Come sopravvivere alla morte di una nonna
Salve, sono una ragazza di 23 anni. Credo di aver sempre vissuto in una famiglia atipica. I primi 8 anni della mia vita gli ho vissuti con mia mamma e mia nonna, successivamente i miei genitori si sono sposati e ci siamo trasferiti tutti e quattro in una nuova casa. Mia nonna si è trasferita con noi a causa della sua salute precaria. Lei è sempre stata il pilastro della mia vita, è l'unica ad avermi insegnato i valori della vita, ad avermi dato forza, coraggio e speranza quando ne ho avuto bisogno. Per me lei è tutto. Con mia madre ho un bel rapporto, ma è come se la vedessi più come una sorella che come madre. Riversa su di me tutti i suoi problemi e le sue ansie (principalmente riferite al rapporto instabile con mio padre) ed è come se aspettasse da me la cura ad ogni male. Il rapporto con mio padre è tutt'altro che sereno, non sono quasi mai d'accordo con il suo modo di agire o di pensare. È una persona che reputo ambigua, irrispettosa, privo di empatia o sensibilità. Quando sento la sua voce è come se mi passassero davanti tutti questi 23 anni dove da lui non ho mai avuto niente, se non dispiaceri, problemi e insicurezza. La sua poca sensibilità e il suo poco rispetto si vede soprattutto in questo momento, infatti la malattia di mia nonna è arrivata al suo stadio terminale e mio padre non ci ha pensato due volte ad approfittare della situazione per tradire mia madre, così come non ci ha pensato due volte a dirmi che questa è casa sua e se mia mamma, mia nonna e io ci viviamo dobbiamo rispettare le sue regole. Ci prendiamo ancora cura di mia nonna personalmente e principalmente mia madre e io; ogni giorno che passa sono qui a chiedermi: come farò senza di lei? Dentro di me sento che se voglio sopravvivere l'unica soluzione è andarmene di casa e allentare il rapporto con i miei genitori in particolare con mio padre, ma questo mi fa sentire in colpa verso mia madre perché resterebbe sola con lui e so che non sarebbe felice. Come posso fare? È normale tutto questo?