Mio figlio sembra essere costantemente arrabbiato con il mondo intero...
Non si applica a scuola, infastidisce gli altri, ha sempre da ridire in malo modo e mi provoca cercando di istigarmi chiedendomi uno scontro fisico.
Vorrei sapere come gestire la situazione...
Grazie in anticipo.
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6 APR 2018
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Gent. mo sig. Vincenzo,
sapere se costituite tuttora un nucleo familiare integro, sarebbe stato sicuramente utile … Non voglio esimermi però dal proporle il mio punto di vista. Mi appare evidente che suo figlio manifesti un evidente disagio attraverso la provocazione. Conoscere l’età di suo figlio sarebbe stato un altro elemento adatto a comprendere quale fase del suo sviluppo stia attraversando. Suo figlio sta ricercando, con tutti i mezzi a sua disposizione, la sua attenzione, il suo interesse. Anche lo scontro fisico al quale lei allude, credo vada interpretato come una richiesta simbolica di contatto fisico. Tutti i figli, arrivati a una certa età entrano in competizione con i genitori e figli maschi lo fanno naturalmente con il padre. Ovviamente è la maturità emotiva dell’interessato che modula questa sfida rendendola accettabile e attuabile all’interno del contesto familiare. Sta a lei, caro Vincenzo, senza indagare che grado di intimità fisica affettiva è stato capace, nel corso degli anni, di condividere con lui, creare o meglio ricreare un rapporto di fiducia. Questo, suo figlio le sta chiedendo. La negligenza scolastica, il ritiro sociale, il suo atteggiamento di contrarietà a prescindere, sono, a mio avviso, effetti di un malessere che solamente lei come padre può contenere. Provi a cambiare qualcosa nel rapporto con suo figlio, proponga, inventi, lo inviti a fare cose (piccole o grandi) che non avete mai fatto insieme, in altre parole, metta in discussione il modo in cui fino ad ora ha condotto la sua funzione di padre e guardiamo se suo figlio resterà indifferente alla mano che gli tende, senza farglielo né pesare, né notare. Come diceva il Mahatma Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere intorno a te”. Buona fortuna.
Dott. Roberto Bernini
6 APR 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Vincenzo,
le informazioni che fornisce sono insufficienti per poterle dare una risposta adeguata.
E' innanzitutto importante conoscere l'età di suo figlio, i principali eventi di vita personali e familiari, il contesto e le modalità di provocazione che attua il ragazzo per elicitare lo scontro fisico.
Per poter inquadrare la situazione ed essere aiutato a gestirla, dovrebbe perciò quanto meno chiedere una consulenza psicologica dal vivo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
6 APR 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Vincenzo,
per poterle rispondere sarebbe utile saperne di più: quanti anni ha suo figlio? Ci sono stati cambiamenti in famiglia o nell'ambiente in cui vive? Ci sono fasi dello sviluppo in cui l'opposizione dei ragazzini al mondo adulto è fisiologica ed anzi necessaria, bisogna però che non diventi eccessiva e difficile da gestire.
Può essere utile in queste situazioni una consultazione con uno psicologo che si occupi di bambini e adolescenti, che incontrando inizialmente i genitori li aiuti a capire cosa il ragazzo sta chiedendo loro e come rispondere alle sue provocazioni in maniera adeguata e funzionale alla crescita. Se lo desidera rimango a sua disposizione.
Un cordiale saluto
drs Lucia Mantovani, Milano