Depressione post rifiuto

Inviata da Giovanni · 9 lug 2018 Depressione

Da qualche tempo vivo uno stato depressivo a causa di un rifuto amoroso.. vissuto peró l'anno scorso. Spiego: a meta febbraio 2017 conosco tramite app di incontri una ragazza che si mostra interessata a me, usciamo per conoscerci e iniziamo una frequentazione in cui avviene del sesso già dopo pochi giorni. Nonostante sia un over 30, in passato ho avuto solo esperienze pay molto tardive a causa di uno stato mentale fobico e aspetto fisico pessimo, aggravato anche da problemi familiari seri. Queste mie fobie mi hanno portato prima ad abbandonare gli studi e a nkn avere mai un lavoro serio e duraturo. Qualche anno fa dopo una seria batosta familiare però ho intrapreso percorso di miglioramento personale, che mi ha portato a dimagrire ed essere più loquace, socievole, riprendere gli studi, non mi vedo più 'brutto' ma un ragazzo diciamo normale, un po' timido forse ma non in maniera patologica. Questa è stata la mia prima ragazza e per me è stata grande fonte di autostima esserci riuscito, purtroppo dopo quella prima notte ne è seguita solo un'altra dove sono stato fisicamente inadeguato, da lì il rapporto si è raffreddato e sebbene ci siamo visti ancora nel corso di marzo, non abbiamo più fatto nulla fintanto che ad aprile nell'ultimo incontro, ha mostrato ritrosia al mio bacio, dicendomi il fatidico.. siamo amici. Da allora non l'ho più vista, la presi male a dire il vero, provai subito a conoscerne altre ma senza successo, con lei ci siamo sentiti sporadicamente per messaggio ma la magia era finita. Inoltre mi accorsi che era di nuovo su varie app di incontri, in una in particolare vidi la data di iscrizione pochi giorni dopo il nostro saluto. Dopo questa scoperta, e anche considerando certi messaggi che mi inviava.. il tenore erano lamentele sul fatto che non la voleva nessuno e cosi via, cosi decisi di cancellare numero e contatti, perché mi sentivo preso in giro, sbirciando però sempre il suo profilo facebook e così via. Una vera ossessione, fintanto che ad aprile di questo anno la vedo in foto impegnata con un ragazzo nuovo. Improvvisamente mi è salita una tristezza incredibile che vivo ancora oggi, sveglie piangendo, giornate passate a letto, lunghi giri girovagando in auto, insonnia notturna , spese non oculate, mancanza di passioni e cose del genere. Per fortuna lo sport mi tiene vivo e non ho mollato, anche un paio di viaggi che ho fatto mi hanno risollevato. Ma anche se è passato più di un anno mi sento completamente svuotato dalla sua assenza, ho conosciuto altre ragazze ma senza combinare nulla, sono ritornato allo stato interiore che avevo anni fa. Dovrei studiare e cercare lavoro ma non faccio nulla e quando provo ad aprire i libri dopo 5 minuti chiudo. Temo che mi abbia mollato per la mia scarsa inesperienza relazionale e sessuale che é sicuramente emersa, e mi odio per questo. Purtroppo ho fatto fiasco, e sono anche poco dotato. Le ho anche riscritto per dirle come mi sentivo, e si è stupita che ci tenessi cosi tanto, e dispiaciuta di avermi ferito, proponendomi di sentirla se avessi voglia.. La penso di continuo, inoltre in famiglia non dico una parola, già era cosi da prima ma sono peggiorato, con mia sorella non parlo da mesi.. non sta in casa ma poco distante. amici sempre meno visto che qualcuno convive, altri sono andati all'estero,e abbiamo in casa una situazione legale seria che dura da anni e non si sblocca. Mi alzo la mattina e cerco di fare passare la giornata. Vorrei risentirla di nuovo, ma temo di risultare patetico,e ho sentimenti contrastanti, da un lato mi piace ancora molto e mi mancano i momenti con lei e sono ancora incredulo, dall'altro la detesto per come mi ha escluso dalla sua vita e la considero una persona superficiale. Tra l'altro non è una "bella" ragazza in senso canonico, quindi mi sento ancora più rifiutato da questa cosa (fosse stata una richiestissima e contesa avrei capito di più.. anche se a me piaceva moltissimo) rivedersi è escluso se non in amicizia, sembra felicemente impegnata,con uno della sua cerchia di amici, piu giovane, lavora, non potrebbe mai mollare questa sua nuova vita, e io comunque nel mio stato non potrei renderla felice, ne sono ben consapevole. Ma non è questo il punto visto che mi aveva mollato ben prima.. ora mi sento inadeguato e buttato via, per lei è stata solo una avventura, per me il primo amore e anche la prima delusione, mi sento incapace di fare qualunque cosa e di fidarmi di nuovo di qualcuna, queste cose dovrebbero succedere in adolescenza, nel frattempo tra qualche mese per me saranno 36 anni, i miei coetanei vanno a convivere e comprano casa....

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Miglior risposta 11 LUG 2018

Gentile Giovanni,
comprendo il suo disagio e la sofferenza per la chiusura di una relazione per lei sicuramente molto importante.
Lei attribuisce il fallimento a difficoltà nella sfera sessuale, che hanno modificato la relazione e peggiorato la sua autostima, sviluppando una sensazione di totale inadeguatezza
Tuttavia, lei è sicuramente un ragazzo con delle risorse che ha già utilizzato, come diceva, attraverso un percorso di crescita personale che l’ha portata a superare numerose difficoltà.
Valuti la possibilità di concedersi nuovamente uno spazio psicologico di ascolto, per capire quali possano essere le dinamiche disfunzionali e per individuare adeguate strategie per nuovi investimenti affettivi.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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10 LUG 2018

Gentile Giovanni,
Descrive una situazione di abbandono dove alla perdita si aggiunge una forte delusione nei confronti della ragazza desiderata e angoscia per il tuo futuro. Credo che in terapia avrà modo di compiere una elaborazione utile alla organizzazione delle tue priorità e alla elaborazione di questioni che da anni probabilmente sono rimaste in sospeso.

Da quello che scrive sembra possedere buone capacità di far fronte alle difficoltà e a uscire come ha fatto in passato da situazioni di stallo. Ciò che non ha potuto fare, ma nessuno può riuscirci con le sole forze, è stato modificare quella parte di sè che rimane nel suo "punto cieco"

Rimango a disposizione.
Dott.re Claudio Lorenzetto
Psicologo psicoterapeuta

Dott.re Lorenzetto Claudio Psicologo a Ferrara

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10 LUG 2018

Buongiorno Giovanni,
Da quello che scrive questo rifiuto è stato davvero importante e ha di nuovo stimolato insicurezze e paure antiche che negli ultimi anni erano sopite.
Ha lavorato molto per se stesso, per stare meglio e per prendersi cura di sé e queste sono le basi della sua "casa" e della sua solidità emotiva. Forse ora potrebbe concedersi uno spazio di ascolto più profondo che la aiuti a superare questo rifiuto e tutte le paure e blocchi emotivi che ha descritto.
Con un buon lavoro terapeutico, la invito a cercare un terapeuta EMDR vicino a lei, può piano piano rimettersi in gioco e prepararsi al suo prossimo incontro senza rischiare di sentirsi così ferito e bloccato.

Spero di averle risposto,
Buona giornata.

Camilla Marzocchi
Bologna BO

Dott.ssa Camilla Marzocchi Psicologo a Bologna

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10 LUG 2018

Caro Giovanni,
Hai scritto davvero molto e mi hai aiutato a farmi un'idea anche se ovviamente mancano fin troppi elementi per darti una risposta che possa essere esaustiva.
Ad ogni modo provo a dirti qualcosa. Sembra che tu abbia avuto un passato molto turbolento e certamente ha lasciato parecchie cicatrici ma nel complesso sento di dirti che ti hanno fatto maturare anche se a costo di molta autostima. Da quel che dici sembra che il cambiamento nella relazione sia stato causato da una defiance sessuale che hai caricato con tutti i tuoi timori e l'atteggiamento di chi pensa di deludere gli altri e se stesso. Non si capisce se anche la ex compagna abbia sperimentato la serata come un problema insormontabile ma sento che tu lo hai fatto e forse hai esagerato nel pensarla così. Sembra anche che in realtà la ragazza non abbia vissuto la relazione in modo così pessimo e pare abbia lasciato un canale aperto anche se, comprensibilmente, ti periti ad usarlo. Non so se, dati i problemi passati di cui parli, tu abbia già affrontato un percorso di psicoterapia ma vedo che cerchi aiuto e che non vuoi mollare e questo è l'atteggiamento giusto per migliorare il proprio benessere. Ti invito a sentire uno psicoterapeuta perché, a parte la situazione specifica, mi sembra che tu abbia difficoltà nel riconoscerti i successi e nel non autosabotarti. Con un percorso di terapia potresti comprendere le modalità con cui ti approcci agli altri, a te e al mondo e magari imparare nuovi metodi laddove lo riterrai necessario. Ci sono poi da affrontare tutti i problemi legati al passato. Iniziare una terapia è, secondo me, la parte più difficile, poi sarete in due a remare insieme e le cose dovrebbero risultare più fattibili.
Un caro saluto,
Se serve resto a disposizione,
Marco Tagliagambe
Psicologo e psicoterapeuta (Firenze, Empoli, Ponte a Egola).

Dott. Marco Tagliagambe Psicologo a Empoli

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