Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni. Mi trovo in un momento particolare della mia vita, molto strano. È da circa un mesetto (periodo in cui mi si è infranto un sogno a me molto caro e ho avuto diversi lutti in famiglia) che ho perso motivazione in tutto, non vedo una luce, non mi entusiasma più niente (adesso sto cercando di gestirmi meglio ma fino alla settimana scorsa ero proprio paralizzata dai pensieri).. tutto questo caos in testa perché penso: che senso ha tutto se prima o poi muoriamo? Che senso ha vivere?
Poi.. parlando con diverse persone, tra cui la mia psicologa, mi sto provando a tranquillizzare però mi viene spesso la paura della morte. Spesso non trovo un senso in tutto ciò che facciamo perché tanto prima o poi finirà tutto.
Ho paura proprio di lasciare questa vita.. cosa ne sarà di noi? Perché lavorare? Perché sforzarsi a fare qualcosa? Perché viaggiare? Perché inseguire i propri sogni? Perché?
Non so se mi sono spiegata ma a volte è logorante questo pensiero.. Vivo in bilico tra due frasi: "la vita è troppo breve per pensare a cose inutili" e "hai una vita davanti".
Cerco di tranquillizzarmi pensando che la vita è bella e che devo vivermela ogni giorno e allora mi assale la paura di lasciare tutto prima o poi.
Grazie se accoglierete la mia richiesta di aiuto
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15 LUG 2022
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Gentile Ariel,
delusioni e lutti destabilizzano e richiedono di essere elaborati per poter tornare in una condizione di equilibrio psico-emotivo.
Quanto al pensiero della morte e dell'ansia correlata, questa è comune a tutti gli esseri umani ma normalmente è quiescente e si risveglia, come nel suo caso, solo in occasione di qualche lutto e per un periodo di tempo relativamente breve perchè nella contrapposizione tra Eros e Thanatos la pulsione di vita prevale e si trasmette lungo le generazioni.
Pertanto, a mio parere, una volta accettata l'idea della finitudine della vita, il senso di essa è proprio nel poterla trasmettere attraverso l'amore.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
16 LUG 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Ariel,
È molto difficile dare una risposta a tutte le domande che si fa e che credo possano riferirsi anche al "perché quelle persone non ci sono più?" E di conseguenza possono arrivare tutti i tumori legati al tema più misterioso di questo mondo: nascita (vita) e lutto (morte). E allora se si ha un professionista a cui rivolgersi si arriva a un certo punto in cui le parole e i ricordi prendono il loro posto e se anche le emozioni pesanti riducono il loro peso è possibile lavorarci su.
Spero di essere stata d'aiuto,
Resto a disposizione anche online
15 LUG 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Ariel,
lei racconta di come negli ultimi tempi abbia dovuto affrontare diversi eventi luttuosi (il suo sogno infranto, la dipartita di alcuni familiari) e la conseguente tristezza connessa a tali perdite. Potrebbe essere stata proprio questa emozione ad aprire la porta a nuovi punti di vista e nuove paure (come quella della morte).
Condividere questi pensieri e queste emozioni con la Psicologa con cui sta già lavorando può essere l'occasione per delineare assieme una preziosa mappa per muoversi tra i costrutti e i vissuti emotivi che sta sperimentando questo periodo.
Resto a disposizione, intanto un caro saluto a lei.
Dr.ssa Melania Celardo
15 LUG 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gent.ma Ariel
il periodo di disagio che stai vivendo è correlato agli eventi traumatici che si sono verificati nella tua vita (lutti, il sogno infranto); da un lato è 'normale' cioè fisiologico che in questo momento tu abbia perso motivazione ed entusiasmo, dall'altro sorgono interrogativi più profondi sul senso della vita. Tutto questo va affrontato nel percorso che stai effettuando con la psicologa, cui riporterai vissuti, dubbi, paure, per elaborarli e gestire questa fase critica in modo funzionale.
Resto a disposizione, un cordiale saluto
Alessandra Voltolini
15 LUG 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Ariel,
lei sta facendo i conti con un cambiamento di prospettiva. Si tratta di un problema di natura filosofica che non tutte le persone si trovano a dibattere: "che senso ha tutto se poi finisce?".
L'uomo ha provato a rispondere a questo interrogativo con la filosofia (appunto) e con la religione, immaginando (non giudico quanto esattamente) salvezza in varie forme a patto di compiere determinate azioni. Il fatto è che, comunque, la morte è ancora lì, sullo sfondo, a minare ogni nostra scelta ed ogni nostro rapporto ricordandoci la possibilità della fine.
E' tutto vero, è tutto esattamente così com'è. Allora qual'è la soluzione?
La poesia.
Parte della bellezza di un arcobaleno risiede nel suo essere evanescente, nel suo già annunciato svanire.
Tutto ciò che esiste, per il solo fatto di esistere, deve cambiare. C'è molta poesia in questo e più che timore per ogni passo, le consiglio di osservare il tutto da una prospettiva diversa: visto che ogni cosa cambia, allora ogni momento è prezioso.
Viva appieno, consideri ciò che le capita, ogni cosa, come un arcobaleno: una manifestazione di un Universo di cui fa parte, ma che non può controllare. Non ricacci l'idea della morte come un orribile incubo, ma lasci che questa idea sia fertile per lei: la consideri per capire che tutto cambia ed è prezioso. Sia gentile con tutti gli esseri che, come lei, vivono su questo Pianeta e che magari sono meno consapevoli di quanto lei sia.
15 LUG 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Ariel,
Intanto ti chiedo se questo dubbio, così come lo hai espresso qui, che è molto chiaro, l'hai riportato anche alla tua psicologa. Prova a riportarlo anche a lei... Le frasi che hai riportato sono quasi agli opposti, forse un po' come i sentimenti, le emozioni e i pensieri che provi. A volte serve trovare un equilibrio tra i due estremi per poter andare avanti e superare momenti difficili.
Spero tu possa ritrovare la serenità,
Cordialmente
15 LUG 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Ariel,
è certamente una gran sofferenza quando si infrange qualche bel sogno( anche se è altrettanto importante considerare che ne puoi avere altri nel cassetto) e le persone che amiamo se ne vanno.. I tuoi interrogativi sembrano indicare un senso di tristezza probabilmente anche in relazione ai lutti che ti hanno segnato e che hai bisogno di elaborare.. Come essere umani abbiamo la consapevolezza della morte e questo senso di finitudine fa capolino nella nostra vita a vari livelli e in diverse occasioni. Più che lottare o negare questa angoscia di morte chiedi aiuto per capirne i significati e lasciare andare la rabbia per la scomparsa delle persone care.. Lo vedo più un viaggio nelle emozioni e nei sentimenti da cui si può emergere con vitalità e desiderio di attuare la propria vita e renderla significativa secondo le tue inclinazioni e i tuoi interessi
Buone cose.
Dott.ssa Anna Botto
15 LUG 2022
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Salve Ariel, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL