Concentrazione nulla durante la guida

Inviata da Francesca · 27 ago 2017 Ansia

Salve,
come da titolo mi trovo ad affrontare una situazione che, rispetto ad altri problemi può sembrare meno grave, ma non so come gestire.
Per anni sono andata in giro in bicicletta, a piedi o con i mezzi senza grossi problemi, ma ora a 29 anni ho deciso di fare almeno un tentativo per prendere la patente, visto che con gli anni che passano potrebbe essere utile.
Ho passato subito l'esame di teoria senza errori. Anche lì, ho dovuto aspettare un po' più del previsto perchè sono stata presa da un'ansia molto più forte di quella che sono abituata ad affrontare, tanto che facevo fatica ad andare anche in posta senza dover scappare fuori, e ho dovuto riprendere del bromazepam che non toccavo da molto, e che ho smesso pian piano in seguito.

Passa qualche giorno e l'ansia sembra essere tornata a livelli "normali", tanto che penso che fosse solo un periodo di crisi dovuto all'esame, ma nel momento in cui mi metto alla guida prende un'altra forma.
Mi ero aspettata sicuramente di avere mani tremanti (a volte mi capita quando pago in un negozio), gambe molli, batticuore...e già pensavo "se succede, respira e concentrati sulla strada", invece niente di tutto questo, tanto che mi sono sinceramente stupita di quanto poco effetto mi avesse fatto la prima guida, tranne che per la strana sensazione di stanchezza mentale.
Faccio le prime tre guide e le cose vanno discretamente; i filmati che avevo visto prima si rivelano utili e gli errori ci sono perchè devo imparare da zero mi dico, poi le cose peggiorano e ora mi ritrovo a fare i conti con una spaventosa mancanza di concentrazione.

Sono alla nona guida e ormai va sempre così: per i primi 10 minuti tutto va bene, poi comincio a fare fatica a concentrarmi, come se non fossi del tutto presente: non riesco più a tenere d'occhio tutto quello che c'è attorno a me e faccio errori stupidi, ma che guidando da sola potrebbero ammazzare qualcuno.
Confondo gli indicatori di destra e sinistra, dimentico di guardare se arriva qualcuno o guardo un sacco di volte finchè qualcuno non spunta davvero, non riesco a valutare gli spazi nè la distanza dagli altri e non c'è una manovra che mi venga naturale, sono lenta ed impedita, e ieri mi è capitato per due volte di dimenticarmi dove l'istruttore mi avesse detto di andare due secondi prima.
E' come se ascoltassi quello che mi viene detto senza però riuscire a capirlo del tutto oppure come se guardassi senza vedere davvero.
M'impegno perchè so che è l'unico modo per far pratica, e cerco di concentrarmi sulle cose che so fare, ma il problema è che verso la fine della guida sembro incapace anche di quelle.

Non so se questo sintomo è amplificato perchè sto svolgendo un'attività molto più pericolosa (e nuova) del solito, non mi è mai capitato in bici di distrarmi fino a non rendermi conto di cosa stessi facendo. Eppure io pratico attività che richiedono concentrazione: fitness, yoga, decoupage, lettura.

Non posso dare la colpa nè all'istruttore che è calmo (anche se sta iniziando un po' di frustrazione nei miei confronti), nè a pressioni esterne, visto che è stata una mia scelta.

Mi rifiuto di credere di essere una totale incapace, ma dopo ogni guida sono mentalmente svuotata e per il resto del giorno ho mal di testa, sono stanchissima e mi sembra di essere sulle nuvole.
Mi sono presa una pausa per qualche giorno, ma non so dove sbattere la testa, ho anche pensato di riprovare con le gocce, ma non credo aiutino molto a concentrarsi...

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Miglior risposta 29 AGO 2017

Gentile Francesca, da quanto ci racconta, sembra esserci un problema molto evidente e significativo relativo alla sfera del Controllo, che funziona, a quanto pare, in maniera particolarmente rigida e che, con ogni probabilità, è anche alla base dei suoi disturbi ansiosi.
Le ragioni e le origini di un così rigido Funzionamento sono senz’altro rintracciabili nella sua storia antica personale, che andrebbe perciò compresa e approfondita, a partire dall’infanzia.
E’ normale, in questo quadro, il suo sentirsi bloccata e incapace rispetto al compito richiesto, poiché l’ansia, a questi livelli, può portare facilmente ad una sorta di inibizione temporanea delle proprie capacità mentali (nel momento in cui si richiede la performance si intende), in questo caso della concentrazione. Non si tratta quindi, chiaramente, di una incapacità vera, piuttosto è vero e reale il blocco che si avverte e si manifesta in quel momento, poiché l’emotività prende il sopravvento sull’attività intellettiva e cognitiva. Del resto, anche il mal di testa, la stanchezza e la sensazione di vuoto che lei avverte dopo le guide, sono la logica conseguenza della fatica fisica ed emotiva che il suo organismo ha dovuto fare in quel momento, e quindi ne rappresentano un crollo.
A mio avviso dunque, e al di là dell’obiettivo patente, sarebbe opportuno e fondamentale per lei affrontare i suoi problemi alla radice; per far questo, oltre agli eventuali farmaci, diventa necessaria la psicoterapia e io le suggerisco l’approccio Funzionale-corporeo (che inquadra e cura ogni situazione tenendo conto della complessità dei meccanismi psico-corporei).
Non si scoraggi perciò, perché se ne può venire a capo.
Resto a disposizione, cari saluti





Dottoressa Chiara Aruta Psicologo a Napoli

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28 AGO 2017

Salve Francesca,

Le sensazioni che descrive possono tutte essere riconducibili all'ansia che a volte si manifesta con sudorazione e tachicardia, a volte con un senso di estraniamento o distacco che ci fa sentire distratti o incapaci di tenere l'attenzione a quello che facciamo.
Può essere legata alla paura di perdere il controllo, o alla paura di non farcela, per ognuno è diverso e andrebbe approfondito in colloquio.

Vista la sua determinazione e motivazione a migliorare, le consiglio di fare qualche incontro con un terapeuta cognitivo comportamentale che la aiuti a gestire l'ansia e a comprenderne l'origine.

I farmaci possono essere molto utili a dare sollievo, ma sono efficaci solo se accompagnati da un percorso terapeutico che sblocchi le cause della sua insicurezza. A volte basta poco lavoro terapeutico per stare meglio.

Disponibile per eventuali dubbi o domande,
Le auguro una buona giornata.

Camilla Marzocchi
Bologna BO

Dott.ssa Camilla Marzocchi Psicologo a Bologna

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