche"?
Grazie mille!

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Miglior risposta 26 GIU 2013

Buongiorno gentile Fringe,
indipendentemente dall'approccio psicoterapeutico seguito è ENTRO i primi sei mesi che è possibile riscontrare gli effetti positivi (aumento del benessere psicologico, abbandono dei sintomi più invalidanti, maggiore capacità relazionale, miglioramenti nella sfera lavorativa e/o di studio, maggiore benessere fisico ed energetico) di una psicoterapia e questo lo affermo in base alla mia esperienza clinica. Forse la sua terapeuta intendeva dire che entro due anni Lei potrà constatare il consolidamento del suo benessere di vita? Lei ora riscontra giovamenti sostanziali nella sua vita? E' opportuno che parli con la terapeuta dei suoi dubbi richiedendo anche una valutazione intermedia sul suo percorso. E' un suo diritto.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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26 FEB 2016

Buonasera Fringe,
per quanto riguarda la durata del percorso dipende molto dall'orientamento del terapeuta ma anche dai bisogni iniziali e da quelli emergenti lungo il percorso. In generale solitamente entro i primi sei mesi dall'inizio della terapia è possibile riscontrare effetti positivi.
Le consiglierei di confrontarsi con il suo terapeuta rispetto ai dubbi relativi al suo percorso terapeutico: la fiducia nel professionista è elemento imprescindibile della relazione terapeutica e dell'efficacia del trattamento.
Cordialmente
Dott.ssa Martina Valdemarca

Dott.ssa Martina Valdemarca Psicologo a Torino

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1 LUG 2013

Buongiorno,
i pareri sono eterogenei perché i vertici osservativi sono diversi e l'uomo è un essere complesso. Tuttavia ci sono dei punti in comune...se ci si apre a un'ottica a 360° sia da parte nostra che dei lettori.

Spero che alla fine prenda la decisione che possa aiutarla ad aumentare il suo stato di benessere e ciò vuol dire anche affrontare strade tortuose.

Cordiali saluti.

Dr. ANtonio Cisternino

Anonimo-128762 Psicologo a Torino

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1 LUG 2013

La fiducia è un aspetto essenziale del lavoro terapeutico. E' vero che non si può fare una stima (in senso di durata) a priori ma comunque il terapeuta ha l'obbligo della chiarezza e della trasparenza. Credo che indipendentemente dalle cose buone che può aver raggiunto nel suo lavoro terapeutico sia fondamentale affrontare con il professionista la questione "sento che ci sono delle cose che non vanno e che portano a minare la fiducia nel lavoro terapeutico". Tutto ciò potrà essere oggetto di riflessione reciproca e poi non si dimentichi che è sempre lei a decidere se seguire o meno il tipo di intervento o se è il caso di tentare altre strade.

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27 GIU 2013

buongiorno Fringe
le psicoterapie hanno durata variabile a seconda dell'orientamento e delle problematiche.
mi sembra che lei nutra dei dubbi sul suo percorso e che ci siano anche delle questioni legate alla fiducia. le consiglio di essere molto chiara e diretta con lo specialista: il confronto è molto terapeutico.

cordiali saluti
dott.ssa Manuela Vecera

Dott.ssa Manuela Vecera Psicologo a Torino

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26 GIU 2013

Gentile Fringe,
la durata di un percorso terapeutico dipende dalla diagnosi e dagli obiettivi che si indendono raggiungere.
Già dai primi mesi sono tangibili i primi risultati: diminuzione della sintomatologia riportata.
Tuttavia è essenziale che lei possa affidarsi al suo terapeuta, la invito dunque a chiedere delucidazioni sul progetto terapeutico.
Cordiali saluti,
Raffaella Orlando

Dott.ssa Raffaella Orlando Psicologo a Napoli

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26 GIU 2013

Caro fringe
La durata della terapia dipende dal tipo di orientamento utilizzato dal terapeuta e soprattutto dagli obiettivi concordati all'inizio della terapia in fase di assessment. Una volta raggiunti si può fare un punto della situazione e magari trovarne altri. È difficile dare un tempo di scadenza alla terapia, molto dipende anche dal tipo di problema riportato.

Dott.ssa Rossella Boretti Psicologo a Prato

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26 GIU 2013

Condivido la sua perplessità, per il trattamento non ben definito, più che sulla sua lunga durata, lavorerei sulla definizione di cosa state facendo e non sul tempo che possa richiedere, poichè è soggettivo e cambia di volta in volta. ( N.B. non ci dice che modello segue).
Nel mio caso posso dirle che gli sblocchi arrivano spesso entro sei sette incontri, e che il consolidamento successivo può necessitare di molti mesi, è anche vero che mi occupo di casi clinici e quando si lavora su aspetti relazionali-affettivi le cose cambiano radicalmente.
In ultimo se non trova giovamento ne parli con il suo terapeuta ed eventualmente si rivolga ad un altro che corrisponda maggiormente ai suoi bisogni.
Cordiali saluti
Dr. Cristian Sardelli

Cristian Sardelli Psicologo a Firenze

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26 GIU 2013

Avevo premesso che sapevo di addentrarmi in una giungla, e infatti i pareri che ho ottenuto sono abbastanza eterogenei: ottima cosa. Cercherò di rispondere in un unico post un po' a tutte le osservazioni.
Contratto terapeutico: e chi l'ha mai visto? Gli obiettivi ci sono, tutto il resto è lasciato molto alla giornata; la cosa che mi fa pensare è il perchè, se anche dietro ci fosse un "progetto" (e spero che così sia), non posso esserne messo a conoscenza.
È sicuramente un problema di fiducia: in un ambito cooperativo sono previste collaborazione e interazione; se la persona con cui collaboro offre, a domande legittime, risposte degne del miglior oracolo greco, non vedo quanta cooperazione ci sia. La questione l'ho già affrontata più volte a chiare lettere, ma evidentemente ci sono cose che non possono essere rivelate..mah!
Non è una questione solo di durata, ma anche di efficacia e, soprattutto, di rapporto professionista-cliente sul quale, evidentemente, non ho alcun appiglio per valutare ed ho domandato ad altri professionisti (con tutte le difficoltà che una descrizione di poche righe può comportare).
Mi sto solo chiedendo quanto serva proseguire il cammino con questo rapporto di fiducia un po' rovinato dalla non-comunicazione, con però, dall'altro lato, la volontà di non gettare al vento quello che già è stato fatto finora.
Grazie ancora a tutti per l'attenzione!

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26 GIU 2013

Gentile Fringe, al di là dell'adempienza burocratica, che sì, a volte è lasciata un pò in secondo piano dal professionista, è sul terreno dell'indefinitezza che ci muoviamo ed ottenere risposte chiare e definite è direi impossibile. Concordo comunque perfettamente con la collega quando sostiene che prima di un paio di anni è difficile ottenere risultati apprezzabili. Non si lasci fuorviare e continui il suo percorso. Cordiali saluti. Dott.ssa S. Orlandini

Dott.ssa Sabina Orlandini Psicologo a Torino

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26 GIU 2013

Gentile Fringe,
la durata della terapia dipende dal modello di riferimento del professionista. Alcuni orientamenti sono brevi, altri di media durata altri, ancora richiedono un periodo maggiore. Comunque due anni mi sembrano eccessivi per ottenere dei passi in avanti.
Il modulo della privacy va firmato all'inizio del percorso e contestualmente vengono fornite informazioni sulla durata (almeno orientativa) e sulle modalità con cui si sviluppa il percorso (tipo di approccio) e vengono stabiliti congiuntamente alla persona gli obiettivi terapeutici (problema da risolvere). I chiarimenti in itinere costituiscono un feedback che può essere dato dal terapeuta o richiesto dal paziente.
Pertanto, può imporsi con questo professionista per ottenere quanto lecitamente ed eticamente le spetta di sapere, in quanto ciò è un preciso dovere dello psicologo/psicoterapeuta.
Cordialmente
Dott.ssa Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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26 GIU 2013

Credo che lei si stia interrogando sul tema della fiducia, sull'affidarsi o meno ancora a questa persona. Ma una componente importantissima della relazione terapeuta cliente è la libertà e non mi sembra che lei si senta così libero. Ne parli con il suo terapeuta, la terapia è un processo che si costruisce in due e se lei non si sente co-costruttore, partecipe al suo percorso di cambiamento, deve sentirsi libero di affrontare l'argomento ogni volta che ne sente il bisogno.

Dott.ssa Luisa Contrafatto Psicologo a Lissone

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26 GIU 2013

Egregio signor Fringe,
la durata della psicoterapia dipende da:
la diagnosi e dai risultati della valutazione clinica
l'approccio terapeutico (ad esempio: solitamente le terapie ad orientamento psicodinamico sono più lunghe di quelle ad orientamente cognitivo comportamentale)
comunque prima di intraprendere un percorso di psicoterapia di solito si concorda (anche per iscritto, se richiesto) un piano terapeutico con obiettivi e scadenze in modo da sapere anticipatamente quali saranno i tempi di cura. In ambito cognitivo comportamentale ciò viene fatto con un "contratto terapeutico ".
Infine eventuali dubbi vanno discussi col proprio terapeuta e eventualmente con l'Ordine professionale degli psicologi
dr paolo zucconi, psicoterapeuta e sessuologo comportamentale a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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26 GIU 2013

Gentile Fringe,
la psicoterapia ha un tempo che varia da paziente a paziente. Certo è che anche se un paziente ha 20 anni o 50 non si possono racchiudere in qualche mese di terapia...sarebbe riduttivo...è un percorso che ha bisogno di tempo per essere produttivo...altrimenti sarebbe come voler far nascere e crescere un fiore in fretta e in realtà questo ha i suoi tempi di maturazione. Rispetto alla trasparenza e all'informazione questo è essenziale all'interno della relazione terapeutica..quindi esiga il consenso informato e chiarimenti rispetto al tipo di approccio applicato.

Cordialmente,

Dr. Antonio Cisternino

Anonimo-128762 Psicologo a Torino

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