Come fare con mio figlio Leonardo di 17 anni affetto fin da piccolo di psicosi

Inviata da Lucia · 29 lug 2015 Terapia familiare

Sono Lucia, sono separata da molto tempo ed ho due figli. Il piu' grande e' Leonardo che ha diciassette anni e il piccolo e' Charlie di otto anni. Quando mio figlio Leonardo stava per nascere ci sono state delle complicazioni allora mi hanno fatto il cesareo. Leonardo ha avuto un danno al cervello percio' il bambino e' stato messo subito in osservazione, io ero spaventata e non riuscivo a pensare ad altro allora i medici mi hanno dato un calmante per farmi dormire meglio. Quando aveva due anni io mi ero subito accorta che qualcosa in Leonardo non andava perche' non diceva nessuna parola, non mi guardava negli occhi, il suo sguardo era come perso nel vuoto, si dondolava continuamente, quando lo chiamavo lui non si girava, certe volte aveva degli scatti di rabbia senza alcun motivo, non si avvicinava mai a me, non mi abbracciava, non mi cercava quasi mai e sorrideva poco. Questi primi segnali mi avevano fatta subito terrorizzare allora ero andata dal pediatra per capire meglio i comportamenti di mio figlio. Il pediatra mi aveva detto di non preoccuparmi cosi' tanto perche' col passare del tempo questi strani atteggiamenti sarebbero dovuti scomparire con l'eta' percio' io mi sono un po' tranquillizzata e avevo cercato di non pensarci. Quando Leonardo aveva iniziato l'elementari le maestre mi dicevano sempre che mio figlio si isolava, non ascoltava mai la lezione, non si interessava a niente, molte volte picchiava forte gli altri bimbi se volevano giocare con lui, il suo linguaggio era incomprensibile, prendeva tutti i giocattoli per lanciarli in aria, camminava all'indietro e non avanti, parlava spesso da solo e si distaccava dalla realta' vivendo in un mondo tutto suo. Sentendo queste cose avevo deciso di portare mio figlio da una neurologa e mentre osservava a fondo il mio bambino aveva cominciato ad avere qualche sospetto dato che abbassava lo sguardo e continuava a dondolarsi sulla sedia e quando era uscita dalla sua stanza mi aveva detto che molto probabilmente Leonardo era affetto da psicosi infantile un grave disturbo mentale. Io non riuscivo a crederci e per essere certa ero andata da un' altra neurologa e notando con molta attenzione i comportamenti di Leonardo soprattutto il suo sguardo assente, i suoi occhi spenti e il suo dondolio continuo ed incontrollabile mi aveva detto che mio figlio soffriva di schizofrenia infantile che comporta l'incapacita' di relazionarsi con gli altri e di provare empatia. All'inizio non riuscivo ad accettare che il mio bambino era completamente diverso da tutti gli altri ma dopo un po' di tempo sono riuscita ad accettarlo per quello che e' veramente dandogli tutto l'amore e l'affetto che ogni madre sa fare. Leonardo adesso va al quarto superiore ed ha una bravissima insegnante di sostegno e anche un'assistente che lo aiutano sempre in tutte le sue difficolta'. Da quanto ho capito la psicosi infantile e' molto simile all'autismo dato che entrambi comportano gravi problemi nel socializzare , stessi movimenti stereotipati, interessi minimi fino a chiudersi in uno strano mondo immaginario distaccandosi dalla realta'. Mio figlio Leonardo a causa della sua patologia e' molto violento soprattutto con suo fratello e con i compagni di classe infatti spesso mi chiamano per dirmi quello che ha fatto. Io non so piu' cosa fare , ho bisogno del vostro aiuto.

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Miglior risposta 30 LUG 2015

Carissima Lucia,
il suo racconto è ricco di particolari esaustivi.

E' una mamma attenta e amorevole, cerca il meglio per suo figlio e questa sua richiesta ne è un'ulteriore prova.

L'autismo, come la psicosi, a volte determinano atti aggressivi. Spesso questi atti sono determinati da una mancata regolazione nella quotidianità, negli atti di routine. Tutte le attività quotidiane vanno regolate sia giornalmente che settimanalmente perché questo disangoscia e riduce l'ansia nel soggetto e di solito gli atti aggressivi diminuiscono.
Anche le relazioni vanno regolate, cercando di non entrare in conflitto ma dando delle regole, facendole passare come regole universali, che valgono per tutti: ad esempio che alzare le mani non va bene, che nessuno deve farsi male.
Inoltre suo figlio è adolescente e anche le variazioni ormonali influiscono, è il ciclo della vita.


Queste sono indicazioni in linea di massima, le consiglio però di rivolgersi ad uno psicologo specializzato in psicosi in adolescenza nella sua zona, le saprà dare molte indicazioni sul "come fare". Gli psicoanalisti lacaniani lavorano moltissimo con le psicosi.

Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Fornari

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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22 SET 2015

Gentile Lucia,

posso solo dirle che personalmente ho avuto modo di constatare che attraverso un percorso di terapia familiare spesso c'è la possibilità di sciogliere problematiche delicate come quella che lei descrive. Spesso un confronto familiare offre la possibilità, soprattutto ai figli, di "portare fuori" ciò che essi internamente possono vivere in senso patologico. Statisticamente poi dobbiamo ricordare che sono molto frequenti comportamenti simili a quelli che lei descrive. Nonostante ciò affidarsi ad uno specialista del settore credo che sarebbe la scelta più giusta da fare.
Cordialmente.

Dr. Giovanni Tempesti

Dr. Giovanni Tempesti Psicologo a Poggibonsi

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31 LUG 2015

penso che lei sta cercando maggior sicurezza, qualità e praticità nella gestione del disagio descritto e che dobbiamo prima di tutto fare maggior chiarezza dai punti di vista diagnostico ed interventistico. Di solito in casi simili applico una tecnica denominata IPB (Investigazione Psicodinamica Breve) per chiarire nell’arco di quattro colloqui la “crisi attuale” vissuta e, quindi, di proporre l’intervento più idoneo.

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30 LUG 2015

Gentile Signora,
Immagino il carico al quale è sottoposta da tanti anni e che determina, inevitabilmente, un grosso calo di energie da parte sua, se non aiutata e supportata. Purtroppo bisogna dire che la sanità pubblica non risulta in grado di offrire un aiuto reale e soddisfacente ne' ai pazienti, né', tantomeno, ai loro parenti. Le consiglio comunque di affiancare alle cure psichiatriche, che certamente , suo figlio seguirà, un sostegno per lei. Un angolo tutto suo, dove possa essere ascoltata ed aiutata a comprendere e gestire la sua angoscia. Spero che le sia offerta questa possibilità dal sistema sanitario, altrimenti vi dovrà ricorrere privatamente. Considero indispensabile per lei questo tipo di supporto e sono certa che esso, oltre a sollevarla notevolmente, non mancherà di avere una ricaduta positiva anche sul suo ragazzo. Auguri di cuore!
Dott.ssa Emilia Rosati

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30 LUG 2015

Cara Lucia premetto che mi pare proprio strano che a suo figlio Leonardo non sia stato diagnosticato l'autismo invece che una psicosi infantile, diagnosi ormai obsoleta. Inoltre nel suo racconto non è menzionata una rete di sostegno quali NPI servizio sociale educativa territoriale....molto è il lavoro che si potrebbe fare da un punto di vista cognitivo e comportamentale. Inoltre prende farmaci? È inserito in qualche struttura diurna? Suo figlio non deve rimanere solo e nemmeno voi. Se avesse bisogno di altre informazioni mi contatti pure. Un caro saluto
dott.sa tomassini

Dott.ssa Francesca Tomassini Psicologo a Pinerolo

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30 LUG 2015

Gentile Lucia,
la sua storia è davvero toccante sia dal punto di vista umano che emotivo.
Non deve essere stato semplice le situazioni alle quali ha dovuto far fronte : parto che ha generato una nascita lesiva del suo bambino, per non parlare dell'esperienza dolorosa come madre che ha dovuto fare i conti con una realtà diversa , sconosciuta. Probabilmente si è dovuta fare carico tutta da sola di tali difficoltà e ha inevitabilmente intaccato anche il rapporto di coppia.
Lei mostra un attenzione verso i figli lodevole, però si è forse presa poco cura di sè , concentrandosi prevalentamente su questo figlio che ha certamente bisogno di grande attenzione.
Sono d'accordo con la collega sui suggerimenti datele circa le regole da far eseguire in casa. Le regole sono quei confini che permettono in generale all'essere umano di trovare ordine e bussola, fuori le regole entriamo un pò nella follia.
Non so in quale regione vive però nel Nord Italia ci sono parecchi psicoanalisti lacaniani , orientamento di cui faccio parte, che fanno un buon lavoro con gli autistici e psicotici adolescenti.
Ma non dimentichi sè stessa e l'altro figlio.
Cari saluti.
Dott.ssa Guarrera Giovanna

Dott.ssa Giovanna Guarrera Psicologo a Casteldaccia

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30 LUG 2015

Credo che il problema vada affrontato da due punti di vista: quello familiare e quello individuale. Mi spiego meglio. La malattia di suo figlio è grave, inutile nasconderlo, avrà bisogno di cure per tutte la vita. Quindi occorre uno specialista psichiatra che si occupi del problema farmacologico, a mio avviso indispensabile, in considerazione degli attacchi di violenza a cui fa riferimento. Lo psicologo potrà intervenire come sostegno per permettere al ragazzo di sfogare gli attacchi di rabbia e sentirsi più tranquillo e soprattutto per non sentirsi inferiore agli altri. Altro aspetto importante, a mio avviso, è la terapia familiare. Tutta la famiglia è coinvolta in questo stato di tensione e non potrebbe essere altrimenti. Pertanto la terapia sistemico familiare mi sembrerebbe molto indicata in questo specifico caso. Riporterebbe serenità in tutta la famiglia.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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